Preludio 🟡

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Il tempo scorreva e l'ora di ritrovarsi soli si avvicinava. Alaina allungò i tempi più che poté, alcuni ospiti erano già ripartiti appena finita la cena, e lei si ritrovò ad invogliare quelli rimasti a giocare ancora a carte, o ai dadi. Provò anche a riprendere il ballo ma con scarsi risultati.

Sir Tomas Henderson ad un certo punto esclamò «Si direbbe che vostra moglie stia cercando di evitarvi come la peste!» si alzò e andò verso il duca che sorseggiava del brandy da un bicchiere panciuto. «Sir Charles avevo dimenticato di dirvi che manca ancora un documento. Non l'ho trovato fra quelli che mi hai portato. Ricorda la cascina ad est di Relvoir Castle? Sir Sanners la acquistò circa 17 anni fa, mi manca l'atto di vendita.»

Sir Charles guardava torvo verso Alaina.
«Vado a cercarvelo subito, non ho intenzione di venire a Londra prima dell'estate prossima a meno che non mi venga imposto dalla regina.»
Si alzò svogliatamente, svuotò il bicchiere e lo lasciò sul tavolo prima di dirigersi nella stanza del padre. Aprì la porta e prese uno dei lumi che illuminavano i corridoi ed entrò.

Trovò subito la valigia questa volta, la aprì per terra e cominciò a cercare, tirò fuori un fascio di lettere con su scritto Cordieur , vi erano dei prestiti, delle obbligazioni e trovò anche il documento richiestogli da sir Tomas. La cascina era dei Cordieur. Vi erano poi delle lettere scritte dal pugno del padre, ne riconobbe la calligrafia con lettere inclinate alte e sottili, ne prese una e aggrottò le sopracciglia, erano indirizzate a lady Rosy, ma erano state rispedite al mittente.

Il lume cominciò ad affievolirsi, Sir Charles si sbrigò a chiudere e rimettere al suo posto la valigia prima che si spegnesse del tutto.
Non era la sera giusta per indagare, non voleva la mente occupata a districare misteri passati.
Scese di sotto con l'idea di consegnare il documento a sir Tomas e se il caso prendere di peso Alaina e portarsela di sopra in camera.

Diede il documento al notaio che si congedò e si preparò a partire.
«Siete sicuro di voler partire ora? Di camere non ne mancano. » chiese Charles all'uomo.
«Devo presenziare ad alcune udienze e anche stilare l'atto che vi rende a tutti gli effetti l'erede dei possedimenti concessi a vostro padre dalla regina. Quindi è meglio che non perda altro tempo. Ci rivedremo quanto prima sir Charles»

L'ambiente si era svuotato, era rimasto solo un gruppetto ad un tavolo. Sir Charles non trovò Alaina, pensò si fosse finalmente ritirata per la notte. Andò di sopra senza salutare il gruppetto di persone che continuava a vociare intorno al tavolo da gioco.

Bussò alla porta della camera ma nessuno rispose, abbassò la maniglia lentamente e aprì senza far rumore. La camera era illuminata, ma di Alaina vi era solo il velo e i guanti bianchi appoggiati sul bordo del letto.
Sentì vociare dal bagno.

Si sbottonò il panciotto e lo sfilò, tolse anche il cravattone damascato, e slacciò la camicia sul collo, i rouge alla francese si allargarono lasciando scoperto parte del petto.

La porta del bagno si aprì e ne uscì Desy con l'abito da sposa di Alaina e il braccio carico di sottogonne. Fece un inchino goffo con tutto quel peso. «Sua grazia!» disse.
Sir Charles con un dito su bocca e naso le fece cenno di tacere.
«Puoi andare Desy grazie, aiuterò io la mia signora.» le disse il duca sottovoce.

Desy guardò verso la porta e stava per controbattere ma fu intimorita dallo sguardo del duca. Poi chi era lei da mettersi fra moglie e marito? Di certo la signora gradirà le sue attenzioni! Se ne uscì con il suo carico, l'orlo delle vesti era da smacchiare prima di essere riposto e se le portò con se con l'intenzione di lasciarle nella zona lavanderia situata dietro le cucine.

Sir Charles socchiuse la porta del bagno.
Alaina era sommersa nell'acqua fino al collo.
I capelli tirati su e sorretti da uno spillone.
«Desy puoi insaponarmi la schiena?» disse tirandosi su e alzando una mano sulla spalla a stendere il sapone.

Charles prese la saponetta e si chinò ad insaponarle la schiena. Alaina capì subito che non era Desy dal modo troppo lento con cui la saponetta scorreva sulla sua pelle.
Si tirò su di colpo e si voltò verso Charles senza rendersi conto di offrirgli la visione del suo corpo completamente nudo.

Charles addrizzò la schiena all'istante e rimase senza fiato. Percorse con lo sguardo ogni centimetro di pelle, a partire dalle ginocchia al di sopra del pelo dell'acqua, le cosce, la peluria chiara dell'inguine, i fianchi morbidi, la vita sottile anche senza la costrizione del busto, il ventre, i seni alti e sodi che ora si alzavano e abbassavano al respiro agitato di lei e quegli occhi verdi meravigliosamente velati da ciglia nere.

Il suono rauco che uscì dalle labbra dell'uomo la riportò alla realtà e Alaina portò le braccia a coprirsi come poteva. Avrebbe voluto rimettersi dentro la vasca ma avrebbe dovuto chinarsi e sorreggersi per non scivolare nell'acqua saponosa.

«Non siete Desy!»
«Non mi pare!» rispose distratto dalle goccioline d'acqua che scivolavano dove lui avrebbe voluto baciarla.
«E perché avete la saponetta in mano?»
Lui riportò l'attenzione al viso di lei.
«Vi presto i miei servigi signora.» e allungò una mano e le sfiorò una ciocca di capelli scivolata dalla crocchia in cima alla testa.

Alaina non si mosse. Il suo piano stava fallendo.
Sir Charles cominciò a slacciare i pantaloni.
«Che fate?» chiese Alaina spalancando gli occhi.
«Non lo vedete?»
«Ma perché?»
«Perché vi farò compagnia e condividerò il vostro bagno.»

«Non...» Alaina volse la testa mentre l'uomo sfilava i pantaloni. Charles guardò Alaina
«Potete guardare!»
«Magari un altra volta, grazie!» rimanendo impettita con una mano sull'inguine e l'altra sui seni.
Charles entrò nella vasca e, in piedi di fronte a lei, le prese il mento e le girò il volto.
«Ho i mutandoni mia pudica signora, potete guardarmi.»

Alaina si arrischiò ad abbassare lo sguardo ma subito lo rialzò, rossa in viso fino alle orecchie.
La tela sottile celava appena la mascolinità dell'uomo.

Arma a doppio taglio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora