interview.

69 8 21
                                    

mi metti la testa in disordine, il cuore a posto.≈

ore 10.20

Mi svegliai strofinandomi gli occhi.
Ero tra le braccia di Bill, lo guardai e spalancai gli occhi.
Non riuscivo a ricordare quello che era successo ieri sera.
<Buongiorno >
Urlai per lo spavento che presi.
<AIUTO MI HAI FATTO PRENDERE UN'INFARTO>
Si mise a ridere.
<ho visto HHAHAHAH>
<NON È DIVERTENTE.>
Si raddrizzò e mi sorrise.
<vabbè io vado in cucina, a dopo coinquilina>
disse facendo risatine.
Si alzò e si incamminò verso la cucina.

Io andai in bagno pensando che non ci fosse nessuno ma mi spaventai vedendo Maria.
<Eiii buongiorno.>
<Porca vacca oggi sto subendo troppi infarti>
Lei mi guardò e rise.
<HAHHAH MA CHE CAZZO ARIANNA?>
<NON C'È NIENTE DA RIDERE, comunque ti stai già truccando di prima mattina(?)>

Lei mi guardò.
<oggi c'è l'intervista dei ragazzi non ricordi?>
Cazzo era vero.
<Madonna me lo sono scordata.>
<MA CHE MEMORIA C'HAI?>
La guardai facendo una smorfia
<ehhh non si saprà mai.>

Però una cosa era certa.

< NON SO COME TRUCCARMI E COSA METTERMI.>
<Tranquilla, ti basta solo il mascara e il lucida labbra, poi per il outfit non ti preoccupare, sei quella che abbina meglio i vestiti.>
<HAI RAGIONE, GRAZIE AMO.>
La abbracciai.
Mi misi la matita, un strato di mascara e il lucida labbra.
Mi mancava solo l' outfit.

Oggi faceva caldo, meglio se mi metto un vestitino o una tuta.

Andai in camera, ma c'era Bill.
.che si toglieva la maglietta.

< OH CAZZO SCUSAMI.>
Lui mi guardò e mi sorrise.
<tranquilla, ti serve qualcosa?>
Io arrossì.
< Mi devo scegliere il vestito.>
Stavo tremando, cioè , l' adrenalina si faceva sentire.

Credo che Bill se ne accorse, perché venne verso di me e mi mise la mano sulla spalla, abbassandosi in ginocchio.

<Tutto ok? Stai tremando.>
Io lo guardai. I nostri occhi si incontrarono.
Gli occhi si stavano parlando, o meglio, i miei stavano parlando.
<Oh , non è niente , è solo l'adren->
Mi tappai la bocca.
<adrenalina? >
Si mise a ridere.
< Cazzo ridi?>
< Ops.>
Si alzò e mi abbracciò.
< la piccola Arianna si è incazzata?>

La mia testa era appoggiata sul suo petto nudo.
< oggi non mi vuoi abbracciare?>
Abbassò la testa facendomi gli occhi dolci.

Mi misi a ridere arrossendo.
Poi gli gettai le braccia al collo.
< ora devo prepararmi.>
<anch'io, beh, continuiamo dopo?>
Non sapevo cosa dire.
< certo.>
Come sono stupida! "certo" ? AAAAAA.

Mi staccò dal suo petto.
Andai dritta al "mio" mobiletto, dove ci sono i miei vestiti.
< Tranquillo, puoi cambiarti tanto non ti guardo.>
< Fa niente, cambiati pure qui io vado in bagno.>
< nono tranquillo, mi devo solo prende->

Me lo ritrovai dietro.
Aveva appoggiato la mano sulla mia testa, iniziando ad accarezzarla.
< Tranquilla. Mi dovevo solo cambiare la maglietta.>
Stavo sorridendo, la voglia di baciarlo in quel momento stava crescendo. Il suo tono dolce mi faceva impazzire.
Mi voltai verso di lui sorridendogli.
Aveva ricambiato pure lui.
Lui mi stava guardando le labbra.
Venimmo interrotti da Hanan.
<ARI!!! MI SERVE IL TUO AIU- RAGAZZI? CHE CA->

Mi staccai da lui e mi presi il vestito, chiusi l' armadio e mi diressi verso di lei.
Bill mi stava ancora guardando.

< bene! con cosa ti devo aiutare?>
<prima di tutto mi devi aiutare con la piastra, secondo, io direi che devi cambiare vestito, mettiti quello grigio!>
< quello lungo fino al ginocchio?>
< mh si, ma io direi che fai prima a metterti una canottiera assieme a una gonna o pantaloncino.>
<si dai, però prima ti aiuto.>

Buttai il vestito sul letto e seguii Hanan in bagno.

Maria si stava ancora truccando.
Chiusi la porta.
< Tu dici di farmi i capelli ricci o di lasciarli mossi?>
<beh, come ti vuoi vestire.?>
<con quel vestitino a maniche lunghe.>
<Hanan? ma fa caldo per quel vestito.>
< okok, però aiutami a lisciare i capelli.>

Presi la presa della piastra e la "collegai al interruttore " , accendendola.

Presi una ciocca e iniziai a passarla con la piastra.

<non so come vestirmi, ceh, è una intervista.>
< si ma poi dobbiamo andare a mangiare a un ristorante e..>
Squillò il telefono.
< Mari, rispondi tu.>

< pronto? Ciaoo!! mh si possiamo venire, possiamo portare anche i ragazzi?, okok grazie ciao ciao!!>
<Chi era?>
< è Federica! Vi ricordate che lei si è trasferita qui due anni fa?>
< oh è vero!! cos'ha detto?>
< ha detto che le piacerebbe se cenassimo insieme a lei, ceh nel senso ci ha invitate.>
< Si andiamo! Però se ci andiamo dobbiamo metterci un vestitino.>
<poi vediamo, io vado a vestirmi.>

Finii di lisciare i capelli di Han, lei mi ringraziò e andò a vestirsi.

Dovevo vestirmi pure io, mi sistemai i capelli e mi misi il profumo, quando qualcuno bussò alla porta.

<Hai finito?? Dai, tra cinque minuti dobbiamo andare.>
<Si si, mi vesto e usciamo, aspettatemi in macchina.>
< va bene, però deve sbrigarsi pure Britney>
< si ora vado a dirglielo.>

Mi vestii con una canottiera e una gonna nera, era meglio se ci cambiamo dopo con il vestito elegante.

Vidi Britney uscire.
< Comunque dopo dobbiamo andare in disco?>
< yes girl, comunque dopo ripassiamo a casa per cambiarci ok??>
< okok però andiamo.>

Arrivammo in questo "edificio", si sentiva già la musica.
I ragazzi entrarono e si sedettero sulle sedie di fronte al pubblico e al giornalista.

Noi ci appoggiammo alla porta.

L'intervista iniziò piuttosto bene, ma poi i giornalisti iniziarono a prendersi gioco di loro,
ridendogli in faccia, facendo battute un po' troppo "pesanti ".

Si vedeva la furia in Maria, ma soprattutto in me.
<dovremmo fare qualcosa.>
<non possiamo fare niente, possiamo solo restare qui e ascoltare ogni insulto.>

Sul viso di Maria iniziarono a solcare le lacrime.

Faceva male, tanto. Perché io li capisco, è successo pure a me, o a noi. E il dolore di essere derisi dalla gente è grande.

Iniziai a piangere pure io, vedendo le loro facce.
Che razza di mostri sono questi qua? Anche loro sono esseri umani. E quello che mi fece più arrabbiare era che si prendevano gioco di Bill, per il modo in cui si conciava.
Se la presero anche con Tom, ma non capivo bene il perché.

<ragazze non resisto.
< dobbiamo ancora essere pazienti, l'intervista sta per finire.>

Quello che mi fece incazzare era che il "pubblico" rideva.
< COME SI PERMETTONO QUESTE ZO->
Hanan mi tappò la bocca.
Avevo urlato così forte che tutti si girarono verso di me, fissandomi.

?: hai qualcosa da dire signorina?
SI, E ANCHE TANTO. volevo vomitargli addosso il veleno che si creava in me.

<No grazie.>
Quando si giro io gli feci la linguaccia.

Bill mi guardava sorridendo.
Ma quel sorriso durò per poco.

𝙎otto quel trucco.~ bill kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora