Nei tre anni intercorsi tra il mio rientro definitivo in Italia e il giorno in cui ho incontrato mio marito, ho avuto cinque o sei spasimanti, alcuni sposati, con i quali uscivo, trascorrevo piacevoli serate e scopavo regolarmente, senza particolari vincoli o progetti per un eventuale rapporto più solido.
Nello stesso periodo, mi sono concessa anche alcune vacanze da single. Amo il mare quasi più di me stessa, così le mie mete furono la Turchia, Capo Verde e Fuerteventura.
Com'è facile immaginarsi, quando si parla di una bellissima donna, bionda, alta, con un fisico mozzafiato, non ancora quarantenne e sola, in ognuna delle tre destinazioni conobbi degli uomini.
Il primo obiettivo delle mie vacanze era la tranquillità, il relax, la vita di mare e la lettura. Pertanto, non amando la confusione e la presenza di bambini, sceglievo sempre strutture che dai dépliant delle agenzie di viaggi venivano indicate come "adult only", che non significa che siano luoghi per naturisti o scambisti, ma solamente che non accettano la presenza di minorenni.
Ciò mi garantiva che gli ospiti fossero coppie o singoli prevalentemente miei coetanei, con i quali traevo maggior soddisfazione a conversare e ad interagire.
Gli incontri sessuali vacanzieri non sono mai stati il mio obiettivo primario, anche se, ad ogni partenza, avevo pressoché la certezza che non mi sarebbero mancate le occasioni di fare sesso con qualcuno. Anzi, mi sarei preoccupata se non fosse stato così.
Devo anche ammettere che, ogni volta, per alcuni giorni dopo il mio arrivo, agli uomini nemmeno ci pensavo, impegnata ad acclimatarmi, ad esplorare i luoghi e a godermi il totale e meritatissimo riposo.
Grazie al mio carattere solare, non avevo difficoltà a conoscere e a rapportarmi con gli altri ospiti delle strutture, trascorrendo in allegria le serate. Altre volte, dopo cena, mi sedevo al bar o in uno degli ambienti comuni dell'hotel o del villaggio e leggevo un buon libro.
Mi è capitato altrettanto spesso di trascorrere la serata conversando con alcune donne avanti con l'età, anch'esse sole o con i mariti in preda ad attacchi di sonno o di disinteresse nei loro confronti.
A prescindere dai miei programmi, ho sempre curato il mio aspetto e il mio abbigliamento, costantemente ricercato e accattivante.
Generalmente, verso la fine della prima settimana di soggiorno, iniziava a farsi sentire il desiderio sessuale che, però, non si manifestava con i classici stimoli fisici, bensì in maniera più particolare.
Tornata dalla spiaggia, dopo la consueta doccia e tutte le altre attenzioni per il mio corpo (crema idratante, trucco, smalto alle unghie e cura dei capelli), del tutto inconsciamente sceglievo di indossare qualcosa di più sexy, rispetto alle altre sere; ad esempio, un corto tubino molto aderente, oppure una minigonna con un top particolare o vezzoso.
Anche la mia preferenza per la biancheria intima si orientava su capi di dimensioni più ridotte, con perizomini minuscoli, invece del tanga a vita alta che normalmente prediligo per mia comodità fisica e per fattori estetici sotto gli abiti.
Dopo aver terminato la mia preparazione, nel momento in cui mi davo l'ultima guardata nello specchio a figura completa, il desiderio inconscio si trasferiva nella mente presente, così si materializzava il pensiero: "Stasera si scopa!", sebbene non fosse ancora comparso il desiderio fisico vero e proprio.
Il "Stasera si scopa!" per me è sempre stata una certezza, quando lo decidevo. Solo un cataclisma sarebbe potuto diventare un impedimento alla mia volontà.
Ho sempre avuto pletore di uomini ai miei piedi e mi è sempre bastato un solo schiocco di dita per avere quello che desideravo e che avevo scelto.
Con queste mie intenzioni e agghindata in maniera così provocante, mi era sufficiente sedermi ad un tavolo, o nel divanetto del lounge a bordo piscina, per venire abbordata nel giro di pochissimi minuti.
Semmai, il mio problema era l'opposto: chi scegliere di scoparmi tra quelli che mi si presentavano?
Poteva accadere che, volendo sondare il panorama maschile disponibile, arrivavo a conversare anche con tre o quattro uomini per sera, poi capitava che il più interessante dei candidati fosse il primo, ma ormai si era dileguato o si stava intrattenendo con qualcun'altra.
Così, o rimanevo "a secco", oppure dovevo accontentarmi della seconda scelta, se proprio la voglia era impellente e la soddisfazione non procrastinabile.
STAI LEGGENDO
Le occasioni di una single in vacanza
Short StoryRacconto erotico a sfondo sessuale. Contiene linguaggio esplicito, se ne consiglia la lettura ad un pubblico adulto. Monica narra senza censure alcuni incontri vissuti durante le sue vacanze, quando ancora non era sposata. Come sceglieva i suoi part...