Contro vento

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Alla sera, ricordo, adoravo osservare la luna mentre scompariva negli abissi marini. Una vista così mistica.

E un momento dopo mi scoprivo a dare forma alle costellazioni, avevo un'immaginazione sorprendente. Adoravo pensare che in quei momenti gli dei si rendessero visibili allo sguardo dei mortali.

Vedevo gli occhi verdi e intensi di Athena. Vedevo Apollo e Artemide scoccare frecce dorate nell'universo e ammiravo la perfezione di Afrodite, tra le stelle del cielo.

Antheia mi ripeteva spesso che i miei occhi brillavano di vita, di luce propria, come degli astri.

Lei mi manca.

Mi mancano le nottate, i sogni cullati dallo scroscio del mare. Un suono perenne, che era divenuto parte dei momenti di silenzio. Il silenzio, senza la voce indecifrabile e quasi impercettibile del mare che bisbiglia in sottofondo è vuoto. Angosciante.

Il silenzio che sento ora è così pesante.

Le giornate passate a esplorare nuove rotte, oh se le rimpiango!

Le mani screpolate, la pelle bruna, il sole cocente. Le grida dei marinai, le sbronze, il sudore.

Ormai persino i miei capelli, un tempo tanto crespi, sono tornati gestibili. Non sfiorano la salsedine da un bel pezzo.

Il mio aspetto è cambiato. La mia pelle ha ricominciato ad avere un colore più tenue, i calli sulle mani e sui piedi sono diventati più radi, cedendo il posto a lividi sparsi in tutto il corpo. Ci trattano come dei cani.

Ma io, oh io non permetterò a niente e nessuno di privarmi della libertà.

Sono forte, ho energia in abbondanza e possiedo un'enorme volontà di vivere.

Non rimarrò in questo maledetto carro ancora a lungo.

Il mio nome è Khloe. Significa freschezza, giovinezza. Lo scelse mia madre. Lei è una ninfa.

Sa prevedere ciò che accadrà, un po' come un oracolo.

Dice che il nome di una persona ne indichi il destino. Dice che un giorno comprenderò.

Antheia è mia sorella. Il suo nome significa fiore, bocciolo. In effetti nonostante la sua giovane età è davvero piacevole a guardarsi. Quel fiorellino di ragazza non è ancora sbocciato, ha solo dodici anni, ma tutti sono già curiosi di vedere in quale modo germoglierà.

Mia madre si chiama Acasta; è una ninfa oceanina.

Non la vedo spesso, ma certamente sta sempre accanto a noi.

Sono sicura che lei controlli da lontano ogni mossa mia e di Antheia. Un po' come una dea, può decidere quando e se mostrarsi a noi.

Più di ogni cosa mi manca la mia casa: una nave capace di trasportare un centinaio di persone.

Questo logoro carro va bene solo per le bestie, e giuro sugli dei dell'Olimpo che non resterò qui a lungo.

Io e Antheia abbiamo otto anni di differenza.

Io nacqui nell'isola di Skyros, situata nel mar Egeo.

Mia madre Acasta, come già detto, è una ninfa oceanina. Mio padre Dawid era un semplice mercante.

I suoi commerci andavano bene, e ci potevamo permettere una grande nave, una grande ciurma e molti servitori.

A Skyros avevamo una ricca dimora. La abbandonai all'età di sei anni. In quel momento mio padre decise di dedicarsi interamente alla navigazione e al commercio, portandomi con sé.

KhloeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora