Matthew Pov
la sera della festa di benvenuto...
Conosco Ares da tempo e non l'ho mai visto così arrabbiato. Ha fatto tutto di corsa. Siamo dovuti andare via dalla festa velocemente e io ho dovuto lasciare la mia cazzo di casa incustodita.
Sono sempre stato un amico fedele. L'ho sempre seguito ovunque e aiutato in ogni occasione. E anche se può sembrare strano anche lui è così. Non lascia mai nessuno da solo, c'è sempre per le poche persone a cui tiene.
Come sta sera. Siamo andati a casa sua perché se fossimo tornati da me probabilmente la ragazzina ci avrebbe fatto troppe domande. Dio quella ragazza. Arriva a scuola e già crea problemi. Ma sa risponderti e nessuno riesce a frenarla. È cosi dannatamente in gamba.
Abbiamo alcune ferite sui nostri volti che sanguinano e Ares appena entra in camera sua butta il casco della moto sul letto con molta forza.
Siamo riusciti in ciò che dovevamo fare ma tutti noi sappiamo che non finirà qui. È stato tutto troppo semplice e prevedibile.
Io osservo la scena in silenzio. Sono abituato a vederlo dare di matto e in queste situazione è meglio non provare a calmarlo. Lo farebbe solamente innervosire di più.
E dopo qualche minuto di pura incandescenza Ares si volta verso di me puntandomi il dito.
<<Ti rendi conto Matthew? Quel coglione di Max non riesce a fare una cazzo di cosa senza essere catturato. E poi Io devo sempre andare a salvargli il culo.>>
So benissimo che il dito che mi punta contro non è per minacciarmi. Non riesce a controllarsi. E anche se ci provasse fallirebbe miseramente. L'unica cosa che riesce a batterlo in ogni situazione è la rabbia. Quando sta in pubblico cerca di trattenerla. E alcune volte riesce. Ma appena ha un momento da solo o con persone di cui si fida molto si lascia andare.
<<Ci mancava poco che lo uccidevano pur di sapere qualcosa.>>
Il suo respiro è accelerato e si siede sul letto guardando fisso il pavimento. A casa non c'è nessuno, Suo padre è sempre via e questa cosa fa solo che piacere ad Ares. Suo fratello è a dormire da degli amici. La sua gamba trema nervosa e veloce mentre stuzzica il piercing che ha sul labbro inferiore.
Non mi avvicino rimango fermo a guardarlo e quando capisco che le acque si sono leggermente calmate decido di parlare.
<<Non devi mai più dare un compito così importante a Max. Non è la prima volta che succede. È fottutamente imbranato quello.>>
Io non sono di certo calmo. Ma a differenza sua queste situazioni non mi fanno esplodere. Mentre parlo vado in bagno prendendo del disinfettante e dei cerotti. Mi disinfetto le ferite che ho sul volto e poi me le copro con i cerotti. Lascio le cose fuori posto tanto so che Ares quando si sarà calmato si curerà da solo.
<<Grazie Matthew, non me ne ero reso conto.>>
<<È inutile che usi l'ironia, se lo sapevi perché cazzo gli hai affidato una cosa così importante?>>
Non è la prima volta che mi ritrovo a non condividere la sua opinione. Succede sempre così. Magari davanti agli altri quando so che ha torto e la situazione inizia a scaldarsi sono sempre pronto a difenderlo. Poi quando siamo da soli gli dico ciò che penso senza problemi.
<<Smettila, non c'è bisogno che me lo ricordi.>>
Sputa acido. Io e lui litighiamo spesso. e molte volte ci ritroviamo a passare alle mani. Ma entrambi poi capiamo. È normale. Non ho mai avuto paura di lui o di fronteggiarlo, come invece fanno altri. Sono alto più o meno come lui e sono altrettanto forte.
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𝓦𝓱𝓸 𝓪𝓻𝓮 𝔂𝓸𝓾?
RomanceLui un diavolo dannato, lei l'unica in grado di danzare con lui in un ballo composto da menzogne e segreti che portano però a sentire quel velo di adrenalina che tutti in quel gruppo cercano.