PARTE DUE

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Liam scosse la testa e Zayn decise di insistere: "Cosa vuoi dire, Li? Dobbiamo intervenire?". L'altro sospirò: "Non lo so, ho paura di veder di nuovo soffrire Harry ma al tempo stesso vorrei che per una volta si lasciasse andare. Da quando è finita con Nick non ha mai dimostrato interesse per nessun altro". Il moro annuì.

La canzone era finita e ne era iniziata un'altra, meno ritmata e più sensuale. Le mani di Louis si muovevano sui fianchi di Harry, sfiorando a tratti il fondoschiena dell'altro in una carezza leggera. Il riccio era rimasto quasi sorpreso dal contatto ma poi aveva sospirato, attirando contro di sé il volto del calciatore, schiudendo le labbra ad un bacio intenso, frenetico e umido. La lingua di Harry aveva sfiorato quella di Louis, che aveva poi preso decisamente il controllo del bacio mentre infilava una gamba tra loro, accarezzando con un ginocchio l'inguine del più giovane. Trattenendo a stento un gemito, il riccio si staccò, mormorando confuso: "Cazzo, fa caldo qui dentro". Louis fece una risatina, senza lasciarsi distrarre e dedicando tutte le sue attenzioni al collo del ragazzo. La piacevole sensazione della lingua calda del calciatore a contatto con la sua pelle fece quasi gemere il più giovane. "Hai un buon sapore" sussurrò Louis, senza smettere di tormentare Harry con la bocca. "Louis" sussurrò il riccio, ansimando e passando le dita fra i capelli dell'altro, mentre cercava di aggrapparsi a un qualche pensiero logico. Era così tanto tempo che nessuno lo faceva sentire così. Ma doveva raggiungere i suoi amici, salire sul pulmino che li avrebbe riportati a casa. Poi, il più grande sollevò la testa dal suo collo, per fissarlo con gli occhi blu carichi di passione e la sua voce melodiosa gli sussurrava: "Vieni con me".

Pochi minuti dopo erano in un taxi diretti all'hotel in cui Louis alloggiava. Erano le due di notte quando arrivarono nel lussuoso albergo, al centro di Londra. Con naturalezza, Louis guidò Harry verso l'ascensore, tenendogli una mano dietro la schiena e rivolgendo un semplice cenno all'uomo alla reception che annuì con aria annoiata. Il riccio si sentiva confuso ed eccitato. Una parte di lui era completamente conquistata dal giovane calciatore, ma una voce nella sua testa (che somigliava stranamente a quella di Liam) gli sussurrava che stava facendo una cazzata. Forse era l'euforia della vittoria, forse i quattro o cinque drinks bevuti al club in ogni caso non riusciva smettere di fissare Louis che, a sua volta, continuava a guardarlo con quegli occhi così blu, pieni di desiderio. Nell'ascensore, il calciatore gli rivolse un sorriso prima di spingere Harry contro una delle pareti e catturare di nuovo le sue labbra. Il più giovane era una visione con i capelli già scompigliati, gli occhi grandi e luminosi, le guance leggermente rosse e le labbra umide ed invitanti. Louis non aveva alcuna intenzione di opporre resistenza alla forte attrazione che provava per il più giovane. Si baciarono in modo scomposto, muovendosi entrambi per cercare di catturare il sapore uno dell'altro, le mani che si infilavano sotto la maglia. Il suono delle porte dell'ascensore che si aprivano al piano, li fece sobbalzare. Louis scosse la testa, rivolgendo un piccolo sorriso ad Harry e facendogli cenno di percorrere il corridoio. La camera di Louis era una suite al quinto piano, il calciatore aprì la porta con la scheda magnetica ed entrambi entrarono. Quando la porta bianca si chiuse alle loro spalle, il riccio non poté fare a meno di guardarsi intorno, di colpo consapevole di trovarsi in una camera di hotel con uno sconosciuto. Louis, completamente a suo agio, si sfilò le scarpe e si diresse verso il minibar, chiedendo all'altro se gradisse qualcosa da bere. Harry si schiarì la voce: "N-no, grazie", poi si fece coraggio e chiese: "Non hai partite, allenamenti o altro?". Louis aprì una bottiglia di acqua tonica presa dal frigo e spiegò, dopo aver bevuto un sorso e tornando verso di lui: "La prossima partita è tra quattro giorni, ho un allenamento domani pomeriggio", poggiò la bottiglietta su una mensola e gli passò le braccia intorno al collo per farlo piegare in modo che le labbra si sfioravano quasi. Abbassò la voce ad un sussurro: "Non sprechiamo tempo a parlare, hmm?". Harry non poté trattenersi dal sorridere, quando le labbra del calciatore catturarono di nuovo le sue in un bacio lento e umido, la lingua calda che si muoveva per esplorare la sua bocca. Lo faceva sentire così desiderato, così speciale. Il riccio infilò le mani sotto la maglia di Louis, carezzando i muscoli del torace e dell'addome, trovandoli perfettamente definiti ma non troppo pronunciati. In risposta, il più grande spostò le mani in basso, ad accarezzare prima i fianchi e poi il cavallo dei pantaloni di Harry, senza mai staccare le labbra dalla sua bocca. Dopo un minuto, Louis si tolse la maglia, gettandola alla cieca lontano da loro mentre Harry si ritrovò con i pantaloni sbottonati ed una mano dell'altro che lo accarezzava con decisione sopra i boxer che indossava. Interrompendo finalmente il bacio, il calciatore sussurrò nell'orecchio del giovane, mordicchiandogli il lobo: "Andiamo a letto, tesoro. Staremo più comodi". Un brivido percorse la schiena di Harry, non poteva credere di essere arrivato a quel punto, era sempre stato timido ed insicuro, alla ricerca di una relazione stabile. Dove lo avrebbe portato tutto questo? Voleva davvero farsi travolgere dalla passione in quel modo?

Sexy guy Larry  FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora