CAPITOLO 1

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Settembre 2010.


Camminando per le vie del quartiere di Londra, mi fermai dinanzi il solito bar.

Entrai e senza pensarci due volte ordinai un caffè e latte. Decisi di sedermi e degustare la mia amatissima bevanda che prendevo la maggior parte delle mattine prima di avviarmi in palestra.

Era il primo giorno di università quando entrai con aria spaesata... due ragazze mi accolsero.

- E' il tuo primo giorno qui?- Chiesero loro curiose.

- Sì...- Risposi imbarazzata.

Mi chiesero che indirizzo avessi scelto così da potermi guidare nella classe dove si sarebbe svolto il primo corso.

- Grazie mille, siete state gentilissime.- Dissi sorridendo.

- Non c'è di che, qualsiasi cosa siamo a tua disposizione.- Disse la ragazza dai capelli biondi.

Non sapevo i loro nomi e non glieli chiesi, mi sembra di essere tornata alle superiori: gente ovunque, armadietti a destra e a sinistra e chi più ne ha più ne metta. Entrai in classe un po' impacciata dirigendomi verso quello che sarebbe stato il mio posto.

Passarono ore e non appena suonò la campanella, tutti erano diretti alla mensa, affollata. Dopo aver preso il mio vassoio contenente il mio cibo, continuai a guardarmi intorno alla ricerca di un posto libero. Due ragazze da lontano mi fecero segno con la mano di sedermi con loro. Erano le ragazze di questa mattina, riconobbi subito la bionda.

Salutai e con imbarazzo mi sedetti.

- Come ti chiami?- Mi chiese una di loro.

- Wendy, voi?- Risposi e domandai a mia volta.

- Wow, è un nome bellissimo. Comunque io sono Jane e lei è Lily.- 

La prima settimana passò molto velocemente ed io non facevo altro che ambientarmi sempre di più, amavo ciò che stavo studiando. Chiamai i miei genitori per metterli al corrente che da li a poco sarei andata a trovarli. . Fin da bambina pianifico la mia vita in base alla scuola, molti penseranno sia sbagliato, ma tenere tutto sotto controllo per me è fondamentale. Dedicavo pochissimo tempo agli amici, ai giochi e alla mia famiglia. Volevo che tutti fossero fieri di me, fieri di avere una figlia intelligente. Per via della mia organizzazione ossessiva persi molte persone, nessuno era come me pensai sempre.

- Mamma, da quanto tempo!- La salutai abbracciandola.

- Tesoro mio come stai?- Disse lei quasi con le lacrime agli occhi.

Le raccontai tutto quello che feci in questi mesi che stetti lontano da casa.

- Papà?- Domandai curiosa.

- Papà è di là sul divano, come suo solito.- Rispose ridendo mia madre.

Andai verso il salotto e lo salutai sorprendendolo. Mi strinse forte a se, come solo lui sa fare. Io e mio padre abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, lui era il mio "Eroe", era sempre pronto a tutto, qualsiasi cosa accadeva. Con il passare degli anni, crescemmo, ma il nostro rapporto non cambiò di una virgola.

Ho sempre invidiato i miei genitori perché nonostante tutto hanno lottato tanto per stare insieme e ad oggi mi chiedo cosa sia che li porti a stare ancora così uniti. Li ho visti litigare tanto quanto amarsi, ma non hanno mai mollato, senza tener conto di tutti i difetti l'uno dell'altra. Mia mamma molto tempo fa mi raccontò la loro storia, ne rimasi affascinata.

Erano due ragazzini quando si conobbero, fu amore a prima vista. Mia madre Kate si trasferì nella nuova scuola superiore di Londra, il liceo Mcalin, lì è dove incontrò mio padre. Papà al tempo non veniva accettato da nessuno se non dalla mamma, lei era l'unica che gli stava accanto, nessuno di più, nessuno di meno. Veniva scansato per il suo aspetto fisico o per come si vestiva, fecero commenti al quanto bizzarri e stupidi, mi raccontò. Dopo un paio di anni decisero di mettersi insieme, erano ormai diventati migliori amici, ma non sempre è facile ammettere che ci si sta innamorando di qualcuno.  Quando i professori lo seppero, rimasero scioccati tanto quanto i compagni, tutti pensavano che un fidanzamento in classe non potesse durare per sempre, ma mio padre prima di fidanzarsi con la mamma, le promise che qualunque fosse stato l'ostacolo, l'avrebbero superato insieme, si giurarono il per sempre. Nessuno credeva alle loro parole, tranne loro due. Girarono il mondo insieme, ma, come ci sono state cose positive, ce ne furono tante negative. Mia nonna Agata era contraria a questo, quindi rendeva la situazione difficile per mia madre. Per molti anni dovettero affrontare molti dispetti da parte della famiglia, stettero per mollare, ma mio padre ci pensò su più volte, prese in disparte mia madre e le fece un discorso lunghissimo sul da farsi. Avrebbero superato anche quella situazione spiacevole. Anche se la mamma non era d'accordo con la nonna, non poteva far altro che ascoltarla. Entrambi stettero male per molto, ma alla fine la voglia di stare insieme per loro aumentava ogni giorno che passava e nonostante ciò, ebbero due figlie, io e mia sorella Elizabeth.

Amo vederli ridere, sono innamorata del loro amore, perché so quanto sia stato difficile per loro affrontare ciò.

- Wow mamma, che storia, assomiglia a quella di un film.- Dissi stupita quando me lo raccontò.

- Già Wend, non è stato per niente facile.- Disse mia madre asciugandosi le lacrime.

Sudden Love| IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora