Parlami dei tuoi silenzi |Giyushino|

capitolo 1

                                                                                                ...

Mia sorella è tra le mie braccia, lo sguardo spento e le mani abbandonate al suolo.

sono arrivata troppo tardi e il demone è fuggito lasciando la mia Kanae ai suoi ultimi istanti di vita; "No! Sorellona ti prego non andartene! dimmi chi ti ha fatto questo e io... sorellona? SORELLONA!" scoppio in lacrime guardando con la vista appannata il corpo senza vita della mia adorata Kanae.

Mi alzo con uno scatto: sono nel mio futon con il respiro affannato e gli occhi umidi.

Ormai sono passati 2 anni dalla morte di mia sorella Kanae ma è da altrettanto tempo che i miei sogni mi mostrano quella scena che appesantisce il mio cuore al solo pensiero.

Provo a dormire ma, come ogni volta, non riesco a trovare il sonno per cui indosso la mia uniforme da kendo e prendo la katana per andare ad allenarmi nel cortile curandomi di non svegliare Kanao; fuori c'è un fresco appena pungente e una leggera umidità, è tutto molto silenzioso fatta eccezione per il vento che muove le foglie degli alberi e i suoni degli animali notturni, inizio a provare i miei kata della respirazione degli insetti: "danza delle farfalle: capriccio!" mi spingo in alto con le gambe e volteggio nell'aria e atterro perfettamente sul manichino che funge da bersaglio, inizio a perforarlo più volte con al mia spada cercando di danneggiarlo il meno possibile ma la rabbia e il dolore che mi opprimono non me lo permettono.

Kanae...il demone...ira...vendetta...

Ho il fiatone, fisso il manichino ormai inutilizzabile a terra e sospiro "Ara ara! Credo che dovrò comprarne uno nuovo, dopotutto Kanao deve esercitarsi nella respirazione dei fiori" mi blocco "la stessa di tua sorella, la stessa che tu non sei stata in grado di utilizzare a causa della tua debolezza" sussurra una voce nella mia testa.

 Sta sorgendo il sole e sento i passi della mia tsuguko  che si dirigono verso di me, "buongiorno maestra" Kanao è già vestita con l'uniforme della squadra ammazza demoni e stringe nella mano la moneta regalatale molti anni prima da Kanae per aiutarla; ricambio con un sorriso e la raggiungo cercando di apparire allegra e soprattutto riposata; lei non aggiunge altro, dopotutto  sono anni che nascondo le mie vere emozioni  con un sorriso e le persone mi vedono come la radiosa e benevola Shinobu Kocho, ormai  l'ombra della ragazza che Kanae amava.