Capitolo 4:I vari sospetti

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4 luglio 2001                     ore:12:30 p.m

Prima che riuscissi a rialzarmi,Tiffany prese il libro.
«Non so leggere,che sta scritto?» disse Tiffany.
Mi alzai e glielo tolsi dalle mani;
«Niente di importante»
«Sembra molto importante per te invece. Puoi parlarmene,Marilyn».
«No Tiff tu non capiresti»
«Prova a spiegarmelo!».
Non so per quale motivo mi misi a raccontare a una bambina di quasi 5 anni questa situazione,ma stranamente mi capí in pieno;
«Hai già letto qualche pagina del libro?»
«Ho letto solo una parte della prima pagina,c'era scritto il nome di...»
Mi guardó incuriosita «Di?»
«Di un uomo di mome Micheal Gilbert e un'altro,David Brown»
«David Brown? Come mai ha il tuo stesso cognome?»
«Perchè è mio padre».
Mi guardó incredula «Un libro sulla storia della...tua famiglia?»
«Suppongo di si»
«E chi sarebbe questo Micheal Gilbert?»
«Non ne ho la più pallida idea»
«Continua a leggere,magari scoprirai qualcosa»
Annuii e aprii il libro,con la differenza che ora tutte le pagine erano...
«VUOTE? SONO TUTTE VUOTE?» dissi
«Non è possibile,hai detto che avevi letto la prima parte,ora non c'è neanche più questa?»
Sfogliai velocemente le pagine «Non c'è niente,neanche una macchia»
«Sei sicura di aver letto quelle parole? Forse ti sarai sbagliata»
«TIFF TI GIURO CHE HO LETTO QUEI NOMI E LE PAGINE ERANO TUTTE PIENE!»
«Allora non so spiegartelo Marilyn,forse è un libro stregato»
Scoppiai a ridere «Tesoro,capisco che sei piccola e che credi ancora nelle favole,ma i libri stregati NON ESISTONO!»
«Non credo alle favole,e poi se questo libro non fosse stregato,l'unica giustificazione sarebbe che tu abbia mentito,che non hai davvero letto i 2 nomi e che il libro fosse già vuoto»
«Tiff ti giuro che li ho letti,il libro era pieno!»
«Io ti credo Mari ma tu devi credere me,il libro è stregato»
«Ma non esistono i libri stegati piccola»
«Esistono eccome se li scrive uno stregone»
Scoppiai a ridere "ok so che è piccola,ma sembra cosí seria,ci crede veramente";
«Non credo proprio Tiff,e comunque non parliamo di questo,me la vedo io»
«Ma io voglio aiutarti!»
«Non è una situazione che ti riguarda»
«Ma riguarda te! Perfavore permettimi di aiutarti»
Sospirai «E come intendi aiutarmi?»
«Tu avvisami se nel libro comparirà qualcosa,ma nel frattempo continua a cercare. Magari vai di nuovo in libreria,potresti trovare altri indizi»
Ci pensai un po «Non so,la vedo difficile,già quando ho preso questo libro ho rischiato grosso,figurati se mi metto a cercarne un altro»
«Allora...CI SONO!»
La guardai incuriosita e poi ricominció a parlare;
«Hai letto due nomi giusto?»
«Si,David Brown,che sarebbe mio padre,e un certo Micheal Gilbert»
«Non hai mai sentito nessuno parlare di questo Micheal Girlbert?»
«No,neanche mio padre»
«Allora dovrai fare delle ricerche su di lui»
«Ricerche su una persona che non conosco?»
«È a questo che servono le ricerche! Devi sapere chi sia»
«E come posso farlo?»
«Beh,potresti appunto andare nella tua libreria,ma hai detto che c'è il rischio che ti possano scoprire,quindi eviterei»
«Potremmo andare alla biblioteca quí vicino,magari ci daranno delle informazioni»
«BRAVA MARI! VEDI CHE QUANDO TI METTI A PENSARE CI ARRIVI ALLE COSE?»
Scoppiai a ridere «Si,hai ragione Tiff»
Ci incamminammo verso la biblioteca.
Dopo pochi mituti arrivammo -non ero mai stata in questa biblioteca prima d'ora. Era enorme,ma a differenza della mia libreria,era pulita e ordinata. Era molto luminosa. Lí c'erano libri di ogni genere,e non c'erano sezioni strane come nella mia libreria,ma quelle dove tutti ci buttavano l'occhio. C'era un sacco di gente,eppure non si sentiva volare una mosca-. Dopo aver girato un po' per la biblioteca,mi avvicinai ad un signore che lavorava lí;
«Buongiorno signore,vorrei chiedergli un'informazione»
Mi sorrise «Ciao Marilyn»
Lo guardai confusa «Ci conosciamo?»
«Conosco molto bene tuo padre»
«Oh e come ha fatto a riconoscermi?»
«Sei identica a lui»
"Identica a lui? Tutti mi dicono che sono la copia esatta di mia madre"
«Oh okay,se lo dice lei» risposi
«Come posso aiutarvi? La bambina è con lei immagino»
«Si,l'ho accompagnata» rispose Tiffany
«Ci servono informazioni su un uomo. Il suo nome è Micheal Gilbert»
Mi rispose come se già avesse previsto la domanda:«Micheal Gilbert,secondo la leggenda,era uno stregone che faceva maledizioni alle famiglie. Queste maledizioni apparentemente erano belle,ma col tempo si sarebbero trasformate in un incubo per tutti i cari della persona colpita dalla maledizione. Queste maledizioni erano ereditarie. La maledizione si spezza solo se la persona colpita viene uccisa,altrimenti passa al primogenito».
Tiffany mi sorrise soddisfatta come per dirmi 'te l'avevo detto che centrava uno stregone'.
«Ha detto secondo la leggenda,non è detto che sia vero» dissi
«Beh,infatti non è detto,ma molte famiglie lo affermano,quasi tutte. Comunque è da anni ormai che non se ne parla,come mai volete sapere queste informazioni?»
Tiffany rispose al posto mio:«Suo padre si comporta in modo strano,lei voleva scoprire cosa ci fosse sotto questa storia e trovó questo libro nella sua libreria» glielo diede e continuó ha parlare «ha detto che appena l'aveva preso in mano era pieno,e aveva letto 2 nomi,il nome di suo padre,e questo Micheal Gilbert. Ma ora,come vede,il libro è vuoto,e io penso che centri questo stregone»
Pensai che avrebbe reagito con una risata,oppure che non l'avrebbe presa sul serio,invece ebbe una reazione al quanto strana;
«È tornato...»
Lo guardai confusa «Davvero crede a questa storia? È impossibile,gli stregoni non esistono!»
«Mi dispiace Marilyn,ma adesso è troppo tardi» disse il signore,e poi se ne andó.
Lo cercammo per tutta la biblioteca;
«Dannazione dov'è finito?» dissi
«Non ne ho idea. Cosa intendeva con 'ma adesso è troppo tardi'?» rispose Tiffany.
«NON NE HO IDEA! Oh al diavolo non sarà nulla di serio»
«Lo spero per te...»

