- Capitolo 5 -

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Marco annuì, serio e concentrato. Giacomo sospirò e prese coraggio.

<<Lo denuncerò>>

Il poliziotto lo guardò e un debole sorriso si fece strada sul suo volto.

<<Perfetto. Ti spiego come devi fare>>

<<Grazie>>

Marco gli spiegò tutti i passaggi necessari per fare una denuncia, cosicché avrebbero ottenuto il mandato. Giacomo ascoltava attento, anche se dentro di sè era ancora preoccupato per quello che potrebbe succedere. La sua espressione era seria, ma tesa.

<<Giacomo>>

Marco gli disse, alla fine della spiegazione. Giacomo alzò la testa di un poco, sempre mantenendo lo sguardo fisso su di lui.

<<Dimmi tutto>>

<<Stai facendo la cosa giusta. Vedrai, ne salterai fuori>>

Marco tentò di rassicurarlo e in parte funzionò. Giacomo si sentiva più determinato e annuì a Marco, che gli sorrise calorosamente.
Dopo che i due ebbero finito di parlare, Giacomo uscì dalla centrale e si diresse a casa, distrutto dal lavoro e dallo sforzo mentale.
Arrivato a destinazione, salì e chiuse la porta dietro di sé. Tirò un sospiro di sollievo e si sedette sul divano, perso nei suoi pensieri.
Ad un tratto, sentì il cellulare squillare, era Nando.

<<Pronto?>>

<<Jack, ciao, scusa se ti disturbo>>

<<Ci mancherebbe altro, dimmi tutto>>

Giacomo sembrava essere tornato come prima, allegro ed estroverso, ma non voleva far preoccupare Nando.

<<È per stamattina, sai... ti ho visto molto teso e silenzioso. Sei sicuro che sia tutto apposto?>>

Nando non nascondeva la sua preoccupazione. Giacomo esitò a rispondere un momento, voleva dirgli tutto, ma aveva paura. Come avrebbe reagito Nando? E se lo avesse abbandonato? Era il suo migliore amico, l'unico di cui si fidarsi ciecamente, un dolore così sarebbe stato più forte di un colpo di pistola in fronte.

<<Va tutto bene, davvero. Ti ho detto che ero solo molto stanco>>

<<Ma ti guardavi sempre intorno ogni volta che ti muovevi per prendere un attrezzo o spostare qualcosa>>

Beccato. O forse no. Giacomo pensò presto ad una scusa.

<<Ho sentito al telegiornale che in queste zone ci sono dei cinghiali, è meglio fare attenzione>>

Avrebbe funzionato? Nando avrebbe abboccato? Giacomo sembrava convincente mentre lo diceva. Nando emise un "oh" di sorpresa.

<<Davvero? Non ne avevo idea. È sempre meglio essere cauti, non si sa mai che ci si imbatta in una femmina con i cuccioli>>

Nando sospettava ancora che qualcosa non andasse, ma volette credere alle parole dell'altro.

<<Esattamente>>

Giacomo sospirò di sollievo, non facendosi sentire da Nando. Ci era riuscito. Menomale. Allo stesso tempo, nascondere la verità all'amico non lo rendeva felice, anche perché c'era di mezzo la società e quindi anche lui. Ma glielo avrebbe detto, non ora, ma lo avrebbe fatto.
I due cambiarono argomento e parlarono al telefono per una mezz'ora buona, dopodiché Giacomo lo salutò e chiuse la telefonata.
Nelle sue bugie, un fondo di verità c'era, infatti Giacomo era stanco. Andò in cucina e mangiò qualcosa al volo, per poi spostarsi in camera e sdraiarsi sul letto.
Emise un lunghissimo e forte sospiro, come per liberarsi dalle preoccupazioni della giornata. Chiuse lentamente gli occhi e scivolò in un sonno profondo e confortevole.

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