8. Un'uscita normale

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Songmin stava aspettando i due ragazzi sul retro della scuola, un piede appoggiato sul cancellino.
Nonostante avesse le braccia conserte, le sue dita non ne volevano sapere di stare ferme e continuarono a tamburellare per via dell'agitazione.
Voleva uscire con Taehyun, e invece si era ritrovata incastrata in una specie di strana uscita con quello scemo del suo migliore amico e il suo compagno di classe, ovvero colui che per sbaglio ora credeva di piacerle a causa di uno stupido scambio di persona.
Sospirò e finalmente vide una figura varcare la porta d'uscita.
Soobin con lo zaino in spalla andò dritto da lei.
Imbarazzato la salutò.

"Hey"
"Ciao..."

Songmin si mise in punta di piedi e con lo sguardo cercò di vedere al di là delle spalle del moro.
Era veramente alto, tanto che per poco non le fece perdere l'equilibrio.
Soobin era già pronto ad afferarle il polso per non farla cadere, ma lei riuscì a rimettersi in posizione.

"Beomgyu??"

Gli domandò con tranquillità.
Il ragazzo trovò quel suo piccolo gesto... Carino.

"Non può venire, ha detto che doveva correre a casa..."

Notando lo sguardo affranto di Songmin, Soobin si affrettò a risponderle.

"Credevo ti avesse avvisato... Se vuoi possiamo anche-"
"No, non preoccuparti..."

La biondina, per quanto volesse uccidere Beomgyu, si cancellò quell'espressione da assassina dal volto, e rassegnata, indicò con gli occhi la strada.

"Dove vuoi andare?"

Decise di uscire lo stesso.
Non era una persona maleducata e non voleva far perdere una giornata a Soobin, in fin dei conti ai suoi occhi lei era quella interessata a lui.
Non avrebbe comunque finito di esserlo, anzi, ricordiamoci che il piano ingegnato da lei e Beomgyu era di fargliela passare, la cotta...

"Mmmh, hai fame?"
"Da morire"

In totale silenzio Soobin cominciò a camminare e lei lo seguì senza fare domande.
Camminarono fino a quando arrivarono ad un semaforo, rosso.
Songmin non aveva mai sperimentato quel tipo di sensazione.
Si sentiva in soggezione, ma non perché lui le piacesse, semplicemente perché la intimoriva.
Anche il suo migliore amico è alto, poco meno di lui, ma Soobin a confronto sembrava un armadio.
Solo che... Il suo essere in verità così pacato la straniva non poco.
Sovrappensiero fece per attraversare sulle strisce pedonali, ma il moro d'istinto la fermò allungando un braccio appoggiandosi... Al suo petto.
Ritirò subito la mano e sgranò gli occhi.

"Scusa io- scusa!!"
"N-no no figurati!! Scusami tu per non aver visto fosse ancora rosso!"

Di nuovo silenzio e quando scattò il verde entrambi ripresero a camminare.
Una manciata di minuti più tardi arrivarono a destinazione.
Soobin le aprì la porta e lei si inchinò leggermente in segno di gratitudine.

"Wo, figo"
"E aspetta di provare il cibo"

Il locale era una sorta di bubble tea con delle decorazioni primaverili stampate sui muri, fiori di pesco ovunque.
Perfino i tovagliolini di carta erano rosa e piegati a mo'di fiorellino.
Appena si sedettero si spogliarono dei giubbotti e poggiarono gli zaini a terra.

"Io di solito prendo i panini dolci, quelli al cioccolato"
"Di solito??? Quindi vieni spesso"

Affermò lei mentre sbirciò il piccolo menù con la lista del cibo e delle bevande.
Dato che non le aveva ancora risposto, Songmin alzò lo sguardo e si accorse delle sue guance rosse.

"Guarda che non c'è niente di male, è davvero un posto incantevole"

Soobin si sentì sollevato e anche un po' più a suo agio.
Poco dopo rotto il ghiaccio, si ritrovarono a chiacchierare serenamente della scuola e delle loro passioni.
Tutto sommato Songmin non si pentì di aver dato un'opportunità a quel pomeriggio.
O almeno fino a che non ritornò a casa.

"Soojin???? Che ci fai qui???"

Nella mani sbagliate // CHOI SOOBIN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora