𝟎𝟑. 𝐅𝐎𝐓𝐎𝐆𝐑𝐀𝐅𝐈𝐄

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Monique se ne sta seduta sul divano, a rileggere gli appunti presi a lezione.

«Che bella giornata!» esclama Gaia, facendo capolino in cucina.

La bruna alza il capo e la osserva con aria divertita. «Quale é il tuo segreto per essere sempre di buon umore?»

La ballerina scoppia in una fragorosa risata. «Sono fatta così.» ammette, prendendo posto accanto a lei. «Sai che oggi tocca a noi cucinare, vero?» le domanda, inclinando la testa.

Monique spalanca gli occhi. «Me ne ero dimenticata!» rivela, battendosi una mano sulla fronte. «Ero talmente concentrata sullo studio che non mi sono resa conto fosse così tardi!»

«Tranquilla, abbiamo ancora un pò di tempo a disposizione prima che gli altri tornino.» la informa Gaia, balzando in piedi. «Andiamo!» continua, afferrandola per un braccio e trascinandola via.

Dopo aver dato un'occhiata agli ingredienti che hanno a disposizione, le giovani decidono di preparare i maccheroni al formaggio e l'insalata.

«Allora, come va il lavoro in sala?» chiede l'allieva di Todaro, sinceramente curiosa.

«Alla grande!» confessa la cantante, con un sorriso. «É molto impegnativo, ma allo stesso tempo gratificante.» prosegue, tagliuzzando i pomodorini. «Tu, invece? Come di trovi?»

«Oh, molto bene!» Gaia saltella sul posto. «Non riesco ancora a credere di essere qui, é tutto così surreale!»

«Già, sembra un sogno.» mormora Monique, ridendo lievemente.

Ben presto il resto dei compagni le raggiunge.

Il pranzo trascorre in maniera abbastanza tranquilla: i ragazzi discutono riguardo la registrazione della prossima puntata, che si terrà a breve. Si sentono emozionati e agitati al contempo.

Nel tardo pomeriggio, dopo aver passato diverse ore in compagnia della propria insegnante e dei professionisti, Monique torna in casetta. Si dirige in camera e poggia la borsa ai piedi del proprio letto.

Emette un lungo sbuffo, stanca, e si accomoda alla scrivania. Il suo sguardo si posa sulla scatola contenente le fotografie che ha portato da casa. Non ha ancora avuto l'occasione di appenderle.

Decide di occuparsene adesso, così corre a procurarsi del nastro adesivo, che trova all'interno del cassetto del comodino.

D'un tratto, a causa di un rumore sordo, si volta indietro e nota la figura di Simone, che si trova accanto la porta.

Il giovane, che si stava dirigendo verso la propria stanza, ha urtato contro la scrivania ― senza volere.

«Caspita, mi dispiace.» borbotta, chinandosi per recuperare le foto cadute sul pavimento.

La ragazza lo guarda con fare intenerito, poi lo raggiunge e lo affianca. «Non fa niente, davvero.»

«Sono tantissime,» constata l'allievo di Emanuel Lo, rialzandosi lentamente. «se vuoi ti dò una mano ad attaccarle alla parete.»

Monique fa spallucce e sorride. «Sì, perché no?» accetta, qualche istante dopo.

Simone ride leggermente. «Quanti anni avevi quando é stata scattata questa?» le domanda, lanciandole un'occhiata.

La cantante emette un risolino. «Non saprei,» ammette, osservando la sé bambina. «forse sette.»

I due rimangono in silenzio per un pò, fin quando il biondino non prende nuovamente parola. «Cosa ti ha spinto a studiare canto?» le chiede, per fare conversazione.

Monique si ferma a riflettere per un momento. «Avevo appena compiuto quattro anni, i miei genitori decisero di regalarmi una piccola tastiera musicale con lo scopo di farmi giocare.» gli spiega, immergendosi nei ricordi. «Intonavo le strofe delle canzoni più in voga del periodo, lo facevo solo per divertirmi, ma i miei si accorsero che in me c'era qualcosa di speciale... parole loro.» dice, con una lieve risata. «Mi iscrissero presso una delle scuole di canto più conosciute di Bordeaux e, sebbene inizialmente io fossi titubante a riguardo, mi resi conto che in realtà mi sentivo piuttosto al mio agio davanti il microfono.» continua, tagliando un pezzo di scotch con la forbice. «Da quel momento in poi iniziai ad esercitarmi anche in solitaria e... beh, eccomi qui.»

Simone la osserva brevemente. «Non so quanto possa valere il mio parere in merito, ma credo che i tuoi genitori avessero ragione sul tuo conto.»

Monique sorride leggermente. «Ti ringrazio.» afferma, grata per via di quelle parole. «E tu come hai scoperto la tua passione per il ballo?»

«Non ricordo molto bene, onestamente, ero davvero piccolo.» ammette il giovane, passandosi una mano fra i capelli. «So soltanto che la danza mi ha sempre reso libero, permettendomi di esprimere me stesso al meglio.»

«É questa la cosa importante, no?» l'altra gli regala un piccolo sorriso, che lui ricambia.

«Bene, abbiamo finito.» esordisce il ballerino, ad un certo punto.

Monique ammira per bene il lavoro che hanno appena portato a compimento. «Mi piace molto.» rivela, annuendo piano. «Grazie per avermi dato una mano.» conclude, voltandosi nella sua direzione.

«É stato un piacere.» Simone ride lievemente, poi la saluta e torna sui propri passi.

La ragazza si slega i capelli e si butta a peso morto sul letto, dopodiché afferra il cellulare, che ha cominciato a squillare insistentemente.

«Mamma, papà!» esclama, rispondendo alla videochiamata.

«Ciao, tesoro, come stai?» le domanda immediatamente la donna, visibilmente emozionata.

«Sto benissimo,» confessa lei, commossa. «sono così felice di sentirvi!»

«Lo siamo anche noi, bambina mia.» sentenzia il padre, con un gran sorriso.

«Voi come state? Va tutto bene a casa?» chiede la figlia, curiosa.

«Sì, sì, va tutto a meraviglia.» la informa la madre, contenta. «A proposito, ieri sera é passata Anastasia, sosteneva di averti telefonato più e più volte senza ricevere alcuna risposta da parte tua.»

«Sicuramente ero in sala a provare, non mi sono resa conto che mi stesse chiamando.» spiega la cantante, stropicciandosi gli occhi. «Sta bene?»

«Credo di sì, ma ha detto che si tratta di una questione importante, dovresti telefonarle il prima possibile.»

«D'accordo, non appena avrò un attimo di tempo libero lo farò.»

La videochiamata si protrae qualche minuto ancora, dopodiché Monique riaggancia e balza in piedi.

Subito dopo aver cenato si precipita nuovamente in camera, vogliosa di riposare. É stata una lunga giornata.



 É stata una lunga giornata

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Buonasera miei cari lettori, ecco a voi il terzo capitolo di DONNE-MOI TON COEUR 🌹

Sembra proprio che Monique abbia stretto amicizia con Gaia, con la quale condivide persino la stanza; la nostra protagonista decide finalmente di appendere alla parete le foto che ha portato con sé da casa, e Simone le offre il proprio aiuto: i due hanno modo di chiacchierare un pò e conoscersi meglio...

Vi ringrazio per il supporto e vi aspetto al prossimo aggiornamento, a presto! <3

𝐃𝐎𝐍𝐍𝐄-𝐌𝐎𝐈 𝐓𝐎𝐍 𝐂𝐎𝐄𝐔𝐑 » 𝘴𝘪𝘮𝘰𝘯𝘦 𝘨𝘢𝘭𝘭𝘶𝘻𝘻𝘰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora