CAPITOLO 2

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La ragazza che fino a qualche secondo fa gemeva per le mie attenzioni sul suo corpo, scende dal lavandino e ricomponendosi imbarazzata, esce velocemente dai bagni. Guardo la figura di "miss corro via" riflessa nello specchio davanti a me e mi accorgo che è davvero bellissima. Lei non proferisce parola, quindi parlo io sogghignando aprendo il rubinetto «ehi, tutto bene, o vuoi una sveltina anche tu? Sono brava sai?!». Finalmente alza lo sguardo «ero solo venuta per prendere una pausa dalle lezioni!» dice fredda tentando di sviarmi, decido di voltarmi, scuotendo le mani per asciugarle, passandole poi sulla maglia «che c'è? Guarda che non ho nessun problema!...se volessi, potrei prenderti e sbatterti al muro anche ora! E fidati, ti piacerebbe a tal punto, che mi supplicheresti di continuare» le propongo avvicinandomi a lei, retrocede fino a sbattere contro la porta da cui era uscita, ha lo sguardo di nuovo rivolto verso il basso «sono etero» dice secca, sta tremando. A quel che vedo probabilmente le metto soggezione «tranquilla, ho trasformato etero convinte, in lesbiche vogliose..» rispondo con voce roca. Alza la testa di colpo e punta quei bottoncini nocciola, nei miei occhi, è totalmente rossa in viso, prova che è imbarazzata da ciò che ho appena detto. Scoppio a ridere di gusto alla sua reazione e lei inaspettatamente mi spinge indietro ed esce dalla stanza. Non le corro dietro, ma rimango ancora un attimo nel bagno, mentre l'unica cosa che inizia a passarmi per la mente è che devo averla! Mi dirigo in classe per l'ultima ora e rifletto su come potrei riuscire a farla crollare. Ripenso a com'era, aveva i capelli castani, così lunghi, che le arrivavano a metà schiena e devo dire che questo è un punto a suo favore, profumava di vaniglia, cosa che trovo davvero eccitante, portava un cerchietto con un fiocchetto bianco tra i capelli, che la rendeva ancora più ingenua e piccola, una peculiarità che adoro in questo genere di ragazze. Indossava una camicia bianca con i primi tre bottoni slacciati, cosa che permetteva di intravedere il reggiseno nero di pizzo. Portava inoltre una gonna che le cingeva la vita e si allargava scendendo, le arrivava a metà coscia e questo mi ha fatta eccitare parecchio, ed infine aveva un paio di All Star bianche, come tutti d'altronde. Ora che ci penso di lei non so molto, se non che ogni volta che mi vede comincia a correre e che è tremendamente sexy...Galano, devi cominciare a investigare sul suo conto! Io e il mio cervello siamo due cose uniche e in questo momento voglio sapere almeno il suo nome! La campanella trilla, segnando la fine delle lezioni di oggi. Prendo la mia roba e quando arrivo al parcheggio, mi accorgo che non c'è più nessuno, ma poi vedo in lontananza una figura femminile seduta su una panchina, così decido di avvicinarmi, se ho qualche possibilità di portare a casa qualcuno, allora ci provo! Avvicinandomi, noto che ha dei tratti famigliari e quando sono a qualche metro di distanza, mi accorgo che è lei. Colgo l'occasione e mi ci siedo accanto, notando che ha le ginocchia al petto e il viso chino su esse, la sento singhiozzare «tutto bene?» alza il viso e veloce cerca di asciugare le lacrime che le hanno rigato il volto, ma sfortunatamente per lei i suoi occhi parlano più di quanto voglia far capire, sono rossi e gonfi, probabile stesse piangendo da molto «si, si, va tutto bene, sono solo caduta» mente «e piccola, quegli occhi rossi sono per caso colpa del cemento?» mi guarda e delle lacrime tornano a rigarle il volto, mi avvicino e l'abbraccio, lei si irrigidisce ma poi si lascia andare e comincia a piangere a dirotto «mi ha scaricato, il mio ragazzo, lui, mi ha lasciato» mi scosto e le alzo il viso mettendole l'indice sotto il mento, mi guarda e si ritrae «non mi baciare, ti prego» dice con voce tremante «non era mia intenzione, almeno non questa volta! E comunque è un coglione, come si fa a lasciarsi scappare uno splendore come te?» la vedo sorridere «è una frase che usi spesso per rimorchiare?» schernisce, sorrido «no, è troppo sdolcinata, non è il mio genere» ridiamo insieme, posa la testa sulla mia spalla «perché sei ancora qui?» mi guarda e sembra non voler rispondere «doveva riaccompagnarmi a casa, ha cominciato ad urlare dicendo di muovermi, io gli ho detto scherzando di piantarla di fare l'incazzato arrapato e lui mi ha mollato uno schiaffo, ho cominciato a piangere e lui è scoppiato a ridere e poi ha iniziato a gridare in modo che tutti potessero sentire, che sono una che non la darà nemmeno quando avrà 60 anni, che non faccio eccitare nemmeno il pene di suo nonno, che sono brutta, che sono una sfigata del cazzo, che ho un accento che fa schifo, che faccio tanto la santa e che preferirebbe avermi lasciato quando si è scopato Linda qualche settimana fa» «quindi sei ancora vergine? Ma quanti anni hai?» mi guarda malamente, è comunque carina «si e non mi sembra sia così sbagliato, ho 17 anni, non voglio farlo come fanno tutte solo perché è di "moda" farsi scopare!» «quindi, non sei mai rimasta nuda davanti a nessuno, se non a te stessa! Sei cubana vero?» mi guarda attonita ma poi fa sì con la testa «mm...nena» sbuffa «piantala, sono etero, te l'ho già detto e non cederei in nessun modo, non sono un trofeo da sventolare ai quattro venti, se ci sarà, la mia prima volta dovrà essere speciale e con qualcuno di cui mi fido, non certo con il primo che capita!» «bene, vedremo....comunque, posso sapere il tuo nome bambolina?» «mi chiamo Camila, Camila Carillo!» ha un nome davvero carino, ma che fa? Si sta mordendo il labbro «ho freddo e mio padre ha detto che non può venirmi a prendere prima delle 16:00» «tieni, metti questa intanto, ehm senti...vuoi un passaggio? Non ho nulla da fare oggi...» prende la giacca e se la mette e la vedo rilassarcisi dentro, ha davvero freddo e il suo abbigliamento in pieno ottobre non la aiuta affatto! «non ti sentire obbligata, lo posso aspettare» le porgo una mano «sarei più che onorata» dico sorridendole sorniona, mi guarda per qualche secondo indecisa «gli mando un messaggio e poi andiamo ok?!» «saliamo in macchina prima, se no va a finire che ti geli!» dico ridendo avviandomi alla macchina, ormai l'unica in mezzo al parcheggio. La sento corrermi dietro fino a raggiungermi «grazie...tipa misteriosa» «mi chiamo Lauren, Lauren Galano» si ferma «tu sei, oddio, dico davvero, non ho intenzione di venire a letto con te, se mi vuoi accompagnare per questo, posso aspettare mio padre» «ouch...per una volta che cerco di fare una buona azione, qualcuno fraintende, mi sento offesa!» faccio il broncio «conosco la tua reputazione e diciamo che non è delle migliori, tutte dicono che una volta salite sulla tua auto, beh...» «si...?» chiedo apposta vedendola in difficoltà «che cosa farei?» arrossisce, bingo, l'ho fatta imbarazzare di nuovo, adoro vederla alle strette «beh...tu ci fai sesso, tu te le scopi, le usi e poi ti vanti delle tue conquiste» dice guardandosi i piedi. «vuoi provare?» «No» risponde secca «intendevo a salire in macchina con me! Non scopare, non per ora!» «emm...si, cioè...volevo dire no, oddio....che stupida, volevo dire si, salgo ma a costo che tu non inizi a fare cose strane, e no, non scoperemo mai, io farò l'amore con la persona giusta!» sento le sue parole e nel frattempo le apro la portiera facendole segno di salire «ok, ok, miss purezza in persona, vuole salire, prometto di trattenermi...almeno per oggi!» sorrido, scuote la testa e sale «non mi far pentire Galano» «Non te ne pentirai!» rispondo chiudendo la portiera. Siamo in macchina da circa 10 minuti e nessuna delle due ha ancora proferito parola, mi ha dato il suo indirizzo e ho scoperto con felicità cha abita nella via affianco alla mia. Noto che fissa il paesaggio scorrere dal finestrino, ma vedo bene che è triste, non voglio "molestarla" devo avvicinarmi piano piano, fino a quando si fiderà abbastanza. Accendo lo stereo con il mio cd e parte Falling For You dei The 1975, adoro questa canzone, mi rilassa e senza pensarci comincio a canticchiare, la vedo guardarmi con la coda dell'occhio «sai cantare?» «diciamo che mi piace» sorrido mantenendo lo sguardo sulla strada «che gruppo è?» «immagino tu non lo conosca The 1975, comunque» rispondo, «puoi alzare un po? Mi piace questa canzone» sorrido «bene allora questa sarà la nostra canzone piccola, comunque, tu che cosa ascolti?» la vedo scuotere la testa «One Direction e Ed Sheeran» sorride «...ci avrei scommesso, comunque tra i due preferisco Ed, con questo non voglio offendere i tuoi gusti musicali» sorride «sei la prima a dire una cosa del genere, solitamente ricevo facce schifate e commenti crudeli!». Fermo la macchina, siamo arrivate davanti a casa sua «allora ci si vede a scuola?!» «certo, solo spero in situazioni più caste rispetto a stamattina» scoppiamo a ridere e poi lei scende, chiude la portiera e mi saluta con la mano, le faccio cenno con la testa «ciao bambolina» e parto sentendo un «Lauren! » la vedo sorridere dallo specchietto e questo provoca un sorriso anche a me. Arrivo a casa e non c'è ancora nessuno, salgo in camera e decido di chiamare qualcuno per tenermi un po di "compagnia" per la notte. Finito di scopare qualche ora più tardi mi ritrovo a guardare il soffitto della mia camera con una ragazza addormentata sul mio petto, ma in questo momento il mio unico pensiero è rivolto a lei...Camila.

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