Capitolo 13: il segreto di Ocra

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Le mani di Jisung avevano iniziato a tremare una volta capito quello che doveva fare.

Aveva paura di dire le cose come stavano perché fino a quel momento non era mai stato completamente sincero. E gli dispiaceva. Ma poteva scegliere, ora, di dirlo o meno. E aveva deciso di farlo, di non nascondere più nulla.

In un certo senso, avrebbe dovuto dirlo lo stesso, altrimenti lo avrebbero dovuto scoprire i suoi amici. Solamente che, ora come ora, si sentiva in colpa.

Erano tutti riuniti davanti al fuoco che parlavano di quello che avevano appena scampato. Di come sarebbero potuti morire. E di come erano sopravvissuti.

-Alla fine, il nostro pilota automatico è stato fantastico a schivare gli asteroidi. Chi è che lo aveva programmato?- disse Jeongin.
-Io. L'ho programmato io.- rispose Changbin -ammetto che è stata una delle mie migliori creazioni. all'inizio avrei voluto fare un upgrade a tutta la navicella, ma quelli dell'organizzazione mi si sono messi contro e non me l'hanno permesso. non so cosa temevano, sinceramente.-
-forse che avresti potuto creare un un'intelligenza artificiale al di sopra della nostra comprensione, qualcosa che avrebbe voluto prendere il controllo dell'universo- disse scherzosamente Seungmin.
-avrei potuto farlo, forse. ma nemmeno io sono in grado di generare qualcosa che nemmeno io riesco a comprendere.-
-in realtà è un dilemma di cui non dobbiamo porci il problema, dato che prima o poi ti daranno la liberatoria e te lo faranno fare tranquillamente. dopo questa missione, ti saranno riconosciuti molti meriti. potrebbero premiati dandoti quella liberatoria di cui tanto parlavano prima di questa missione- rispose Bangchan mentre mangiava qualcosa.
-non farmi ridere, per favore. ti pare che quelli della NASA mi daranno un riconoscimento del genere?-
-potrebbero come non potrebbero, non precluderti niente.-

La conversazione si stava facendo noiosa per Jisung e Felix, che a malapena capivano di quello di cui stavano parlando. Il problema era che il momento in cui Jisung avrebbe dovuto parlare si stava facendo sempre più lontano ed addirittura poteva essere diventata anche solamente un'opzione, quando invece era qualcosa che doveva fare assolutamente per mandare avanti la missione e per essere completamente sincero con gli altri, ma soprattutto con Leeknow, a cui aveva deciso di non mentire mai più.

Ad un certo punto gli si presentò l'occasione più adatta per iniziare a parlare, quando calò il completo silenzio perché tutti avevano qualcosa tra i denti.

-Ragazzi, uhm...- era preoccupato e le mani continuavano comunque a tremargli -... in realtà c'è qualcosa che dovrei dirvi, e riguardo al salvataggio del pianeta-

Improvvisamente l'attenzione era tutta quanta su Jisung e Felix.
-Che intendi?- disse proprio Leeknow, con sguardo truce.
Jisung fece un bel respiro.
-voglio spiegarvi tutta quanta la situazione, e mi dispiace di non essere stato sincero sin dal primo momento con voi, ma ora voglio esserlo e voglio rimediare ai miei sbagli, ai nostri sbagli-
Tutti si misero seduti, sull'attenti.

Poi, jisung iniziò a raccontare.
-come ho già detto svariate volte, l'energia del pianeta scorre in tutta la fauna e la flora e tutti gli esseri viventi che abitano il pianeta. Questa energia, però, è controllata. Non potrebbe essere altrimenti. Viene costantemente controllata da una persona che si trova alla deriva del deserto. Ogni abitante di questo pianeta sa qual è il suo nome ma non l'ha mai vista. E non è esattamente una persona o qualcosa di materiale come potreste pensare voi, ma può assumere una forma quasi umana, anche se la maggior parte del tempo ha una forma alquanto bizzarra. quello che Voglio dire che soltanto lei sa dirci come possiamo salvare il pianeta e che dobbiamo raggiungere il posto in cui lei si trova per chiederle come fare.-
Ci fu qualche attimo di completo silenzio e poi fu Leeknow a rispondere.

-non mi interessa nemmeno che ce l'hai tenuto nascosto, ormai che ho deciso di rimanere su questo pianeta. quindi non hai la più pallida idea di dove si trova?-
Poi si intromise Felix.
-prima dicevano che si trovava alla deriva del pianeta, ma da quando c'è La siccità ed il deserto avanza a vista d'occhio, si dice che si trovi alla fine del deserto.-
-allora basterà percorrere la foresta al contrario e troveremo la sua dimora- disse Changbin.
-mi dispiace deluderti ma non è così facile. in realtà il posto in cui lei vive è astratto come lo è lei. si trova sempre allo stesso posto ma bisogna percorrere tutto quanto il deserto per arrivare dove si trova lei.- rispose Felix.
-Cazzo... purtroppo non abbiamo mai esplorato il deserto perché è un posto ostile, le temperature sono ingestibili e gli animali muoiono lì. noi non sopravviveremo-
-invece potete, solo voi che avete l'energia del pianeta dentro di voi. potreste sopportare le temperature del deserto se vi portate una quantità di acqua necessaria per rimanere idratati, perché la maggior parte degli animali muoiono per disidratazione-

Jisung, ascoltando il discorso di felix, annuì più volte.
-non sappiamo dove si trova, non sappiamo che cosa ci aspetta e dobbiamo comunque arrivare lì, in questo posto che praticamente non esiste, per incontrare qualcuno che, ripeto, non esiste- disse Hyunjin
-è solamente incorporeo, un po' come i vostri fantasmi-
-ma i fantasmi non esistono- continuò Jeongin.
-il fatto è che non abbiamo abbastanza informazioni.-
-perché non ce ne sono- rispose Felix -il deserto per noi è la siccità, la morte. nessun animale in realtà si addentrerebbe lì.-
-E allora perché dobbiamo arrivare da lei passando per il deserto?-
Jisung sospirò -è come se fosse una specie di divinità per noi. come voi avete Dio, noi abbiamo lei. la passeggiata del deserto la si può chiamare anche passeggiata per gli inferi, per essere più vicini alla vostra cultura.-

Leeknow alzò gli occhi al cielo e si alzò di scatto dalla sedia.
-prima non ci dite niente, ora pretendete di essere ascoltati-
-non abbiamo preteso nulla, Leeknow. tu sei uno di quelli che ha deciso di rimanere sul pianeta, ci aspettiamo che tu ci dia una mano come ci hai promesso- rispose Felix e Leeknow si risedette.
-solamente, siete fastidiosi. ci avete nascosto la verità per tutto questo tempo, Ed ora noi dovremmo accettarla senza dire una parola ed aiutandovi nel vostro scopo, che ormai è diventato anche il nostro di scopo-
-Esatto. ed è per una buona causa.- si intromise jisung.
-sarà anche per una buona causa, ma adesso ci state facendo correre un pericolo enorme-
-la pioggia di asteroidi era il pericolo più grande che voi potevate correre su questo pianeta. mi pare che l'abbiamo superato alla grande.-
Leeknow si grattò il mento. Era deluso, ma allo stesso tempo sapeva che quella era l'unica cosa che potevano fare per salvare il pianeta.

-quindi l'energia di questo pianeta è controllata da una sola entità?- chiese Seungmin
-Esatto- rispose Felix -perché è lei stessa l'energia del pianeta, per questo non ha corpo-
-ma hai detto che può prendere delle fattezze umane, a volte- rispose Bangchan
-gli dei possono tutto-
-personalmente, non credo negli dei. credo solamente nelle leggi fisiche che ho studiato per anni ed anni solo per diventare un astronauta- rispose Hyunjin.
-che ci crediate oppure no, anche lei sarà sicuramente vincolata da qualche strana legge fisica di cui sempre parlate e a cui voi fate sempre riferimento, però questo non possiamo comunque confermarvelo. quindi per ora fatevi andare bene la sua visione come se fosse la dea di questo pianeta- rispose Jisung.

Con quella frase, calò al completo silenzio. I ragazzi osservavano gli Ocariani attentamente.
-ho deciso di rimanere su questo pianeta e manterrò la mia promessa, perché sono un uomo di parola. non mi importa che abbiate mentito, alla fine ce l'avete detto ed è questo quello che conta- rispose Bangchan, interrompendo il silenzio.
-beh, io non mi sono mai fatto problemi al riguardo- rispose Seungmin.
Leeknow si ritrovò a sospirare -anche io sono d'accordo, alla fine ho deciso anche io di rimanere su questo pianeta. sicuramente non ho voglia di rimanere su un pianeta che prima o poi mi porterà alla morte-
Hyunjin lo indicò ed annuì.
Jisung e Felix erano felici di quello che gli avevano risposto.
Poi Changbin disse -beh? ora possiamo tornare a mangiare?-
Ci fu una risata generale e tutti si riconcentrarono sulla loro cena.

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