19.

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Erano passati 3 giorni ed era il momento di andare a casa.
C'era Tom con me.
-PIccola finalmente si va a casa!-
-Non vedo l'ora di ritornare infatti!-
Mi alzai e lo baciai.
-Vieni ti aiuto a fare le borse-
Misimo tutta la mia roba e la roba del piccoletto.
Presimo Nick e lo misimo nell'ovetto che mi aveva regalato Tom.
Presimo le borse e nostro figlio e uscimmo dalla stanza.
Uscimmo dall'ospedale.
Salimmo in macchina di Tom.
Era partita "Wo send eure hande" un'altre delle mie canzoni preferite.
-Amore vorrei urlare per cantarla ma c'è nick dietro- dissi ridendo.
-Sarà per una prossima volta!- rispose anche lui ridendo.
Arrivammo a casa sua alle 10:30.
Presimo tutto dalla macchina e entrammo in casa.
-Non ci posso credere- disse Tom facendo retromarcia.
-Ehy tesoro- era sua madre.
-Non mi chiamre mai più così-
-Amore cosa succede- sussurai a Tom.
-Questo succede!Che mia mamma si presenta dopo un'anno non dicendo nulla a nessuno.
Era sparita non dicendo nulla e ora ritorna!-
-Tom dai lasciami spiegare-
-No.Vattene,c'è mio figlio non voglio urlare.-
-Hai un figlio e non me l'hai detto?-
-Non sono affari tuoi!Ora esci da qui e non tornare più!-
Sua mamma uscì prendendo le sue valigie.
-Amore perchè sei stato così aggressivo?- chiesi.
-Piccola tu non capisci!-
-Cosa?- chiesi ancora.
-Lei ci ha abbandonati!-
-E perchè non me l'hai detto?-
-Non volevo che stessi in pensiero per me!-
-Amore io ti avrei aiutato!-
-Piccola ora non ne voglio più parlare!Lei per me non esiste più.-
Questo è quello che è successo a me,solo che lei non è più tornata.
-Va bene,godiamoci il nostro bambino!-
Posammo i borsoni e ci sedemmo sul divano tirando fuori dall'ovetto Nick.
-Piccolino!- esclamò Tom.
Gli accarezzammo la faccia.
Si mise a piangere.
-Penso abbia fame!-
Tirai fuori una parte del mio seno e lui si attaccò subito.
-Tom guardà il bambino non la mia tetta-
-Scusa- disse ridendo.
-Eccome aveva fame-
Finito di mangiare lo appoggiai sulla mia spalla e gli battei delicatamente sulla sua schiene e all'improvviso un ruttino.
-Che carino quando fa i rutti!- esclamai.
Si rimise a piangere di nuovo.
Gli annusai il pannolino ma quello non puzzava.
Aveva sonno.
Lo misi nell'ovetto lo cullai un po' e dopo qualche minuto si addormentò.
-Amore siamo liberi!- dissi.
-Perfetto!Ho fame!-
-Vieni cuciniamo insieme!-
Andammo in cucina.
Presimo una pentola,la riempimmo d'acqua e la misimo sul fuoco.
-Amore tu apparecchia-
Tom prese l'occorente e apparecchiò.
L'acqua si mise a bollire.
Buttamo la pasta.
-Piccola,ti amo tanto!-
-Anche io Tom-
La pasta era pronta.
Ci misimo un po di sugo e ci sedemmo a mangiare.
-Nick,secondo me diventerà un chiarrista stupendo come te-
-Piccola...spero proprio di si-
-Comunque ti devo raccontare una cosa-
-Dimmi tutto-
-Allora Addi quando ero venuta al vostro concerto mi confesso che era innamorata di Bill,peccato che lui era innamorato di mia sorella.
Mi ha anche raccontato che tutte le relazioni che avuto con i ragazzi non sono andate a buon fine.
Quindi mi ha detto che è diventata lesbica e ha anche una fidanzata-
-Mi dispiace per lei per la cosa di Bill ma invece sono contenta che è più felice con le donne-
Mentre stavamo parlando iniziò un pianto.
-Nick si è svegliato- mi alzai.
-Amore lava i piatti,io vado a cambiarlo- continuai.
Andai in salotto.
-Amore piccolo!-
LO presi in braccio e lo cambiai.

My living dream- Tom Kaulitz -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora