2- Notti insonni.

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Sono sempre stata una persona molto determinata; nelle scelte, se ho qualche dubbio... Mi sono sempre data la risposta da sola. D'altro canto però, mi faccio facilmente condizionare dal pensiero degli altri. 

Mago Merlino nella frase precedente dice molto, ma la frase che mi ha colpito maggiormente è "puoi passare le notti insonni". Mi ha colpito perché ne so qualcosa, anzi, più di qualcosa. 

Erano giorni ormai che sentivo che qualcosa non andava, come una mancanza nella mia vita, un qualcosa di cui non potevo fare a meno. Quella cosa era l'affetto, che io abituata a dare a tutti in tutti i modi possibili in qualche modo non era ricambiato, o comunque non era ricambiato al 100%, o ancora, era ricambiato ma era un affetto "falso". 

È Maggio 2022 e ho appena finito di leggere "Tredici", un libro che mi ha toccato, che mi ha fatto non solo venire i brividi sulla pelle, ma l'ho sentito  proprio sulle ossa; quella sensazione di mezzo secondo dove senti freddo, poi caldo, poi di nuovo freddo e poi una sensazione di brivido sulla spina dorsale. Ho imparato molto da questo libro... In realtà imparo molto e spesso dai libri...

Riparlando di notti insonni, una notte ho ben pensato di scrivere quello che pensavo sulle Note del telefono... Ho messo le cuffiette e in sottofondo mentre scrivevo ho messo la mia canzone preferita quando sono triste; "The Night We Met".

Poi ho scritto di tutte quelle volte che mi sono sentita sola, e di tutte quelle volte che sono stata ignorata dalla gente. Vado a dormire e sono le una passate.

La notte dopo, stessa cosa. Questa volta però ho preso un foglio, ho scritto tante cose e poi l'ho accartocciato, strappato, fino a ridurlo in mille pezzi; quelli erano i pensieri che mi passavano per la testa. Sono le 2 del mattino.

È sabato mattina e oggi c'è la madrelingua di inglese. Vado molto bene in questa materia, ma non ne ho mai fatto un vanto. Forse però le persone attorno a me la vedono in un altro modo.
Quando ho risposto a una delle domande che la lettrice ha posto, mi sono sentita gli occhi di tutti i compagni addosso, come se avessi compiuto un crimine. Si beh, magari avevo detto qualcosa in più, avevo fatto un discorso più completo e la pronuncia era migliore, ma rimaneva il fatto di sentirmi osservata. 

Stavo preparando lo zaino quando ho sentito delle voci provenire da sinistra... "Ma l'hai vista? Pensa di essere chissà chi quando si parla di inglese!" "Ma infatti, è solo per attirare l'attenzione della professoressa". Sapevo che stavano parlando di me ma non volli ascoltarle. Tornata a casa ho provato a non pensarci, ma quelle parole mi rimbombavano nella testa.

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