Capitolo 11, tuffi al lago e gelosie sceme

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Oggi il signor Nolan ha deciso di lasciare tutto il giorno libero ai ragazzi a patto che non si disperdano o si ammazzino tra loro. Neil, Todd e gli altri decisero di prendere una canoa e di andare al lago per farsi un bagno.

Una volta arrivati si posizionarono sulla canoa e iniziarono a chiacchierare.

"È l'ora dei tuffi!" Esordì Charlie, appena prima di buttarsi in acqua.

A lui seguirono Meeks, Knox, Cameron e Pitts.

"Vai prima tu" disse Neil.

"Ehi, perché io?" Domandò Todd.

"Non fare lo scemo e tuffati" Insistè Neil, divertito dalle resistenze di Todd.

"No no, vai prima tu" continuò Todd.

"Ne avete ancora per molto?" Urlò Charlie.

Neil si alzò in piedi, ma non fece in tempo a raddrizzare la schiena che Todd lo spinse in acqua e si ritrovò fradicio dalla testa ai piedi, muovendo le gambe per rimanere a galla.

"Oh questa me la paghi" disse Neil, tirando in acqua Todd per una gamba,che si ancorò ai fianchi del ragazzo con le sue gambe.

"Non ero mica io quello che non riusciva a trattenersi."lo punzecchiò Neil.

"Mmh, ma sei comodo" esordì Todd.

"Grazie, ora andiamo dai ragazzi".rispose Neil.

Una volta raggiunti gli altri, i ragazzi iniziarono a chiacchierare.

"Todd, ti servono ripetizioni di latino? Perché farle a Charlie è una perdita di tempo" scherzò Meeks.

"No grazie, non vorrei interrompere un vostro momento" rispose Todd ridendo.

"Fai meno lo scemo Meeks, che se no chiamo Beatrice" rispose Charlie.

"NON CI PROVARE" esclamò spaventato Meeks, suscitando una risata generale.

"Perché lo hai chiesto proprio a lui?" Domandò Neil.

"Perché è il primo che ho visto" rispose Meeks, confuso.

"Qualcuno qui è geloso" lo punzecchiò Charlie.

"Solo poco" arrossì Neil.

"Non ti preoccupare, Neil, Todd non si chiama Beatrice" lo tranquillizzò Charlie.

"E piatala" disse Meeks, dandogli una spallata e dando vita a una lotta tra i ragazzi.

Todd ne approfittò per stuzzicare Neil:"Qualcuno è geloso"

"Sì, perché sei mio."rispose Neil, guardandolo negli occhi.

Todd arrossì, e Neil si vendicò, prendendolo in giro:"Continui ad arrossire".

"Piatala Neil" rispose Todd in imbarazzo.

"Magari ti faccio venire anche le farfalle nello stomaco" lo continuò a provocare Neil.

"Ah, perché io no? Non ti piacciono i miei baci sulla schiena?"rispose Todd.

A Neil venne la pelle d'oca solo a pensarci.

"Oh, te li ricordi allora" lo punzecchiò Todd.

"Sì, ma ora basta, prima che ti salti addosso" rispose Neil, trattenendosi dal farlo.

"Tregua?" Domandò Todd.

"Tregua e stasera in camera coccole" affermò Neil.

Todd rise. "Che coccolone".

"Mi stai dicendo di no?" Chiese Neil con gli occhioni.

"Ti sto dicendo di sì, e non fare quegli occhi" rispose Todd.

"Certo che hai tanti punti deboli" lo provocò Neil.

"Sarebbero" chiese Todd con aria di sfida.

"Beh, era una frase d'effetto, comunque ne so ben tre, sarebbero: il solletico, i miei occhioni e me in persona" rispose Neil.

"Uguale a te quindi" affermò Todd.

"Io non soffro il solletico" rispose Neil, titubante.

"Staremo a vedere" rispose divertito Todd.

*In camera*

"Mi hai promesso le coccole" disse Neil, in piedi davanti a Todd, che era seduto sul letto.

"Vieni" lo invitò Todd.

Neil si sedette di fianco a Todd, con la testa appoggiata sulla sua spalla.

"Sono scomodo" si lamentò Neil, sdraiandosi e appoggiando la testa sulle gambe incrociate di Todd.

"Come sei bello" disse Todd, ammirando i lineamenti di Neil.

Neil arrossì e rispose:"Anche tu sei bello, vorrei chiederti una cosa ma non so se la farai".

"Cosa?" Domandò confuso Todd.

"Mi fai i grattini?" Lo implorò Neil, con gli occhioni.

"Se mi guardi così non posso dirti di no" rise Todd, iniziando a farglieli.

"I miei occhioni sono il tuo punto debole" si vantò Neil.

"Tu hai i miei stessi punti deboli" replicò Todd.

"Non è vero, io non soffro il solletico" affermò Neil.

"Ah no? Che peccato" esordì Todd,  iniziando a punzecchiare la pancia e le costole di Neil, facendolo ridere e contrarre.

"A me sembra proprio il contrario" rise Todd.

Tra le risate Neil disse:"Mi hai scoperto"

"Lo so bene, e potrei continuare, ma non sono così cattivo" disse Todd, fermandosi e ricominciando a fargli i grattini.

Dopo circa dieci minuti di chiacchiere e grattini, Neil si alzò e si sedette di fianco a Todd, iniziando a strofinare la sua testa sul collo del ragazzo e dandogli bacini sulla fronte e sulle guance.

"Mi piacciono i tuoi bacini" rise Todd.

"Anche a me i tuoi".rispose Neil, facendo intendere di volerne anche lui.

Allora Todd, che era leggermente più alto, iniziò a darglieli sulla testa.

Dopo un po' si fermò e disse:"Sei proprio un ragazzo geloso eh" riferendosi all'episodio al lago.

"Sì, perché tu sei il MIO ragazzo" affermò Neil, abbracciadolo e facendo sprofondare la testa nello spazio tra il collo e la spalla di Todd.

"Proprio tuo tuo tuo?" Domandò Todd, come se lo stesse chiedendo a un bambino.

Neil fece sì con la testa, solleticando il collo di Todd con i capelli.

Quella sera Neil si addormentò abbracciato a Todd, che lo ammirò con aria innamoratissima fino ad addormentarsi anche lui con l'immagine del volto dell'innamorato stampata in mente.

Neil e Todd, L'amore NascostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora