New World

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Schizzi ombreggiati di un artista moderno si unirono all'uso sapiente dei suoi acquarelli. Se non fosse stato infatti, per i primi citati, nessuno si sarebbe reso conto di avere due squadre di motociclisti in competizione sotto la punta del naso. Un inseguimento di rilievi e forme poco chiare prendeva invero, vita nell'atmosfera, sfruttando la velocità. Terra, sabbia, fango, non si capiva cosa stesse pigmentando lentamente la pelle dei corridori, fino a renderla camaleontica in alcune zone, nel frattempo che il resto veniva eluso dal sudore, che durante le pennellate scattanti, fungeva da acqua raggia e cancellava tracce, generando a sua volta ulteriori rappresentazioni grafiche. Una di queste ebbe una proiezione bidimensionale maggiore, rispetto alle altre; la sua immagine si elevò con l'eleganza di una ballerina verso il cielo. Pareva esser stata dipinta da Degas in persona, conosciuto proprio per i ritratti di anonime danzatrici, rese poi famose dal suo tocco. L'involucro di delicatezza e leggiadra non poteva essere più ingannevole e falso, poiché al suo interno vi si nascondeva un'identità, che emanava forza, sporcizia, lotta, rabbia, guerra; tutto il contrario di un'intrattenitrice sulle punte, infatti si trattava di Yunho, il quale aveva posizionato un piede sul silenziatore della motocicletta e l'altro sul telaio, impugnando le manopole del manubrio, senza sedersi nemmeno un secondo in sella e dandosi la spinta di cui aveva bisogno attraverso l'acceleratore. La gravità cessò di esistere o forse fu proprio il ragazzo dai capelli color verde-acqua a diventare la personificazione del nome e logo della sua squadra, i quattro elementi. Si unì all'aria rovente e torrida, riempiendosene i polmoni e riciclandone energia, proprio come faceva più specificatamente l'acqua, che assorbiva ciò, che la circondava e riversandosi su sé stessa, come un uragano, distruggeva ogni singolo elemento, che gli capitava sottomano o, meglio, sotto ruota, riducendolo ad una manciata di polvere. La ciliegina del richiamo alla tecnica acquatica effettuata fu la chioma dello stesso giovane, che a sua volta riportava ai liquidi. Come ci si aspetterebbe da un fenomeno climatico tale, gli sventurati furono radiati dalle bombe d'acqua umane, che il nucleo del ciclone si era portato dietro. Hongjoong, San e Jongho si gettarono sui rivali, scoppiandoli addosso in una sorta di trappola a catena in cui vennero trafitti da tutti i lati, non permettendoli di prevedere nulla e di conseguenza di scansarsi, finendo consecutivamente al suolo. Non ci furono esclusioni di colpi e le ferite furono molteplici, tra le quali alcune severamente gravi. Non furono però, solo i salti mortali, le piroette, le strategie o ciò che aveva reso famosi i quattro elementi in tutto il mondo ad essere giovevoli, bensì anche il coinvolgimento del doppiogiochista e della pattuglia di poliziotti, che avevano aiutato quest'ultimo in segreto e a distanza, un po' come avevano fatto Yunho, San, Jongho e Hongjoong con Seonghwa; Era stata una misura necessaria, per evitare che chiunque fosse coinvolto nel piano di Frances potesse sabotare la loro operazione di salvataggio, studiata nei minimi dettagli e messa a tavolino in pochissimo tempo, non appena si era sparsa la voce in città che Ia banda newyorkese aveva subito delle ingiustizie.

Poggiare i piedi sulla terra ferma, posteriormente ad un lasso, che sembrò infinito, laddove il cuore parve battere al centesimo di secondo, significò scrivere il capitolo finale di quell'avventura, dopo pagine e pagine descritte con ansia, inquietudine ed un pizzico di follia. L'ex biondo fu il primo a volerne leggere il contenuto e quando accadde, ci si trascinò con mente e corpo, lasciandosi cadere a peso morto tra le righe. I muscoli non vollero collaborare e guizzarono, mentre il ragazzo dallo stile vintage era in posizione fetale.

-SEONGHWA! - urlò il giovane dalla chioma blu, parcheggiando la propria moto frettolosamente, correndo verso il principiante e scaraventandosi sulla sua figura con fare protettivo, seguito da Wooyoung, il quale aveva anteriormente mostrato le sue doti da cheerleader, urlando a più non posso i nomi degli amici, incitandoli, come aveva fatto solitamente durante le altre gare, a cui non era mai mancato.

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