Capitolo 9

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Tom il giorno dopo mi invitò ad andare con lui a ballare insieme a tutti gli altri,compresa Cassie era la fidanzata di Gustav quindi veniva per forza

Oggi non dovevo lavorare quindi mi stetti a casa a riposarmi.
Si fece pomeriggio il telefono squillava,era Tom, gli avevo dato il mio numero.

Tom:ehii

"Ehi"

Tom:dammi il tuo indirizzo che stasera ti vengo a prendere

"No,non c'è bisogno "

Tom:dai

"No vengo con Cassie"

Tom:preferisci Cassie a me?

"Tom.."

Tom:haahah ok,ci vediamo dopo

"Ok bashha ciao"

Tom:aspetta

"Mh"

Tom:non mettere vestiti corti eh

"Vedremo" dissi con aria provocatoria,per poi chiudere la chiamata

Si fece sera e cominciai a prepararmi

Arrivò Cassie con la sua auto e partimmo

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Arrivò Cassie con la sua auto e partimmo.
I ragazzi ci stavano aspettando fuori,Cassie appena scese dalla macchina si fiodò su Gustav,mentre io avevo gli occhi puntati addosso.

Bill:Ma sei bellissima Dafhne!

Georg:già!

Tom:guardate da un'altra parte voi

Disse Tom venendomi incontro

Tom:sei troppo bella cazzo,ma sbaglio o avevo det-

"Non è un vestito" dissi facendo spallucce

Mi prese la mani e ci avviammo tutti dentro
Era enorme,luci di tutti i colori rimbalzavano a ritmo della musica dal volume altissimo,una pista da ballo immensa con mezzi ubriachi al centro.
C'era un'altra area della discoteca,dov'è ballavano le puttane mezze nude sui pali,con soldi sporchi a terra.
Ci sedemmo a un tavolo ordinammo un paio di drink e dopo di ché andammo dritti sulla pista da ballo.
Le mani di Tom erano fisse su di me,i nostri bacini si scontravano per via dei movimenti,mi prese il viso delicamente e mi baciò.

"Andiamo a sederci un attimo dai"

Ero stanca morta

Tom:va bene

Mi sedetti al nostro tavolo mentre gli altri erano a ballare,Tom si fermò al bancone del bar a parlare con una.
Strinsi le mani in pugni,non vedevo l'ora che la smettessero.
Dopo un po si alzarono e vidi che se ne andarono nel lato dello strip club,dove c'erano anche delle camere.

La mia gelosia era ormai alle stelle,in questi momenti per la rabbia non ragionavo.
Mi alzai e con velocità,andai dietro il bancone del bar e presi un coltello senza farmi vedere,e li seguì,come immaginavo erano entrati in una camera.
Non vedevo più dalla rabbia.
Perché mi ha chiamato amore?mi ama?non credo proprio,altrimenti ora sarebbe qui al mio fianco e non a scoparsi una puttana qualunque.
Queste parole mi rimbobavano in testa mentre camminavo verso la porta della camera.
La stretta della mia mano sul coltello era sempre più forte,cominciavo a sentire caldo,la rabbia mi stava mangiando.

Il Mio Cuore Ti Terrorizza - Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora