| capitolo uno |

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"non me ne frega un cazzo Jack, ferma la macchina"


Era buio ed eravamo in macchina in autostrada, io e quel coglione del mio fidanzato che si scopava la mia migliore amica da un mese.


"Margò!! aspetta posso spiegarti"


"ho detto ferma questa cazzo di macchina"


La macchina si fermò e io scesi, jack cercò di dire ancora qualcosa ma io chiusi la porta, lo sentì imprecare e insultarmi per cinque secondi prima che ripartisse.

Ci avrei messo almeno due ore per arrivare a casa ma era sempre meglio camminare che stare con lui.

Una macchina nera si fermo e mi suonò un leggero colpetto di clacson, io mi girai, il finestrino si abbassò lentamente, vidi un ragazzo, cioè non lo vidi bene, il suo volto era coperto dall'ombra.


"ti serve un passaggio?"


"no grazie, sono quasi arrivata"


"mi pigli per il culo? manca un'ora di macchina per arrivare alla prima città"


Lo guardai per un'attimo, poi aprii la porta e entrai in macchina.

Non lo guardai subito, ma quando lo feci rimasi stupita, la mia espressione cambiò.

Aveva gli occhi di ghiaccio come i miei e capelli neri, un brivido mi percorse la colonna vertebrale. Lui mi sorrise, la macchina ripartì.


"come ti chiami ragazzina?"


Ragazzina. Non mi piaceva essere chiamata ragazzina, guardai fuori dal finestrino.


"Margò"


"Margò dagli occhi di giacchio"


Sussurrò lui. Non volevo guardarlo, non mi sentivo a mio agio.

Avete presente quelle bellezze che fa impressione guardare? Lui era così.


"allora ragazza di ghiaccio, dove sei diretta?"


"San Diego"


Si, San Diego California, abitavo lì. Quella è una delle città con tasso turistico più alto al mondo, le sue spiagge e i suoi serfisti strafighi ne sono la causa.


"San Diego è molto grande"


"Ray Street 898"


Sorrise e continuò a guidare, trovai la forza di guardarlo e rimasi incantata.


"Cosa fai ragazzina?"


Mi disse sorridendo e alzando un sopracciglio

I am ice || ian somerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora