Capitolo 12: vita da astronauta

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Normalmente, quando qualcuno ci parla degli astronauti ci immaginiamo subito la figura che già conosciamo. Magari nella nostra testa appare Neil Armstrong, in quella foto sorridente che conosciamo tutti.

Ma nel 4078 era tutto diverso.
in realtà lo era da anni. Già nei primi anni 3000 c'erano stati i primi sostanziali cambiamenti.
Si partiva proprio dagli anni di studio e di preparazione che servivano per diventare degli astronauti. Successivamente si passava ai cibi che potevano essere portati nello spazio e alla loro consumazione, sicuramente molto più facile. Le tute degli astronauti erano rimaste pressoché le stesse ma erano molto più tecnologiche.
Più avanti si andava e più la tecnologia diventava parte integrante di qualsiasi cosa si potesse fare sul pianeta Terra.

La tecnologia era diventata parte integrante della vita di ognuno di noi. la maggior parte delle persone possedevano almeno due televisori in casa, quasi tre telefoni a persona e almeno un dispositivo di realtà virtuale.
Non era necessario spostarsi per andare a fare la spesa, andare in palestra o semplicemente andare a fare shopping. I dispositivi di realtà virtuale ti portavano ovunque tu volessi andare. La maggior parte delle persone rimanevano più del 70% della loro vita in casa, con il dispositivo della realtà virtuale poggiato sui propri occhi. Sembravano dimenticarsene.

Questo valeva anche per gli astronauti che erano su quella navicella in quel momento. C'era, però, una sostanziale differenza. proprio per questa dipendenza media delle persone verso la tecnologia e il loro ossessivo utilizzo, gli astronauti, circa tre mesi prima di una missione, venivano sottoposti a una "disintossicazione dalla tecnologia", ovvero non potevano utilizzare apparecchi tecnologici di qualsiasi tipo o genere per quei tre mesi.

Hyunjin era quello che più ne soffriva. La tecnologia era così collegata alla sua vita che veramente non ne riusciva a fare a meno, e le prime settimane della disintossicazione furono le peggiori. Certe volte aveva dei veri e propri attacchi di rabbia, poi successivamente era passato ad atteggiamenti nevrotici, soprattutto si grattava sempre il braccio sinistro.
I suoi amici non erano affatto preoccupati per lui e per il semplice motivo che prima o poi avrebbe dovuto accettarlo, altrimenti non sarebbe potuto partire per la missione, che sarebbe stata anche la sua primissima missione in assoluto. Nonostante Jeongin fosse effettivamente il più giovane, Hyunjin non era mai stato chiamato per delle missioni proprio per questo suo atteggiamento nei confronti della tecnologia. Dopo le prime tre settimane di agonia, Hyunjin mostra i primi segni della sua accettazione nei confronti della situazione che stava affrontando.

Ed ora si trovava nella navicella con la persona che amava più di ogni altra cosa. Che voleva proteggere. E non sapeva nemmeno perché si era così legato a lui, ma intendeva conoscerlo meglio. Sempre di più.
Anche perché aveva deciso di non tornare più a casa.

-dopo la pioggia di asteroidi posso dirmi soddisfatto dello spazio. improvvisamente sento che i miei anni di studio sono stati ripagati nel modo più giusto- disse Jeongin, mentre osservava lo spazio da fuori all'oblò.
-in realtà io non ci tenevo ad affrontare una pioggia di asteroidi per essere ripagato del sangue che ho versato sui libri per diventare un astronauta, ma questi sono dettagli- disse Changbin che stava mangiando qualcosa.
-sentite, l'importante è che sia passata e che non abbiamo ulteriori problemi in vista- disse Felix, che invece era accanto a Jisung.

-piuttosto guardate fuori dall'oblò, le stelle così non le ho mai viste- disse Jisung, che aveva le mani attaccate al vetro.
-ovvio che non le hai mai viste così, non sei mai stato nello spazio- rispose Seungmin.
-È solo che... non mi aspettavo voi poteste vedere questo spettacolo ogni volta. pensavo che fare l'astronauta fosse noioso.-
Fu leeknow a rispondere -Ah?! Noioso? È sicuramente noioso prepararsi per fare l'astronauta, ma quando diventi uno di loro, tutto diventa così reale da farti quasi paura...-
-spero solamente che non ci siano altre piogge di asteroidi in vista, o qualsiasi altra cosa possa accadere in questo universo-
Ci fu una risata da parte di qualcuno di loro -lo spazio è la più grande incognita dell'umanità- rispose Bangchan -noi non ci sorprendiamo affatto di questi eventi, pur se non sono parte della nostra quotidianità-

Poi ci fu qualche secondo di silenzio.
-Domani mattina torneremo su Ocra. Mi aspetto che dormiate bene anche stanotte. se qualcuno vuole farsi qualcosa da mangiare trova tutto all'interno delle credenze al piano superiore.- continuò Bangchan.
Gli altri annuirono ed iniziarono a prepararsi per andare a dormire.

Alla fine, rimasero solamente Felix e Hyunjin.
-non pensavo che lo spazio fosse così grande. insomma dal nostro pianeta ne possiamo vedere soltanto un pezzo.-
Felix interruppe il silenzio dicendo quelle parole.
-lo spazio è immenso, senza fine e nasconde dei misteri che ancora noi non riusciamo a spiegarci con quelle semplici leggi della fisica-
-non capisco perché voi terrestri vogliate nascondere la bellezza dello spazio all'interno di una semplice formula. ci saranno sicuramente delle cose che non riuscirete mai a spiegarvi-
-ci servono delle leggi, delle direttive. perché la vita di noi terrestri è sempre stata fatta da regole e da persone da seguire-
Hyunjin si sedette accanto a Felix, che era rimasto davanti all'oblò.

-io non mi farei questo tipo di problemi. mi basta guardare fuori per capire che ci saranno sempre delle cose che non riuscirò a spiegarmi-
-non ti arrendere in principio. magari ora come ora non riusciamo a spiegarcele, ma magari i nostri pro pro pro pro pro pronipoti riusciranno a farlo-
-E quante generazioni dovranno passare prima che riuscirete a spiegare un nuovo fenomeno?-
Hyunjin sospirò -potrebbero passare millenni-
-e siete davvero disposti ad aspettare così tanto?-
Felix gli toccò il palmo della mano.
-come ho deciso di rimanere su questo pianeta prendendo una decisione a lungo termine, riuscirei ad aspettare millenni per una soluzione che mi serve per sempre.-
Felix, di nuovo, si focalizzò su quello che c'era fuori dalla navicella.

-Felix, di nuovo, si focalizzò su quello che c'era fuori dalla navicella

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-è immenso per davvero...-
-Oh si che lo è.-
Hyunjin e Felix si guardarono.
-I tuoi occhi si sono illuminati di nuovo-
-Anche i tuoi-
Risero entrambi. Poi Hyunjin si fece più vicino.
-Pensi che questo posto sia romantico abbastanza per darti un bacio?-
Felix sussultò. Ma non gli dispiaceva affatto.
Un bacio tra le stelle.
-Assolutamente si.-
Hyunjin sorrise e gli diede un bacio. Le loro labbra morbide si unirono solo per qualche secondo. Poi si riguardarono negli occhi, per poi ribaciarsi un altra volta, tra le stelle e l'immensità dello spazio.
Erano tutti pronti per tornare su Ocra, tutti tranne Felix e Jisung, che avrebbero dovuto svelare ai loro compagni il segreto di Ocra.

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