capitolo 2: i ladri dell'accademia

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Mentre Louise faceva la ramanzina ai suoi famigli, una pattuglia di guardie reali stava riposando accanto ad un falò, ma nessuno si era accorto della creatura metallica che li spiava nascosta tra gli alberi.
Quando era atterrato a Tristain, non era altro che una crisalide d'acciaio debole e incompleta; ma pian piano che assorbiva degli esseri organici e senzienti, il suo corpo si evolveva sempre di più mentre riceva i potenziamenti necessari per la missione della quale era stato incaricato.
Aveva acquisito le capacità mimetiche di un camaleonte, l'agilità di un serpente, la vista acuta dell'aquila e la vista notturna dei gufi.
Il mondo in cui si trovava era oltremodo disgustoso e corrotto, motivo in più per permettere al suo maestro di distruggere tutta quella malvagità. Una guardia uscì dal cespuglio mentre tirava un respiro di sollievo. "Uff.....scusate il ritardo......non è stato facile, ma alla fine....." Non finì quel discorso perché i suoi compagni erano spariti. "Ragazzi?" Dov'erano? Era andato via solo per poco. Tirò fuori la sua spada poiché un brutto presentimento si stava impossessando della guardia. "Se è uno scherzo non è divertente!" Che stava succedendo? Erano dei banditi? Degli elfi? Non ne era per niente sicuro.
Sopra la guardia ignara, la creatura di metallo stava nascosto tra i rami di un albero mentre finiva di assorbire le guardie che ha preso con i tentacoli. Cos'aveva acquisito? Delle eccellenti abilità da spadaccino, grandi conoscenze sulla strategia in battaglia e anche abilità magiche. Ma cosa più importante, ora poteva parlare.
La guardia sentì dei ringhi mostruosi sopra di lui, alzò la testa piano piano e.......tutto divenne buio.
La mattina dopo, i ladri fantasma si erano svegliati nei loro mucchi di fieno mentre Futaba si alzava dal letto comodo in cui si trovava; ed entrambi scoprirono che non era stato affatto un sogno.
"Cavolo....." Borbottò Futaba a bassa voce, nonostante i suoi amici potessero chiaramente sentirla. "Fammi indovinare: speravi che fosse tutto un sogno in modo da svegliarci e fare qualcosa di divertente al Le Blanc." "Già." E il fatto che avessero dormito tutti su un mucchietto di paglia, non aiutava per niente.
senza altra scelta si avvicinarono a Louise e la svegliarono piano piano. "buon giorno, Louise." la tsundere aprì gli occhi e fissò il trickster con i suoi amici, tutto mentre era mezza assonnata. "uh.....voi chi siete? oh, giusto.....i miei famigli......" si alzò e si sitiracchiò prima di indicare l'armadio. "divisa." caspita, si erano appena svegliati e già iniziavano con la loro "padrona" che faceva la viziata ed esigente.
"ci vuole così tanto a chiedere per favore?" Ren ricevette solo un'occhiataccia da quest'ultima così non ebbe scelta se non fare quello che diceva; il prossimo incarico però era qualcosa di veramente inaccettabile. "vestitemi." "scusami? credo di non aver capito bene: mi è sembrato di aver sentito che volevi che noi ti vestissimo." "è così! vestitemi!" ora aveva superato ogni limite; il leader dei ladri fantasma prese un bel respire e poi diede la risposta. "scordatelo." anche gli altri conconrdarono con il Trickster, ma la Tsundere non era disposta ad accettare un no come risposta.
"che cos'hai osato dire?" "hai sentito bene. non hai due anni." rispose Haru cercando di non essere scorbutica come Louise: sebbene l'ereditiera venisse da una famiglia ricca, lei odiava il fatto che i servitori facevano tutto. "i nobili non si vestono da soli: hanno i servitori apposta!" "ma noi non siamo i tuoi schiavi." "e invece sì, dal momento che vi ho convocati come famigli! ora vestitemi!" "neanche tra un milione di anni!" rispose Ren.
"allora fuori di qui! non ho bisogno di voi!" e così, i cinque ladri fantasma uscirono dalla stanza di Louise e incontrarono Kirche accompagnata dalla sua salamandra.
"Ara ara. ecco i celebri famigli di Louise la Zero." le ragazze notarono che Kirche aveva un petto voluminoso che ogni donna avrebbe fatto i salti mortali pur di averlo e arrossirono per l'imbarazzo.
"ehm, ha bisogno di qualcosa?" "oh, per favore. datemi pure del tu. sono Kirche Augusta Federica Von Anhalt Zerbts, ma potete chiamarmi semplicemente Kirche." eccome se l'avrebbero solo Kirche: il suo nome completo era letteralmente uno scioglilungua. "piacere. mi chiamo Ren e loro sono Futaba, Haru, Sumire e il nostro (non) gatto Morgana." la maga dai capelli rossi notò subito la mascotte e lo accarezzò. "Oh, ma sei un'amore!" inutile dire che questi non poteva fare a meno di fare le fusa; Futaba poi fece una domanda che attirò l'attenzione di tutti. "ma perché l'hai chiamata "la Zero"?" "perché non sa fare neanche un incantesimo e non ha alcuna affilazione con nessun elemento." spiegò Kirche. "ma non è molto carino dirle una cosa del genere." a proposito di Louise, quest'ultima uscì dalla stanza con addosso la divisa dell'accademia e marciò subito verso i suoi "famigli".
"ehi! chi vi ha dato il permesso di parlare con questa sottospecie di mucca?!" "oh, vattene via, Louise la Zero. stavamo solo stringendo amicizia." la tsundere con i capelli rosa voleva dirgliene quattro ma poi si fermò di colpo quando vide il famiglio che aveva la sua rivale. "q-q-q-q-quella è....." "una salamandra? esatto. un famiglio molto esotico." non c'era tempo per litigare ancora perché dovevano andare subito a fare colazione.
La sala da pranzo era enorme e il cibo lussuoso veniva preparato e servito dai migliori Chef della scuola.
"Siete fortunati. Solamente i nobili possono entrare nella mensa." Il commento di Louise era piuttosto fastidioso per i ladri fantasma mentre entravano con lei.
Ren fece sedere la loro "padrona" sulla sedia e poi quest'ultima indicò qualcosa sul pavimento che fece disgustare il Trickster e i suoi amici: un piatto con del pane duro come la roccia.
"È uno scherzo?" "il cibo vero qui è riservato ai nobili! se non vi piace, potete andare da un'altra parte!" e così fecero, lasciarono immediatamente la sala mensa mentre i nobili recitavano qualche forma di preghiera prima di mangiare. "oh, sacro fondatore Brimir e sua maestà la regina, vi ringraziamo per questo umile pasto." fondatore? doveva essere la loro divinità principale.
una volta usciti fuori, si stavano chiedendo cosa fare per mangiare qualcosa quando si avvicinò a loro una cameriera.

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