Terra, Dimora di Raguel, in un isola della Grecia
Zara
Aprendo a fatica gli occhi, mi rendo conto di trovarmi in una stanza spaziosa e accogliente, con pareti dipinte in un delicato grigio che si fonde armoniosamente con i tocchi di bianco presenti nell'arredamento. Al centro della stanza si erge un imponente letto a baldacchino, avvolto da drappeggi di seta bianca arricchita da dettagli in grigio scuro. La luce della luna filtra attraverso le grandi finestre che offrono una vista incantevole sul giardino e illumina delicatamente l'intero ambiente, siamo sicuramente nel regno mortale.
Una tenda di raso bianco, leggermente mossa da un lieve venticello notturno, fluttua graziosamente accanto alle finestre, creando un'atmosfera eterea e sognante. I raggi di luna penetrano attraverso le fessure della tenda, proiettando una luce cupa ma incantevole sulla superficie del pavimento di legno lucido.
La testa mi gira e faccio fatica a tenere gli occhi aperti probabilmente il fatto che fossi già in carenza di sonno e di pessimo umore non ha giovato. Un rumore proveniente alla mia sinistra mi paralizza sul posto volto lentamente la testa verso il rumore.
Nell'angolo a sinistra della stanza su una poltrona di velluto grigio scuro, elegantemente intagliata e caratterizzata da morbidi cuscini. Seduto in modo scomposto, con una gamba poggiata elegantemente sul bracciolo della poltrona, troneggia Raphael, vestito in maniera impeccabile. La luce della luna illumina la sua sagoma, offrendo solo un indizio sulla sua espressione.
Cerco di mettermi seduta sul letto senza fare rumore, fallendo. Raguel gira di scatto la testa: «Finalmente ti sei svegliato!»
«Benvenuta nella tua nuova casa». si alza con garbo e si avvicina delicatamente al letto, accomodandosi affianco a me.
«Questa è la tua camera da letto, ma sentiti libera di decidere se dormire qui o nella mia, e proprio di fronte alla questa stanza "sorride"... sai, sei sempre la benvenuta nel mio letto».
Raguel delicatamente porta la mano verso la mia guancia, con l'espressione bisognosa, tuttavia mi scosto prontamente. Vedendo la mia reazione, Raguel abbassa lentamente la mano sul proprio grembo, lasciando trapelare un leggero accenno di dolore sul suo viso. Cercando di far cessare il momento di imbarazzo che si è creato, mi schiarisco la gola prima di rivolgergli le domande che mi affollano la mente: «Come hai fatto a trovarmi? Perché mi hai portato qui? Con cosa hai ricattato Caim?» Raguel si alza, mantenendo uno sguardo impassibile, e risponde: «Anche se ci è voluto un po', non è stato difficile individuarti. Il motivo per cui sei qui, naturalmente, diventerà chiaro con il passare del tempo. Per quanto riguarda Caim, non è stato semplice, ma tutti abbiamo i nostri punti deboli o scheletri nell'armadio... Comunque, adesso ti conviene riposare un po'. Purtroppo devo recarmi altrove, ma tornerò più tardi per verificare come stai. E un'ultima cosa, ovviamente non devo ricordarti che non puoi scappare di qui o da me». Con queste parole, scompare, mi ritrovo da solo con le mie innumerevoli domande, che restano senza alcuna risposta in questa vasta stanza. Decido di chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare in un sonno profondo.
Mi rigirai nel letto per ore, ma i pensieri continuavano a tormentarmi. Non riuscivo a capire quale fosse il punto debole che aveva spinto Caim a cedermi a Raguel. Schiacciata dai miei pensieri, alla fine decisi di alzarmi. Camminai scalza sul pavimento di legno, osservando attentamente la stanza circostante. Era arredata con mobili di lusso e sfarzo, il letto a baldacchino dove ora potevo ammirare la testata intagliata con una scena di guerra tra angeli e demoni. Le lenzuola di seta nera e i tappeti persiani posizionati strategicamente nel piccolo salottino con poltrone in stile barocco, dove poco prima aveva preso posto Raguel. A un lato della stanza c'erano due porte chiuse, mentre dalla mia destra c'era una porta semi-aperta. Mi avvicinai alla prima porta chiusa e la aprii, trovandomi di fronte a un lungo corridoio con altre porte. La richiusi, decidendo di esplorare il resto della casa in un secondo momento. Aprii la seconda porta chiusa, scoprendo che si trattava del guardaroba. Presi una maglietta dalla pila, verificando che fosse della mia misura. Sembrava che tutto fosse adatto a me, il che era un bene se avessi dovuto rimanere qui. Chiudo la porta del guardaroba e mi affretto ad aprire l'ultima porta.
STAI LEGGENDO
Prigioniera nelle tenebre
Fantasia🔴⚠️La storia è in revisione, presto la storia verrà caricata per intero e probabilmente subirà delle piccole modifiche ⚠️🔴 Trama: Condannata ingiustamente a vivere negli inferi, Zara, un tempo un luminoso angelo, combatte per sopravvivere in un mo...