Chapter Four

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Il navigatore mi disse che ero arrivata a destinazione, ma davanti a me era solamente presente un grande cancello che mi bloccava la via. 

Adesso? Dove sarà? Che faccio?

In pre dal panico mi guardai in giro e fortunatamente con la coda dell'occhio notai dei ragazzi con una cassetta di birra così decisi di raggiungerli. Dove ci sono ragazzi con della birra, la festa è vicina. Entrammo tramite una parte di recinto evidentemente rotto e poco dopo arrivammo in una villetta abbandonata.

Daisy che mi combini

La villetta presentava stati di usura alle pareti ed era piena zeppa di arrampicanti. Alcune finestre erano state rotte e la piscina era completamente vuota. Fortunatamente le luci installate in alcune pareti e qualche palloncino qua e là ti facevano dimenticare dove fossi, era abbastanza inquietante sennò. Mi feci spazio tra la folla, dove poco dopo trovai Daisy che si stava divertendo con un altra ragazza. Aveva i capelli tutti scompigliati e nel viso il trucco era completamente colato. 
Quando mi vide fece un urletto e si avvicinò a me
- Finalmente sei arrivataaa - disse urlandomi nell'orecchio, la musica era talmente assordante che a malapena sentivi il tuo respiro
- Perchè sei venuta qua? Come ti è passato per la testa? - le chiesi, mettendole nel mentre un suo braccio attorno al mio collo
- Lo sai che a me piace il brivido del rischio - ridacchiò
Non si rendeva manco conto di ciò che diceva
In tutti questi anni di amicizia l'unica volta che l'avevo vista in questo stato, era capodanno di quattro anni fa, dove si era dichiarata ad una nostra compagna di classe e ovviamente non era stata ricambiata dopo che gli andò dietro penso per due anni di fila.
Vidi in lontananza un'altalena, era l'unico piano libero dove poterla mettere a sedere così un passettino alla volta la portai lì.
- Stai qua, vado a vedere se hanno dell'acqua da qualche parte - lei fece una risatina e sinceramente non ci credevo manco io a ciò che avevo appena detto.

Questo posto era un labirinto. La gente non era molto d'aiuto, la maggior parte era ubriaca e non so chi probabilmente fatta. Vidi da lontano una stanza con un tavolo lungo pieno da bere, mi diressi lì per vedere dell'acqua ma fui fermata da una mano che mi prese il braccio.
- Ragazzina tu che ci fai qua? - c'era tanto casino intorno, ma quel nomignolo lo sentii bene e mi sembrò molto famigliare. Quando mi girai, lo vidi lì, davanti a me. Camicetta bianca un pò trasparente che evidenziava il suo fisico ben sistemato, pantaloni cargo neri con cuciture bianche e ovviamente scarpe da ginnastica. Quando alzai lo sguardo aveva ancora i capelli tutti scombinati.
- Puoi per favore smetterla di chiamarmi così? - la prima cosa che mi venne in mente in quel momento, ero ipnotizzata dai suoi occhi verdi accesi. Era come se l'oscurità della stanza risaltava l'iride. 
- Non ci conosciamo nemmeno, non mi sembra appropriato - continuai, non so dove volevo arrivare dicendo ciò, forse cercavo di difendermi da ciò che mi disse Amanda.
- Sta tranquilla, nessuno ti sta attaccando in nessun modo - indietreggiò e alzò le mani in segno di resa. 
Uno a zero per te, Sam.
-
Non ti facevo una ragazza a cui piacevano questi posti - disse - Anche perchè vedendo come di solito ti vesti e come ti atteggi, non sono proprio adatti a una ragazza come te -
Ma come si permette?! 
Va bene, non è che avevo tutto questo senso dello stile, lo ammetto, ma non è nessuno per dire chi sono io.
- Ripeto, non mi conosci quindi la conversazione può finire qua - dissi sfoggiando una certa occhiata. Vedevo dalla sua bocca che stava per dirmi qualcosa ma fu interrotto da una ragazza che non aspettò nemmeno un secondo per infilargli la lingua in gola.
Non so se ringraziarla.

- Daisy mi spiace non ho trovato nulla, dobbiamo tornare a casa - dissi dopo che sono stata almeno dieci minuti buoni a cercare anche una piccola fonte d'acqua. 
- Macchè! A questo punto puoi rimanere qua e divertirti insieme a noi! - disse partendo in quarta verso la pista da ballo. Ero tentata, ma il problema è che ero molto stanca e non ero proprio dell'umore adatto per festeggiare e divertirmi, visto che elementi ci fossero.
La riandai a prendere e cercai di farla camminare verso la macchina riuscendoci.
Quando arrivai vidi che una ruota della macchina di Amanda era a terra. 
Sti stronzi! Adesso come cazzo torniamo a casa?! ..Come cazzo lo dico ad Amanda?
- Merda! - dissi sbuffando. Ops.. non lo volevo dire ad alta voce
- Wow, allora le parolacce le dici - una voce provenire da dietro alle mie spalle encheggiare nella mia testa. Sapevo di chi era e non era possibile. 
- Cosa fai? Mi segui? - dissi..Merda non lo volevo dire ad alta voce
Lui rise e prese nella sua tasca una chiave della macchina. Vedevo che stava andando verso l'altro punto della strada dove parcheggiata c'era una Jeep nera opaca.
- Non tutto il mondo gira intorno a te, tranquilla - disse salutandomi con la mano alle sue spalle
Feci sedere Daisy appoggiata alla portiera della mia macchina..Mi dispiace amica ma ci serve un passaggio
Cercai di raggiungerlo prima che salisse in macchina e ci riuscii.
- C'è la mia amica che è abbastanza ubriaca e qualche deficiente mi ha bucato la macchina - dissi indicando la fiat 500. Fortunatamente Daisy era ancora lì, credo che si sia anche addormentata.
- Cosa vorresti un passaggio da me? - disse facendo un minimo di sorrisino
- Sei l'unico che conosco in questo posto e abito lontano da qua! E' un ora in macchina e con la mia amica in queste condizioni non la faccio di certo a piedi - 
- Mi dispiace ragazzina - disse alzando spallucce - Noi non ci conosciamo quindi non posso dare un passaggio a persone sconosciute - entrò nella sua macchina, la mise in moto e prima di partire per andare disse - La prossima volta, se vuoi fare la dura, falla fino in fondo -.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2023 ⏰

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