Prigione del Tartaro.. sei mesi prima
Zara si rabbuiò nel vedere le fiamme che avvolgevano il soffitto della sua cella. La sua vista, ancora annebbiata, suggeriva che il colpo alla testa avesse superato le sue aspettative, causandogli una temporanea perdita di coscienza. Man mano che la sua visione si faceva sempre più nitida, riusciva a percepire il luogo in cui si trovava e a sentire le urla angoscianti dei suoi compagni prigionieri. Rabbrividendo internamente, realizzò con terrore di essere capitato nelle impenetrabili prigioni del Tartaro, la custodia dei malfattori più infami dell'inferno. Zara inghiottì a fatica la bile che gli salì in gola al solo pensiero della sua vita eterna ora ingiustamente condannato per un crimine che non aveva commesso.
Zara era uno dei tanti angeli al servizio del concilio ancestrale, o meglio lo era stata . Il retrogusto amaro del sangue e della bile la trascina sempre più in una spirale di disperazione, ricordandogli come tutta la situazione si fosse avvitata fino alla sua cattura per mano di qualcuno che, con lusinghe e parole dolci, l'aveva ingannata e condannata alla più orribile delle punizioni per un angelo: diventare un angelo caduto, cioè uno schiavo al servizio di qualcun altro.
Nella disperazione, Zara tenta di alzarsi, ma si accorge con orrore di essere legata mani e piedi a un letto. Prova a liberarsi, ma finisce solo per ferirsi ulteriormente. Fortunatamente, la sua guarigione rapida sta facendo effetto, anche se nota che qualcosa non va: le ferite non si rimarginano del tutto e sembra esserci qualcosa che ne rallenta il processo. Confusa, gira la testa di lato per guardarsi intorno e in quel momento nota una figura sdraiata su una sedia, che russa tranquillamente. Guardandola meglio e ricordando ciò che sa degli inferi, capisce che si tratta di un mezzo demone: muscoloso come un troll e con orecchie a punta simili a quelle degli elfi oscuri. Hanno quell'aria di chi ha sempre un palo ben piantato su per il culo. Questi esseri sono le guardie o meglio i torturatori di questo luogo infame: possiedono il sadismo e la forza perfette per ricoprire tale ruolo. Tuttavia, da questo momento all'eternità, saranno loro a punire lei. Sarebbe curiosa di scoprire se sono davvero solo delle teste vuote come si dice in giro, ma è meglio mantenere quest'informazione per sé temendo di stimolare la mano che tiene lo strumento della sua eterna punizione.
Mentre fissa il soffitto di arenaria nera, Zara cerca disperatamente un modo per evadere. Ma ogni piano che le passa per la mente sembra essere ancora peggiore degli altri. Questo luogo è una vera e propria fortezza: un gruppo di guardie e segugi infernali la presidiano, mentre robuste protezioni e un fiume di lava ci circondano. Immagino anche che creature infernali siano poste a guardia dell'unica entrata/uscita. Anche se riuscisse ad ingannare tutti loro e a sfuggire dalle creature da incubo che infestano i corridoi e il limitare della fossa, si rende conto che ovunque vada non sarebbe al sicuro. Sarebbe inesorabilmente catturata e condannata a morte, mentre la sua anima vagherebbe nell'oblio eterno. Quindi non può fare altro che aspettare che uno dei guardiani si svegli.
Sarebbe perfetto se almeno per oggi mi lasciassero in pace, ma dubito di avere tanta fortuna considerando come questa giornata "meravigliosa" sia iniziata. Non può che finire ancora peggio. pensa Zara sconsolata.
Un rumore proveniente dalla porta mi fa trasalire richiudo immediatamente gli occhi facendo finta di essere ancora incosciente, cerco di rilassarmi il più possibile e attendo, sento dei passi e l'imprecazione non troppo velata rivolta alla guardia che dorme sulla sedia, poi sento qualcuno che si sta avvicinando a me, sento il suo alito sul mio viso mi irrigidisco ed è questo che mi tradisce ..
«Ma bene, bene, bene, facciamo finta di essere ancora svenuta è?» sibila il nuovo arrivato, mi afferra la mandibola con la sua mano artigliata,
apro gli occhi e lo guardo in tralice , non faccio in tempo a formulare una risposta velenosa che lui mi infila una sorta di museruola facendomi morire le parole in gola
«Ehi coglione! è ora che ti svegli non ti sei neppure reso conto che la nostra "ospite" e cosciente!» urla alla guardia che dorme sulla sedia, la quale, fa uno scatto talmente veloce che per poco non cade in avanti per la troppa forza di mettersi sull'attenti.
«Comandante! Il prigioniero è stato legato e gli è stato iniettato sia l'inibitore della guarigione sia il sedativo stordente, come da lei richiesto Signore!»
L'espressione soddisfatta del "comandante" mentre mi osserva con attenzione mi provoca brividi lungo la schiena. Hanno utilizzato un inibitore per ritardare la guarigione, il che non mi sorprende, ma rimane da capire perché il "comandante" abbia scelto di scendere fin quaggiù per incontrarmi di persona. La cosa non promette nulla di buono.
Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma essendo legata è impossibile. i suoi occhi scrutano il mio viso e riesco a vedere uno scintillio malvagio accendersi nei suoi occhi. Devo mantenere la calma e tenere le mie emozioni sotto controllo; non posso permettere che traspariscano, altrimenti sarebbe solo la benzina che alimenta la sete di questo sadico individuo.
«Non sei niente male, puoi chiamarmi Padrone,» ridacchia. «Lo farai, vero Zara?»
Se non fossi zittita dalla museruola, getterei ai venti i miei piani di evitare di dargli ulteriori motivi per umiliarmi ancora di più. Ma al diavolo tutto, voglio almeno sputargli in faccia, anche se forse - data la situazione - potrebbe anche piacergli... Un conato di disgusto mi fa contorcere nel letto, tiro ancora più forte sulle cinghie e lo guardo con occhi torbidi. Preferirei ingoiare la mia lingua anziché chiamarlo "Padrone".
Il "Comandate" scoppia in una risata mostrando le sue zanne. soddisfatto della mia reazione.
«Aah, che creatura divertente! Sarai un ottimo passatempo,» si raddrizza e si avvicina alla guardia. «Dagli altri stordenti e liberala, ma fa' attenzione. Amerei che si cacciasse subito nei guai così da poterla punire, ma per ora lasciala riposare. Ci siamo capiti?»
«Si signore!»
«Bene», si volta verso di me. «Ci vediamo presto Zara». Sorride, si rigira e toccando una sorta di pulsante nascosto nella porta, fa aprire la porta ed esce. Mi lascia lì con la guardia che mi osserva con un'espressione seria sul viso.
«Ciao Zara, sono Zull, la tua guardia di giorno. Durante la notte, invece, sarai sorvegliato da un'altra guardia che incontrerai presto. Nel Tartaro, la regola principale è di non ribellarsi. Come ben saprai, le regole qui sono molto rigide. Tra qualche giorno, ti verrà assegnato un compito da svolgere durante il giorno e se non lo porterai a termine verrai punita. Se provi a ribellarti, sarai punita. Se anche solo pensi di fuggire o di aggredire qualcuno, il comandante sarà felice di punirti come meglio crede. Non servirebbe molta immaginazione per comprendere cosa ti aspetta (sorride malizioso). Comunque, guarda il soffitto vedi quelle fiamme che lambiscono gli angoli del soffitto? Quando sono rosse come ora significa che è giorno, mentre quando diventano blu significa che è notte. Ogni notte verrai confrontato con le tue angosce, in un loop infernale appositamente pensato per te.»
Paure più profonde? Perché questa dovrebbe essere la mia tortura? Questa informazione mi costringe a riflettere sulle mie angosce più profonde e già il pensiero di doverle rivivere notte dopo notte mi preoccupa. Sono sentimenti e ricordi che ho volutamente seppellito nel profondo della mia anima. Avrei preferito una punizione diversa ma ovviamente chi ha scelto per me questa pena sa che non c'è nulla di peggio per me di affrontare questo.
Nel tentativo di preservare la mia sanità mentale, metto tutto il mio impegno nell'allontanare la mente da pensieri bui.
In lontananza, riesco a percepire con orrore e disperazione i lamenti strazianti degli altri prigionieri. I passi di Zull si avvicinano a me, facendomi sobbalzare. Sento l'ago del farmaco che Zull mi inietta nel braccio, regalandomi un senso inarrestabile di tranquillità. Una lacrima solitaria solca il mio viso e, poco dopo, mi ritrovo immersa completamente nelle spaventose tenebre di un sonno indotto artificialmente.

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Prigioniera nelle tenebre
Fantasía🔴⚠️La storia è in revisione, presto la storia verrà caricata per intero e probabilmente subirà delle piccole modifiche ⚠️🔴 Trama: Condannata ingiustamente a vivere negli inferi, Zara, un tempo un luminoso angelo, combatte per sopravvivere in un mo...