Inferno, dominio del arcidemone Caim,
Come ogni giorno da ormai mesi, sono seduto alla mia scrivania, una opulenta struttura di marmo nero, decorata con intarsi dorati e sulle gambe e sui bordi sono incisi antichi sigilli e simboli. Sulla superficie della scrivania sono sparse alcune pergamene aperte, con testi antichi scritti in lingua demoniaca, sono ore che sono concentrato sull'ennesimo registro che Zull mi ha fatto trovare sulla scrivania questa mattina. La stanza e avvolta da un silenzio sinistro, rotto solo dal crepitio delle fiamme che bruciano incessantemente nel camino che ho di fronte, l'unico colore che puoi trovare in questa stazza fatta di pietra di ossidiana e di pietra lavica
Questo particolare registro raccoglie i nomi delle anime catturate da uno dei tanti mietitori al servizio di Caim. il mio compito e quello di controllare che tutti i patti che gli umani hanno stipulato con i demoni sotto il comando di Caim siano stati perfettamente stati riscossi.
Chiudo il registro dopo neanche tre pagine, che spreco di tempo,
un movimento improvviso attira la mia attenzione. Un leggero sfiorarsi di ali si fa sentire, mentre il vento dal Tartaro sibila fuori dalla finestra.
Mi appoggio comodamente sulla sedia e allungo le braccia verso l'alto, stiracchiandomi.
Volto lo sguardo verso l'unica finestra della stanza che si trova alla mia destra e mi perdo un secondo nei miei pensieri.
Prima della mia caduta all'inferno, solitamente passeggiavo nel regno dei cieli. Ora, il solo pensiero di camminare in queste terre desolate, che ricordano vagamente un deserto di sabbia nera, mi deprime. Il terreno è ovviamente bruciato, senza vita, e la scarsa vegetazione esistente va regolarmente in autocombustione. Il cielo, invece, assume un colore innaturale, tendente al rosso-violaceo. L'aria è impregnata di un odore di zolfo e cenere. Ma la cosa che più mi disturba sono le urla orribili che provengono dalle fosse del Tartaro.
Nelle prigioni del Tartaro, vigeva una regola tacita: ogni mese, le guardie organizzavano un combattimento tra due o più prigionieri, incitandoli a lottare fino a quando uno si dichiarava sconfitto o finiva privo di sensi sulla fredda pietra arenaria. Ovviamente, chi si arrendeva finiva nelle celle dei demoni incubus, dove si diceva che le sofferenze fossero atroci. Tuttavia, io non mi sono mai arreso. In quella particolare serata, dovevo affrontare un minotauro, e per fortuna ho avuto la meglio, attirando così l'attenzione di Caim. L'impressionante manifestazione della mia forza ha convinto Caim che sarebbe stato uno spreco lasciarmi marcire lì, e mi ha proposto un patto vincolante al quale ho accettato senza esitazione.
Cosi dopo un anno trascorso nel buio delle fosse del Tartaro, ho giurato fedeltà eterna a Caim. ancora oggi ricordo quel fortunato giorno, ora affronto la mia condanna eterna come subordinato di Caim.
Le mie giornate, da quando sono stato nominato braccio destro del arcidemone Caim, sono estremamente noiose. Passo l'intera giornata a supervisionare e controllare ogni anima condotta, o meglio trascinata dai mietitori o dai segugi infernali. Questi segugi assomigliano a grandi lupi con gli occhi fumosi e rossi. prima di ricoprire questo ruolo ero anche io un mietitore, era un ruolo più adatto a un guerriero come me. La ricerca delle anime nere sulla Terra mi dava la possibilità di sfruttare gli anni di addestramento e di godermi i piaceri della Terra: la sua luce, il cielo, gli odori e i suoni della natura. Era diventato il mio angolo di paradiso personale. Ma ora, con il ruolo che ricopro, non mi è più permesso salire sulla Terra. Sono confinato nel dominio di Caim, svolgendo un lavoro principalmente burocratico, ad eccezione dei momenti in cui la mia presenza è richiesta nelle fosse del tartaro o nelle prigioni sotterranee del castello. Insomma, nulla di divertente.

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Prigioniero negli Inferi -Azazel-
Viễn tưởng🔴⚠️La storia è in revisione, presto la storia verrà caricata per intero e probabilmente subirà delle piccole modifiche ⚠️🔴 Trama: Azazel, un angelo dotato di una bellezza e un potere senza pari, venne spedito all'inferno per un crimine che non ha...