Capitolo Primo

164 6 0
                                    

"Alle crepe da cui entra luce"






Accolsi con leggerezza i delicati raggi del sole che sfiorandomi la pelle, ancor prima di farmi schiudere gli occhi, lasciano nascere un armonioso sorriso sul mio volto ancora molto assonnato.
Lentamente riaprì i miei occhi ancora abbagliati dalla luce del sole che illuminò tutta la stanza.
Sollevai appena il capo dal mio cuscino e dentro un lungo e leggiadro sospiro, posai il mio sguardo oltre la grande finestra di camera mia, osservando l'immensa collina d'una meravigliosa luce dorata. 
Il fievole buongiorno sussurrato dai frivoli raggi di sole, immerso fra le mille sfumature che abitan il cielo, mi fece restar come ogni giorno, ferma immobile dinnanzi lo scenario più bello, che possa vedere in vita mia
Per sempre avrei voluto svegliarmi così, udendo la mia anima danzar leggiadra nel sentiero d'un paradiso meraviglioso, osservando il sole sollevarsi nel cielo con lo stesso di sempre.
Mi sollevai dal letto, spalancando la finestra grande di camera mia e lentamente, mi accorsi del fievole profumo che abita l'aria fresca del mattino.
Dolcemente sorrisi, muovendo ai lati le lunghe tende bianche di lino.
Andai in bagno, sciacquando il mio viso e con cura, stesi sulla mia pelle una deliziosa crema idratante al profumo di magnolia.
Ancora in pigiama, scesi al piano di sotto accorgendomi dal silenzio che giace in casa, quanto ancora nessuno della mia famiglia, pareva aver schiuso gli occhi e delicatamente, senza fare alcun rumore, scesi le scale ed andai di sotto.
Come ogni mattina mi preparai un delizioso e caldo cappuccino, scegliendo d'assaporar il suo dolce gusto sulla terrazza che ogni mattina, si riversa sul sole e sui suoi meravigliosi colori.
Afferrai silenziosamente la calda tazza di cappuccino ed immersa nel fievole silenzio d'una fresca mattina d'agosto, mi sedetti su una sottile e ricamata poltroncina bianca, poggiata perfettamente dinnanzi le mille sfumature che l'alba, regalò all'orizzonte.
Rannicchiai le gambe sul mio petto e con leggerezza, spostai i miei lunghi e meravigliosi capelli biondi tutti d'un lato, poggiando con attenzione la calda tazza fumante sulle mie rosee e carnose labbra.
Lentamente, socchiusi gli occhi inebriando la mia gola dal suo delizioso gusto, godendomi intensamente ogni fievole istante di questo momento.
Se solo tutto questo potesse durare in eterno pensai, poggiando fra la mia coscia ed il mio inguine la calda e fumante tazza.
I tiepidi raggi del sole, sfiorano la mia pelle come se fossero una mano innamorata che dolcemente, dedica al mio viso una meravigliosa carezza.
Rimasi immobile, ammirando la luce che delicatamente pervase la pianura distesa dinnanzi miei lucenti occhi chiari, grati e colmi d'un immenso stupore, dinnanzi questo scenario mozzafiato.
Abito in una grande casa bianca appena fuori dalla città.
I miei genitori allevano cavalli ed il ranch, si distende per diversi ettari di terreno.
Immerso nel verde e il giallo del fieno, il caseggiato bianco dona un grande senso di ordine ed eleganza al rustico del paesaggio.
Ricordai ancora quando i miei genitori comprarono questo posto, realizzarono il sogno di una vita e donando anche a me e Nathan, una strada da poter percorrere insieme.
«Buongiorno» sentì udire da dietro le mie spalle, una dolce e armoniosa voce femminile, che regge fra le mani una tazza fumante.
«Buongiorno» le risposi, voltando il mio viso alla sua voce, mostrandole un leggero e confortevole sorriso.
I suoi dolci occhi castani mi regalano un dolce buongiorno ed il delicato sorriso che nasce sulle sue labbra è ciò che mancava per rendere questo momento magico e perfetto.
Tornai a posare i miei occhi sul meraviglioso scenario che lentamente, perdeva le sue mille sfumature regalando un colore unico ed uniforme alla gigantesca palla di fuoco che silenziosamente, saliva indisturbata alta nel cielo.
«Questa mattina ci pensi tu ai cavalli?» mi domandò la mamma mentre delicatamente, si sedette accanto a me sorseggiando il suo caffè.
«Si» le risposi leggiadra, posando anch'io come lei la fumante tazza sulle mie labbra, assaporandone un sorso.
Spalancai la porta di camera mia e con attenzione, aprì l'armadio scegliendo un caldo maglione ed un semplice paio di jeans.
Entrai in bagno, afferrando l'elastico che tengo sempre al mio polso, legando i miei capelli in un'alta coda da cavallo che copro, con un cappellino a visiera.
A passo svelto, scesi le scale verso il piano di sotto e dinnanzi la porta di casa, afferrai i miei stivali infilandoli ai miei piedi, ancora infangati per la lunga cavalcata di ieri.
Chiusi delicatamente la porta di casa dietro le mie spalle e mi diressi verso il magazzino dei cavalli in cui presi un intero sacco di mangime e lo riversai dentro ad una grande carriola verde.
Uscì dal magazzino e con il mazzo di chiavi che reggo sul collo, aprì la porta della scuderia per poi, accendere la luce.
I nitriti dei miei dolci cavalli mi danno come ogni mattina il buongiorno, lasciando nascere sul mio viso un sorriso pieno di gratitudine e così, dopo esser entrata, spalancai la grande porta della scuderia regalando loro, la calda luce del sole.
«Buongiorno ragazzi!» esclamai sorridendo loro, mentre delicatamente aprì il primo box alla mia destra, versando dentro la mangiatoia la giusta porzione di mangime.
«Ciao bello» sussurrai dolcemente dinnanzi al box del mio meraviglioso cavallo, Hantòs.
Spalancai la porta ed un maestoso cavallo baio scuro, impetuoso e nobile, s'infranse dinnanzi ai miei luminosi occhi verdi, rendendomi orgogliosa della sua bellezza.
«Buongiorno» sussurrai mentre, con estrema delicatezza, mi avvicinai al suo muso porgendoli una dolce carezza.
Raccolsi dalla carriola la sua invitante porzione di mangime e senza fare polvere, gliela versai nella mangiatoia.
Leggiadra, poggiai la mia mano vicino ai suoi meravigliosi occhi castani, che colmi d'infinita gratitudine mi guardano scuotendo il collo, pur di riuscir a cacciar un paio di mosche che gli ronzano intorno, mostra la lunga lista bianca dissestata che gli ricopre il muso.
«Buona colazione» sussurrai al suo orecchio, sorridendo al suo muso e poggiando prima d'andar via, le mie labbra accanto al suo morbido naso, regalandogli un sottile bacio che lui, sembra accettare rimanendo immobile.

CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora