13. Una colazione un po' amara

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Il lunedì successivo Songmin si svegliò con una nausea degna di una madre al quinto mese di gravidanza.
Si massaggiò lo stomaco e lanciò un'occhiata al suo cellulare sul comodino.
Sbatté i piedi sotto le lenzuola, non voleva andare a scuola, assolutamente no.
Soojin le aveva detto che avrebbe tentato di avvicinarsi a Soobin e Soobin, dopo che lei aveva perso la scommessa, l'aveva praticamente incastrata ad una specie di appuntamento, chissà cosa sarebbe successo se avesse messo piede tra le mura scolastiche.
Eppure... Perché provava quella strana ansia?
A lei piaceva Taehyun, forse il ritrovato desiderio da parte dell'amica di riconquistare Soobin era proprio ciò di cui avesse bisogno per avvicinarsi alla sua cotta, sarebbe andato tutto a suo favore!
Eppure lei provava quest'inspiegabile ansia.

"Songmin! Sei ancora a ronfare!? Sai che ore sono?"
"Purtroppo sì"
"Sbrigati o farai tardi!"
"Meglio..."
"Mh? Non vuoi andare a scuola?"

La bionda sconsolata scosse la testa.
Sua madre che dopo aver bussato ripetute volte alla porta della cameretta, si avvicinò e si sedette ai piedi del letto.

"Non c'è Beomgyu oggi?"
"E ora che c'entra Beomgyu?"
"Sono tua mamma, Songmin, certe cose le capisco, anzi, le so"

Dubbiosa, Songmin si mise a sedere al suo fianco e la osservò.

"E che cos'è che sapresti?"
"Che ti piace Beomgyu, ovvio"
"Ewuuuuu"

La bionda mimò il gesto del vomito e spinse sua madre fuori dalla stanza.
Se solo sapesse davvero...
Pensò, e poi si preparò in fretta e furia per le lezioni.
Decise di non scrivere né a Soojin e né a Beomgyu, scelse di prendersi quei quindici minuti di totale tranquillità per calmarsi, non del tutto, almeno un po' per poter affrontare quella bizzarra giornata.

"Pensierosa?"

Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
Non era una voce qualunque, era LA voce, la voce di Kang Taehyun.

"Buongiorno"
"Buongiorno anche a te"

La guardò in silenzio.
Notò subito la sua espressione, così le fece una domanda che mai e poi mai Songmin si sarebbe aspettata di sentir pronunciare da uno dei migliori studenti del suo liceo.

"Non ti va di entrare eh... Capisco, oggi non va nemmeno a me... Ti va di... Saltare la prima?"

I suoi occhi si illuminarono.

"È un sì?"

Annuì con entusiasmo e dopo che Taehyun le sorrise, lui si voltò scrutando ogni angolo del cortile.

"Via libera, non ci ha visto nessuno"

Le afferrò la mano e cominciò a correre verso la parte opposta della scuola.
Songmin le sentì, sentì le farfalle sbattere contro tutte le parti del suo già fragile stomaco in subbuglio.
Una volta abbastanza lontani dall'edificio ma non troppo per tornare in tempo per la prossima lezione, Taehyun rallentò.

"Ammetto che è la prima volta che balzo, sono un po' teso. Tu l'hai mai fatto?"
"No, anche per me è la prima"

Bugia, bugiissima.
Le volte che l'aveva fatto non si potevano contare nemmeno con entrambe le mani.
E stiamo parlando soltanto degli ultimi tre mesi.
Gli aveva mentito spudoratamente.
Voleva fare colpo e credeva che se si fosse mostrata in quel modo lui l'avrebbe di sicuro presa più sul serio, avrebbe visto quanto fossero simili e poi chi lo sa, magari si sarebbe interessato alla sua persona.
Ma Songmin era cieca, non si era accorta che quel passo lui l'aveva già fatto.

"Hai già fatto colazione?"
"No, ero in ritardo"
"Oh, come mai?"

Di certo non poteva raccontargli di Soobin e Soojin.

"Non ho sentito la sveglia, anche se a posteriori avrei dormito qualche minuto in più"

Sorrisero entrambi e a lei cadde l'occhio sulle loro mani ancora intrecciate.
Fu una strana sensazione, emozione mista a curiosità.
Perché lui non l'aveva ancora lasciata?
Certamente Songmin non l'avrebbe fatto per prima, anzi, avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre.

"Io l'ho fatta, ma avrei proprio voglia di un caffè"
"Anche io!"
"Aggiudicato"

Chiacchierarono fino al primo bar che incontrarono.
Poco prima di entrare Taehyun abbassò lo sguardo sulle loro mani.

"Oh scusami, non mi sono accorto... Il mio corpo ti sta ancora tenendo legata a me"

Che modo buffo di definire due mani intrecciate... Anzi, azzarderei poetico.

Rifletté Songmin e poi piano piano si staccò dal ragazzo.

"Non scusarti, non mi è... Dispiaciuto"

Taehyun sorrise ancora e la invitò ad entrare.
Si accomodarono e dopo aver ordinato ripresero a chiacchierare.

"Tu come mai non avevi voglia di entrare?"
"Mmmh, diciamo che forse sono stato un po' egoista"
"Che?"

La bionda lo osservò davvero confusa.
Che cavolo c'entrava quella frase con la sua domanda?

"Niente, magari lo scoprirai più tardi"
"Sei enigmatico oggi"
"E a te piacciono gli enigmi, Songmin?"
"Può essere"

Finalmente accadde.
Taehyun e Songmin stavano flirtando.
La seconda non potè credere a quello che stava accadendo, il primo invece... Era contento di essere riuscito a ricavarsi del tempo da trascorrere da solo con lei.
Dopo lo scorso sabato sera, Taehyun si era sentito decisamente attratto dalla biondina tutto pepe, proprio come Soobin, ma a differenza di Soobin, quando Taehyun vuole qualcosa, punta dritto al suo obiettivo.
Terminata la colazione, fu già ora di entrare finalmente a scuola.

"Offro io"
"Ma no Taehyun!"
"Assolutamente sì, ti ho portata io qui, sei mia ospite"
"Beh allora grazie mille, ricambierò"
"Ci conto"

Le fece l'occhiolino facendole intendere che si aspettava decisamente una seconda uscita.
Songmin, per poco non cadde a terra come un sacco di patate.
Usciti dal bar, la ragazza si sistemò lo zaino sulla spalla e per la seconda volta quella giornata venne spaventata dal suono di una voce, ma questa volta una voce fin troppo famigliare, quasi... Fraterna.

"Oooo Songmin!! Che cavolo ci fai lì con.... Taehyun!?"
"Gyu!?"

Taehyun si grattò la nuca e scosse la testa.

"Decido di non andare a scuola per un'ora ed è la scuola a venire da me... Spero solo non finiremo nei guai"

Sia l'intera classe di Songmin che l'intera classe di Taehyun stava camminando in coppie sul marciapiede dall'altro lato della strada, direzione il grande parco con la corsa a ostacoli, il Green.

"Sta' tranquillo, diremo che l'autobus ha fatto ritardo... Ma perché sono lì?"
"Non ne ho idea"

L'insegnante ormai li aveva notati -impossibile non averlo fatto dopo le grida di Beomgyu- e li stava già aspettando al semaforo con le braccia conserte.
L'essere stati beccati non aveva dato fastidio a Songmin, non l'aveva nemmeno sfiorata.
Il loro prof di educazione fisica era buono come il pane e lei era astuta come una volpe, due paroline messe al posto giusto e sarebbe filato tutto liscio.
Ciò che l'aveva turbata era altro.
La sua migliore amica stava camminando affianco a Soobin, il ragazzo che le aveva chiesto di uscire.
Non era affatto una doccia fredda vederli assieme, Soojin l'aveva avvisata delle sue intenzioni... Quindi perché si sentiva ancora peggio di quella stessa mattina!?

Nella mani sbagliate // CHOI SOOBIN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora