Capitolo 6

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La macchina puntava in direzione della costa, che distava quasi mezz'ora dalla città. Mi ricordo che quand'ero piccola mamma e papà mi portavano spesso al mare anche di inverno per fare delle passeggiate all'aria aperta. Quanto era bella la mia famiglia.

Come fanno due persone che hanno vissuto insieme per vent'anni a non amarsi più? L'amore vero può finire cosi?

Di solito non pensavo mai a quello che era successo tra i miei genitori, loro sono adulti e devono pensare a loro stessi. L'importante è che non mi mettono in mezzo ai loro litigi.
Tra di loro è finita perché papà ha detto alla mamma che l'amore per lei era finito, e che si era innamorato di un altra donna, più giovane.
Mamma la prese in modo molto maturo, accetto il pensiero di mio padre e si separarono. Fu dura per me, all'inizio non volevo che il legame con la mia famiglia si spezzasse, ma poi ho capito che l'importante è essere felici con se stessi, e così loro lo erano.
Papà si era fidanzato con Katia poco dopo la separazione. E mamma aveva deciso di vivere con me e pensare solo a me.

La direzione dell'auto cambio e iniziò a salire sopra una collina situata vicino la costa.

Davide mi guardava emozionato al massimo. Non capivo tutta quella esagerazione a cosa era dovuta. E poi capii.

Era stupendo. Il locale si trovava proprio in cima alla collina e da li si vedeva tutta la costa. La vista era da mozzare il fiato.

La macchina si fermo e aprii di fretta lo sportello per poter andare a vedere il più velocemente possibile. Arrivai saltellando a una ringhiera che mostrava il panorama più bello che avessi mai visto. Si vedevano le barche dei pescatori prendere il largo per andare a gettare le reti, il sole si stava per tuffare nel mare facendo mutare i colori del cielo, i gabbiani sfrecciavano nel cielo per poi scendere in picchiata sul mare alla ricerca di cibo. Non avevo parole per descrivere quel luogo.
A un tratto mi sentii toccare la spalla era Davide che mi guardava con gli occhi pieni di gioia. Si avvicinò a me e mi disse

-"Allora? Ti piace?"- disse sorridendomi come se avesse già capito la mia risposta.
In effetti era abbastanza ovvia.
-"Che domanda è? Mi sembra ovvio che è bellissimo adoro questo posto"- dissi abbracciandolo forte senza accorgermene. Lo sentii irrigidirsi sotto il mio abbraccio. Quando mi resi conto di quello che avevo fatto mi staccai velocemente e abbassai lo sguardo imbarazzata.

-"Scusami, mi sono fatta prendere dalla felicità"-
Mi alzò il viso con un dito facendomi alzare lo sguardo verso il suo.
-"Sono felice che ti piaccia, e non c'è nessun bisogno che tu mi chieda scusa, ok?"- disse dandomi un abbraccio.
-"Ora siamo pari"- disse stringendomi a se.
Stavo per svenire, il suo odore mi invase le narici. Era un profumo stupendo, un odore di cui mi ero già abituata. Non avrei voluto lasciarlo più, invece lui si stacco da me.

-"Ti va di entrare?"-
-"Certo, voglio vedere tutto di questo posto"- mi prese sotto braccio e entrammo dentro con calma.

Già mi ero stancata di quelle stampelle.
Fortuna che due settimane e forse le levavo. Non potevo festeggiare il mio compleanno con le stampelle.
La fasciatura non si sarebbe abinata mai col vestitino.

-"Davide, sei tornato, come stai?"- disse una uomo che appena ci vide usci da dietro al bancone del bar.

-"Francesco bello mio, io sto bene e tu? Come te la cavi?"-

I due si abbracciarono forti e sembrava che si conoscessero da anni.
Era un bell'uomo, con bei lineamenti e un accenno di barba, occhi scuri, la stessa tonalità dei capelli, aveva una forte abbronzatura scusa, evidentemente per tutto il sole che prendeva a stare in quel posto.

Mi allontanai da loro due e li lasciai parlare. Notai che il locale era pieno di vetrate che permettevano la vista a un panorama da mozzare il fiato.

Il sole stava per tramontare e i colori del cielo si mischiavano al rosso e all'arancione. Mi sembrava di vedere un quadro.

-"Nico, sono stato maleducato scusami, fatti presentare Francesco, lui è un mio caro amico da anni ormai. Abbiamo avuto insieme l'idea di mettere il bar/ristorante qui. E poi devi sapere che Francesco è il miglior cuoco della zona"- Davide iniziò a raccontarmi tutto mentre Francesco mi porse la mano e ci presentammo.

-"Il piacere è tutto mio Nicole"- mi fece un grande sorriso e guardo verso Davide.
-"Amico mio hai scelto veramente una bellissima ragazza complimenti"- Davide divento rosso pomodoro e io iniziai a ridere di quella scena.

Quanto era bello quando arrossiva, era tenerissimo.

-"No Francesco non siamo fidanzati, mi ha semplicemente buttato sotto, e ora si vuole far perdonare"- gli feci notare la fasciatura e le stampelle.

-"Cavolo allora Davide devi fare presto se non vuoi perderla"- Disse ridendo Francesco.

iniziammo a ridere quando vedemmo la faccia imbambolata di Davide. Sembrava intristito, però poi si riprese e iniziò anche lui a ridere.

-"Fra portaci i tuoi gelati migliori, dobbiamo farli assolutamente provare alla signorina"- detto questo Francesco si allontanò dal tavolo dove ci eravamo seduti e corse in cucina.

-"Ma non eravamo qui per un semplice caffè? "- Dissi facendo uno dei miei migliori sorrisi.
-"Se vieni qui devi perforza prendere o il gelato o il rosbif, e siccome è presto per cenare devi prendere il gelato"- disse mettendosi una mano tra i capelli e iniziando a sorridere.

Lo guardai meravigliata di così tanta grazia e bellezza. Mi girai verso il panorama.

-"È bellissimo qui, proprio come te"-

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