- Kleiner Engel

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Il capo dei Black Souls seduto sul mio divano con un sorriso strafottente mi guardò agitando la mano in segno di saluto.

"Cosa diavolo ci fate qui? Vuoi proprio che ti uccida?" dissi, la rabbia stava cominciando ad accrescere in me e in quel momento come sacco da box immaginai la sua faccia.

"Ma come, devo spiegarti per bene il nostro piano" il suo sorriso era perfido ma stava facendo il pezzo di merda con la stronza sbagliata.

Iniziai a pensare che forse quella era l'occasione perfetta per noi per far fuori i Black Souls e finalmente occupare il primo posto di quella fottuta classifica.

Ghignai, in quel momento la cosa cominciò ad avere un senso nella mia testa.

"Certo che stupida, come ho fatto a non pensarci" aggrottò le sopracciglia.

"Avete un bagno?" chiese Bill, interrompendo lo scambio di battute velenose.

"No, in questa casa pisciamo per terra" disse Morgan, irritata.

Il moro la fulminò con lo sguardo e si fece indicare la porta del bagno.

Rainer intanto se ne stava in piedi a braccia conserte, fissava malevolo il ragazzo stravaccato sul divano del salotto.

"Non ho tempo da perdere Kaulitz, prima parli e prima sparisci dalla mia fottuta vista" si leccò le labbra senza togliere il ghigno dalla sua faccia.

"È più semplice di quel che pensi, rapineremo una banca."

"E tu hai fatto tutto sto fottuto casino per rapinare una banca del cazzo?" Rainer fece per andargli incontro ma lo bloccai con un gesto della mano.

"Oh che carino, è il tuo cane?" sputò Tom divertito dal gesto mancato del moro.

"Figlio di puttana.." disse Rainer estraendo la sua pistola.

"Esilarante. Ti consiglio di abbassarla se non vuoi che il tuo cranio sia spappolato su quella bella parete bianca" nemmeno lo guardò in faccia, guardai il ragazzo al mio fianco.

"Rainer, giù la pistola" sospirò ma mi obbedì.

"Vedi? Obbedisce proprio come un cane" capì il suo gioco, voleva provocarlo così da ottenere una reazione da parte sua per poi ucciderlo.

In passato lo vidi tante volte fare in questo modo.

Rainer dilatò le narici.
Lo strattonai per la maglietta e premetti con forza le mie labbra contro le sue. Si rilassò all'istante e poggiò le mani sui miei fianchi.

"Aspettami nella mia camera" gli sussurrai una volta staccati. Annuì e fece come gli dissi.

Tom lo guardava con disgusto mentre si allontanava dalla stanza.
"Non pensavo ti scopassi tipi del genere, Kleiner Engel."

"Vai dritto al sodo" dissi spazientita da quella situazione, lo volevo fuori da casa mia il prima possibile.

"Non si tratta di una banca qualsiasi, è una delle più prestigiose di Dubai. Il proprietario è un grandissimo bastardo ed è riuscito a fregarmi."
banca, proprietario.. dentro di me si accese qualcosa. Poteva essere solo una coincidenza come poteva non esserlo.

"E noi cosa cazzo c'entriamo?" si intromise Cassie, un sorrisetto si formò all'angolo della mia bocca.

Amavo quando le mie amiche uscivano le palle in quel modo.

"Facile, siete ragazze. Sedurrete un paio di guardie mentre noi cerchiamo di entrare. Gustav e Georg rimaranno in macchina pronti per la nostra fuga" si intromise Bill beccandosi una brutta occhiataccia da parte del gemello.

Enemies - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora