Capitolo 4

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«Buongiorno.» salutò Deenna il mattino seguente, quando scese nelle cucine per trovare del cibo che non somigliasse a uova di quaglia o lumache bollite.
«B-Buongiorno principessa...» la salutarono le donne lì presenti.
Girò tra i banconi, sporgendosi su padelle e vasetti contenenti cibo e spezie, cercando qualcosa di commestibile.
«Non avete del pane? Marmellata? Uova di gallina e non di qualche strano uccello importato dall'Ovest?» chiese gentilmente.
«Ma certo, vostra altezza, preferisce un gusto in particolare di marmellata?» si fece avanti una signora più anziana delle altre.
«Fragole, se non le dispiace.» le rispose.
La donna annuì con un sorriso e si spostò con confidenza tra quei tavoli, aprendo mensole e prendendo stoviglie. Posizionò il tutto su di un vassoio e lo avvicinò a Deenna. Chinò la testa e fece un passo indietro.
«Grazie mille, buona giornata.» sorrise grata e prese il vassoio da sé, rifiutando l'aiuto di una cameriera lì vicino. Fischiettò lungo il tragitto di ritorno verso le sue stanze e sorrise nel vedere l'assenza delle guardie davanti alla sua porta. A quanto pare Claire aveva esagerato col sonnifero.
«Posso aprire la porta al posto tuo?»
Non si sorprese a sentire una voce maschile arrivare alle sue spalle. Non si voltò, aspettò che la figura le si mostrasse davanti e gli sorrise.
«Grazie Kol, è molto gentile da parte tua.»
Il fratello girò la maniglia e l'aiutò ad entrare. Non disse nulla mentre la osservava appoggiare la sua colazione sul tavolo al centro della stanza e si sedeva comodamente su una poltrona.
«Ti direi di favorire ma... ho fame, e penso tu possa sopravvivere alle uova di quaglia, dopo tutto ci sei abituato.» prese un coltello e cominciò a spalmare la marmellata.
«Non priverei mai una donna della sua colazione.» commentò lui con un ghigno.
Si avvicinò e le si sedette di fronte.
«Sapevi che ti avrei seguita.» la sua non era una domanda. In risposta Deenna, avendo la bocca piena, alzò le spalle ovvia.
«Dove sono le vostre guardie?» le chiese con tono serio.
«Sono le vostre guardie, o sbaglio? Le vostre amate guardie, che addestrate fin da piccoli, a partire dall'età di... 6 anni, giusto? E hanno le loro stanze, o meglio dire camerate, vicino alle stalle, nella zona Est del castello.»
Lui rimase in silenzio, intrigato dalla piega che aveva preso quella loro conversazione.
«La loro sala riunioni si trova proprio alla fine del corridoio secondario, seconda porta a destra. Non è stato difficile riconoscere quelle che mi erano state assegnate. Giusto una piccola goccia di sonnifero nella loro minestra di ieri sera, non si preoccupi. Staranno bene.» concluse con un gesto della mano, come a sminuire tutto quello che aveva appena detto.
Kol non sembrò affatto sorpreso. «Perché?»
«Mi piace avere la mia libertà. Mi stavamo col fiato sul collo. E se avessi bisogno di protezione, sono perfettamente capace di difendermi da sola.» rispose annoiata.
«Oh, ne sono certo.» sorrise lui.
Rimasero in silenzio, il tempo che lei finì di gustare la sua colazione. Lui che analizzava ogni suo minimo movimento.
«Avete altro da chiedermi?» gli chiese, stufa della sua presenza silenziosa.
«Perché siete qui?» il suo sguardo serio passò dal verde al nero.
«Per diventare regina.» rispose ovvia.
«Oh, io non credo proprio.»
«Per cos'altro sennò?» gli chiese lei con fare ingenuo.
Lui sorrise, si alzò e si sistemò la giacca.
«È stato divertente. Dovremmo rifarlo qualche volta. Buona giornata.» ed uscì.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2023 ⏰

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