GUITAR

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La mia vita se devo essere sincera è sempre stata uno schifo, non perché lo fosse a prescindere, ma perché gli avvenimenti che l'hanno da sempre caratterizzata l'hanno resa come tale, rovinando ogni mia giornata dal primo all'ultimo istante.
« Potresti prendermi gentilmente quel barattolo di marmellata?
È troppo in alto, non riesco proprio ad arrivarci. » domandai gentilmente alla mia collega.
Lei era la ragazza più bella ed educata che avessi mai conosciuto, portava i capelli lunghi e sempre raccolti in una treccia, i suoi occhi grandi e sottili che parevano catturarti come gli occhi dello Stregatto di "Alice In Wonderland" .
« Certo...tieni, ecco qua. » disse porgendomela dopo neanche un istante.
Haerin era l'unica persona che sapeva tirarmi su il morale in quella feccia di posto.
Lavoravo più del dovuto, speravo così tanto che un giorno arrivasse qualche controllo a far chiudere quel dannato negozio e, allo stesso tempo, speravo di poter provare quella fatica sulla pelle ogni stupido secondo della mia esistenza, avevo un immenso bisogno di guadagnare quello che mi mancava per trasferirmi fuori dal paese in pace e fuori da ogni mentalità retrograda e chiusa.
« Grazie, non so come farei senza di te. » ci tenni a renderla partecipe del suo ruolo fondamentale nelle mie giornate.
Sorride timidamente, si inchinò e tornò al bancone.
Quando arrivò finalmente l'orario di chiusura dell'alimentari, chiusi le porte e lanciai il grembiule su una sedia del laboratorio, andandomene in fretta senza neanche salutare o guardare in faccia nessuno.
Presi la mia bici ed arrivai in fretta e furia a casa, vedendo il portone aperto ed un furgone davanti esso pieno di scatoloni: nuovo inquilino?
Non ci pensai neanche troppo, non ero più quel tipo curioso di una volta che cercava di immischiarsi in ogni questione solo per dimostrare di essere in grado di poter aiutare, ormai non prestavo attenzione neanche a ciò che mi succedeva sotto il naso o a un palmo della mano.
Entrai in casa e posai le chiavi sul piattino in cui tenevo gli spicci per i carrelli della spesa, poi mi buttai sul divano e feci partire della musica dalla TV.
Credetti di essermi addormentata e di star sognando, finché non capii che quell'insistente picchiettare sulla porta non poteva di certo essere solo la mia immaginazione.
Mi alzai ed andai ad aprire: il ladro sicuramente non bussa alla porta, Misun - mi ripetei nella testa prima di far scattare la serratura.
Per un attimo riflettei, tornai sui miei passi e supposi davvero di star sognando quando vidi la persona di fronte a me.
« Sun...ti trovo davvero bene. » disse brevemente, come se fosse una risposta a botta secca di quelle che dai ai giochi a premi.
« Cosa ci fai tu qui, Taeyang? » domandai senza parole, sperando che quell'incubo finisse da un momento all'altro e facendomi alzare dal letto solo un po' sudata.
« Mi sono trasferito nell'appartamento otto, quello davanti al tuo.
Non sapevo ora abitassi qui, stai studiando? » domandò curioso e, forse, troppo in fretta.
In un istante fu come vedere tutti i ricordi insieme passare vividi nella mente, sfrecciando come una Ferrari durante il Gran Premio.
« Non hai mantenuto neanche questa promessa alla fine.
Avevi detto che non ti saresti più fatto vedere, invece sei qui ora. » dissi fredda mentre stringevo le unghie nei palmi delle mani.
Volevo prenderlo a pugni, vederlo fuori dalla mia vita una volta per tutte.
« Quando capirai che portare tutto questo rancore senza motivo ti distruggerà inutilmente dentro?
Dovresti andare avanti, sai? » mi rimproverò - e con quale faccia poi?
« Con che coraggio dici questo?
Sei sparito senza lasciare traccia e la colpa ora sarebbe la mia? » sbottai, trattenendo a fatica le lacrime.
« Non ho mai parlato di colpe, dico solo che non sono scappato da te, ci sono dei motivi personali dietro il perché non ti ho più scritto in questi ultimi anni. » cercò di difendersi il ragazzo con un piede dentro casa mia e l'altro fuori.
« Stiamo parlando di tre fottutissimi anni Taeyang, mi sono trovata un nuovo lavoro, ho conosciuto nuove persone, ho avuto nuove storie, ma ciò non toglie il fatto che mentre avevamo una relazione tu hai cancellato i miei contatti e sei come svanito nel nulla.
Sai quello che ho provato?
Hai la minima idea di come io possa essermi sentita in tutto questo tempo? » sputai acidamente fuori tutto quello che mi ero tenuta dentro per anni e anni.
« Tu non sai come mi sono sentito io, posso anche aver sbagliato il modo ma sono stato male quanto te.
Senti, fammi entrare e parliamone come due persone civili. » cercò, ai miei occhi, di arrampicarsi su specchi troppo alti anche per il suo orgoglio.
« Non provare a mettere un solo piede in casa mia, hai capito?
Anzi, vedi di non farti vedere neanche per le scale.
Se mi incontri girati dall'altra parte, comportati come se fossimo due sconosciuti. » sentenziai cercando di allontanarlo da me.
« Certo, credi che dopo che siamo stati a letto insieme possa far finta di non conoscerti se ti incontro per strada, ma fammi il piacere Misun: cresci un po'. » disse senza un briciolo di tatto.
Sentii un altro pezzetto del mio cuore spezzarsi, nonostante fossi certa di averlo perso completamente da tempo ormai.
« Vattene Taeyang, mi hai già fatto abbastanza male nell'ultimo periodo. » dissi spingendolo fuori e sbattendogli la porta in faccia.
Pensavo che peggio di così non potesse andare la mia vita, ma dopo aver rivisto il mio unico vero amore alla porta, capii che stavo raggiungendo veramente la punta dell'iceberg prima della distruzione.
Mi sedetti sul divano, presi la mia chitarra ed iniziai a suonare, lasciando che le lacrime cadessero sulle mie mani doloranti per lo sforzo della pressione sulle corde dello strumento.
I rumori cessarono, non capii effettivamente se fossi io uscita dal mondo per catapultarmi in un universo parallelo grazie alla musica, o se effettivamente Taeyang avesse deciso di lasciarmi in pace con quella tortura.
Posai tutto quando mi sentii più tranquilla, poi presi le chiavi ed andai verso l'uscita per andare a comprare un altro pacchetto di Camel.
« Sei sempre rimasta la musicista più brava mai sentita in vita mia. »

[🔜] 𝑻𝑯𝑨𝑻'𝑺 𝑵𝑶𝑻 𝑯𝑶𝑾 𝑻𝑯𝑰𝑺 𝑾𝑶𝑹𝑲𝑺 // 𝙘𝙝𝙤𝙞 𝙩𝙖𝙚𝙮𝙖𝙣𝙜 𝙭 𝙧𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora