Capitolo 2

146 17 2
                                    

Alla terza ora io ed Emily camminammo un po' per sgranchirci le gambe. Dopo all'incirca una decina di minuti intravedo un ragazzo magro e biondo corrermi in contro. Mi ci vogliono due secondi per capire chi ho davanti.
"Ciao Heat."disse con il fiatone Connor.
"Ciao Connor,ti posso essere utile in qualche modo?"risposi con nel modo più gentile possibile. "No no, volevo solo ricordarti che stasera la cena è alle otto."disse con il più falso dei sorrisi. "Ah,ok. Ciao Connor."dissi intenta a proseguire la mia micro-passeggiata con Emily. "Bene,allora a stasera. Non vedo l'ora. Ciao Heat."mi diede un bacio sulla guancia. Restai immobile e cercai di riflettere su quello che era appena successo.
"Tu sei proprio nella merda, Heather Garner."disse un tono ironico. E aveva ragione. Pienamente. Volevo mandare avanti il tempo,così la cena sarebbe saltata. Finire le lezioni mi incamminai a casa con gli auricolari nelle orecchie ascoltando musica punk-metal che non si addiceva per niente alla mia immagine;ma alla mia personalità soffocata si. Arrivata a casa mi preparai un panino e andai a fare una doccia,sperando che cancellasse tutte le brutte immagini che avevo visto oggi.
Mi asciugai,mi depilai le gambe e mi asciugai i capelli. Mi misi una tuta,accesi il cellulare e decisi di guardare un film sul computer.
Verso le 6 sentii la porta aprirsi e mi ricordai che mia madre finiva prima. Evviva, così mi avrebbe torturato per le restanti due ore su cosa mettermi, come truccarmi o addirittura su come sistemare i capelli e cosa dire. Mi chiedevo ogni giorno come sarebbe poter essere libero di scegliere;essere indipendenti. Era il mio pensiero fisso insieme a Trevor. Dovevo togliermi dalla testa che uno come lui potesse accorgersi di una come me. Dopo aver litigato per l'ennesima volta con mia madre,era ora di andare. Mio padre era seduto in poltrona e leggeva un giornale. Prima di uscire di casa i miei mi ripeterono per la centesima volta in cinque minuti che i Nichols erano una famiglia molto colta e di buon rango e quindi,in poche parole,di farmi piacere Connor.
Arrivammo da loro alle 8 esatte. La puntualità dei miei non si smentiva mai. Dopo baci e abbracci iniziarono,come di consuetudine,a parlare di lavoro.
Essendo i miei e i Nichols dei medici,l'argomento era perlopiù la medicina e le gaffe in ospedale. Ero visibilmente tesa. Dopo una buona mezz'ora la signora Nichols disse:"voi due giovanotti vi starete di certo annoiando. Connor, perché non fai vedere la tua camera ad Heather? Sono sicura che le piacerà." Pensavo di non aver sentito bene. Poi mia madre diede il colpo di grazia:"mi sembra un'ottima idea Rachel. Sarà un'opportunità per conoscervi meglio. Non trovi Heather?"mi chiese pur sapendo già la risposta.
Mi ritrovai dieci paia di occhi puntati addosso. Volevo gridare in faccia ai miei genitori che io non sono,e mai sarò, la figlia che desiderano;che mi sono innamorata di un ragazzo ricoperto di tatuaggi;che odio i vestiti che ho nel mio armadio;che odio la mia casa;che vorrei scappare al più presto da questo buco di città e andare all'università che sceglierò io,e non loro;che non ne posso più di loro e del loro modo di atteggiarsi davanti agli altri. Vorrei tanto urlare le cose che mi passano per la testa.
Dopo un silenzio che mi pareva un eternità,Connor disse: "mi sembra una cosa carina. Vieni Heat." Connor non aveva ancora capito che quel nomignolo era solo per i mie amici,e lui di certo non faceva parte di quella categoria di persone. Mi tese la mano e io ci misi una vita ad afferrarla. Avrei preferito di gran lunga spaccargliela quella mano invece di agguantarla.
Se loro avessi saputo quel che mi aspettava di sopra,non sarei mai entrata in quella casa.
----
Ecco anche il secondo capitolo, spero sia di vostro gradimento. Commentate per farmi sapere se vi è piaciuto anche questo. Ciao ragazzi:)

PERCORSI INVERSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora