4 luglio 2001 ore:03:30
Passó quasi un mese da quando iniziai ad indagare. Cercai per tutta casa qualcosa che potesse aiutarmi ma non trovai nulla. "Devo pensare,ci sarà un modo per scoprire cosa c'è dietro questa storia". Pensai per tutta la notte,inizialmente senza risultati. Poi peró,verso le 05:30,mi venne in mente un'idea: "CI SONO! DEVO ANDARE IN LIBRERIA,LÌ TROVERÓ SICURAMENTE QUALCOSA".
Mi alzai e mi diressi in silenzio verso la libreria. Quando arrivai,mi resi conto che servivano le chiavi. "Merda,le chiavi le ha mia madre,ok forza e coraggio Marilyn ce la puoi fare". Arrivai nella stanza dei miei genitori. Che chiavi erano poggiate sul comodino affianco a mia madre. In silenzio le presi. "Menomale,non mi ha sentita". Feci per andarmene ma sentii mia madre sbadigliare. "Nononono ti prego non ti svegliare,se si sveglia è la fine". Mi girai per guardare mia madre e mi accorsi che si era solo girata dall'altro lato. "Per un pelo,se mi avesse scoperta sarebbe stata la fine". Tornai in libreria ed entrai. Per poco non mi venne da tossire -la libreria era enorme,piena di polvere,con tantissime sezioni e milioni di libri,alcuni risalgono anche a secoli fa,ma sono piú in alto- "Tra tutti questi libri come faró a trovare quello che mi serve?". Camminai per un po' nella libreria fino a farmarmi d'avanti ad una sezione strana,la sezione "Maledizioni". Incuriosita mi avvicinai e mi misi a cercare. Poco dopo trovai un libro enorme,con la copertina color rosso sangue e le pagine del tutto gialle. Ma la cosa piú strana fu il titolo:"La maledizione dei Brown". A quel punto pensai:"Un libro con il mio cognome? Forse potrebbe servirmi". Cosí iniziai a sfogliare alcune pagine,e lessi un nome che non mi sarei immaginata di leggere...
Sentii mia madre che mi chiamó:«Marilyn dove sei finita?».
A quelle parole chiusi di fretta il libro,lo nascosi dietro la schiena e mi allontanai dalla libreria. Cercai di arrivare nella mia camera per nascondere il libro,ma mi scontrai con mia madre;
«Si puó sapere dove cazzo eri finita Marilyn? Non trovo da nessuna parte le chiavi di casa e della libreria e tra 10 minuti devi stare dai Cooper ti ricordo»
«Scusa mamma è che io... si volevo prendere un libro a Tiffany,sai a lei piacciono molto le storie,e credo che le farebbe piacere...»
Mia madre mi guardó come se avesse capito tutto. "Perfavore fa che non abbia capito niente e soprattutto che non si accorga del libro".
Ci fu un silenzio imbarazzante per qualche secondo ma alla fine mia madre mi sorrise;
«Oh sei un tesoro! Potevi dirmelo,ti accompagnavo,non sai da quanto non apriamo quella libreria»
«Eh ho notato» mi feci una risata e le diedi le chiavi.
«Alla fine lo hai preso il libro?»
Strinsi il libro da dietro la schiena "Fa che non si accorga del libro";
«N-no,non ho preso nulla...»
«Oh...allora lo prenderemo insieme un altro giorno. Adesso preparati,tra 5 minuti devi essere dai Cooper!»
«GIUSTO SI VADO». Corsi in camera mia,posai il libro nel mio zaino e mi preparai. Prima di andare salutai mio padre con la mano "evita ancora il contatto fisico,a malapena mi parla. Tranquillo papà,scopriró cosa c'è sotto questa storia". Poco dopo mi sentii in dovere di salutare per bene mio fratello "sembra davvero arrabbiato con me,spero che sia solo una mia impressione".
Corsi in camera di mio fratello,lo presi in braccio e lo abbracciai;
«Lo sai vero che ti voglio bene Jo?»
Mi sorrise «Anche io te ne voglio Mari».
Ricambiai il sorriso e lo misi a terra «Ora vado dai Cooper,ma ti prometto che appena torno giocheremo come matti!».
Sorrise e saltó per la felicità «YUPPIIII».
Mi misi a ridere «Ci vediamo dopo piccolo ometto».
Presi lo zaino e me ne andai.
Poco dopo arrivai dai Cooper in perfetto orario. "Ho intenzione di chiedere un aumento a Grace,è da quasi un mese che lavoro da loro,10 dollari al giorno sono una miseria". Bussai ai Cooper e mi aprí proprio Grace,ma aveva un aspetto peggiore del solito -i suoi capelli biondi erano tagliati in un modo strano,e si intravedevano molti capelli bianchi che non aveva mai avuto. Di solito si presenta sempre ben vestita e truccata,mentre oggi stava con qualcosa che non so nemmeno se si possa chiamare pigiama,era del tutto stracciato. Per non parlare della sua faccia. Aveva delle occhiaie enormi,evidentemente non aveva chiuso occhio. Le sue labbra erano tutte screpolate e sanguinanti. Ma la cosa che mi preoccupó di piú,era la polvere bianca che si intravedeva sotto il naso- "No non è possibile,fa che non sia quello che penso".
«Allora? Vuoi entrare o dobbiamo restare quí a guardarci?».
L'unica cosa che non le cambió fu il carattere,la solita stronza. Entrai senza dire nulla "forse sono stata maleducata a non salutare,oh al diavolo la prima maleducata è proprio lei".
«Tiffany arriverà tra poco,si sta preparando».
«Va bene...»
Ci fu un momento di silenzio ma poi cedetti;
«Signora Cooper,vorrei parlarle di una cosa».
Mi guardó incuriosita «Ti ascolto».
«Ecco...senta è da quasi un mese che lavoro da voi e mi date solo 10 dollari al giorno. Non si rende conto che sono una miseria? Nessuno li accetterebbe».
«Mi stai dicendo che vuoi un aumento?».
«Si signora Cooper,almeno 30 dollari»
Scoppió a ridere «Scordatelo».
«E quanto mi vorrebbe dare?».
«Non ho mai detto che ti avrei dato un aumento».
«La prego signora Cooper,un piccolo aumento,credo di meritarmelo».
Ci pensó su «15 dollari».
«Almeno 25» le risposi.
«Non ti allargare,facciamo 15 e non ne parliamo piú».
«Ok facciamo una via di mezzo,20 dollari».
Mi guardó per qualche secondo ma alla fine cedette;
«Sei proprio una ragazza testarda eh».
«Non sono testarda,chiedo solo la cifra che mi spetta».
Sospiró e allungo la mano «Andata per i 20 dollari».
Gliela strinsi e sorrisi soddisfatta.
In quel preciso istante arrivó Tiffany;
«Ciao Marii» mi abbracció.
Ricambiai l'abbraccio le sorrisi «Ehi piccola,sei davvero carina oggi».
Mi sorrise «Grazie anche tu».
«Signora Cooper,col suo permesso noi dovremmo uscire» dissi a Grace.
Grace sospiró «Comportati bene Tiffany miraccomando,ricorda,se la baby sitter fa qualcosa di sbagliato...»
«Si mamma te lo diró»
Annuí «Potete andare».
Io e Tiffany uscimmo a fare una passeggiata.
«Posso farti una domanda Mari?» disse Tiffany.
«Certo tesoro chiedi pure»
«È questo quello che vuoi fare da grande?»
La guardai confusa «Intendi...la baby sitter?».
Lei annuí piano.
«Come mai questa domanda Tiff?»
«Curiosità» mi guardó incuriosita,aspettando una risposta.
«No,non è quello che voglio fare»
«E cosa vuoi fare?»
Ci pensai un po' prima di risponderle;
«Voglio essere una specie di stilista,una regina della moda!»
«Che bello!»
«Già,ma non credo che questo sogno si potrà mai avverare»
«Perchè no? Secondo me saresti brava»
«Non è questione di bravura Tiff. Io non voglio essere una semplice dipendente,voglio essere il capo di un'azienda di moda tutta mia»
«Che significa dipendente?»
«Sarebbe una persona che lavora per un'azienda,in questo caso di moda»
«E se non c'entra la bravura,qual'è il problema?»
Sospirai «Per aprire un'azienda servono molti soldi,soldi che io non ho»
Mi sorrise «Sono sicura che un giorno il tuo sogno si avvererà».
Ricambiai il sorriso «Chi lo sa,magari un giorno diventeró ricca e famos-»
«Mrs.Money!» disse lei.
La guardai confusa «Mrs.Money?»
«Si! Se in futuro sarai una,come dici tu,regina della moda,io ti chiamerei cosí!»
«Mh,sai,non è niente male questo nome»
Parlando,non mi accorsi dello scalino d'avanti a me. Inciampai,mi cadde lo zaino e si aprii.
«Mari ti sei fatta mal- che cos'è quel libro?»
"Glielo diró o no?..."
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Mrs.Money
FantasyMarylin è una ragazza americana che vive nei quartieri popolari di Los Angeles, con il sogno da grande di diventare una regina della moda. A 15 anni scopre che il padre ha degli strani poteri: qualunque cosa tocchi, la trasforma in soldi. Incuriosit...