Qualche ora dopo,verso le 7:30 di sera,tornai a casa.
"Non vedo l'ora di giocare con mio fratello,era cosí felice quando gliel'ho detto!"
Ma quando entrai in casa,vidi mio fratello seduto su una sedia con le lacrime agli occhi.
Mi avvicinai a lui;
«Ehi piccolo,ti va di giocare?»
Mi guardó con sguardo tristissimo «Non mi va»
Lo guardai confusa «Che succede piccolo? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»
«N-no tu non c'entri niente...»
«Allora che ti succede?»
Mi guardó per qualche secondo negli occhi,scoppió a piangere e scappó in camera sua.
"Ma che gli succede? Non ho mai visto mio fratello cosí triste".
Cercai mia madre per chiederle spiegazioni. Arrivai in camera sua,e anche lei era molto strana -i suoi capelli rossi,poco piú chiari dei miei,erano legati in una coda fatta male. Aveva il di sotto del pigiama ma il di sopra del completo nero di sta mattina. Era affacciata alla finestra,e le si intravedevano delle lunghe lacrime che le rigavano il viso-. Notai solo dopo che mio padre non c'era;
«Mamma,che sta succedendo? Perchè sia tu che Johnny state piangendo,e dov'è finito papà?»
Si giró per guardarmi. -Aveva gli occhi rossissimi,come se avesse pianto per tutta la giornata-. Continuó a guardarmi senza rispondere;
«Mamma,ti prego,posso sapere che diavolo sta succedendo?!?»
Con le lacrime agli occhi,finalmente si degnó di rispondermi;
«Si tratta di tuo padre,Marilyn...»

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