ALONE

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Mi guardo intorno e vedo persone che sorridono, ragazzi che giocano a calcio, amici che si abbracciano, stormi di rondini che volano insieme, ma c'è un uccellino che se ne stà solo sù un ramoscello di un albero. Tutti gli passano attorno, ma nessuno si ferma, come se non esistesse; lo giudicano, lo disprezzano, lo deridono. È triste e solo, a fargli compagnia è la sola melodia del vento che fà danzare le foglie. È lì da molto tempo e a volte si ferma qualche rondine a fargli compagnia, ma poi vola via pensando sia cattivo, ma non lo è, anzi...vuole bene a tutti! Nessuno lo conosce veramente. Cerca di interagire con i suoi simili i quali, però, si dichiarano già impegnati. Passa le giornate su quel ramoscello guardandosi intorno, sperando che arrivi qualcuno; fischietta un triste ma furioso canto. Vorrebbe incontrare nuovi amici con i quali fare concerti di canti che suscitano allegria nel pubblico, vorrebbe sentirsi amato, apprezzato, realizzare i suoi sogni nei quali nessuno crede. Ma visto che non accadeva mai nulla di diverso, un giorno incontrò una nuvola, vi salì in groppa sperando di giungere in una nuova terra che non lo avrebbe fatto sentire solo e portò con sè la sua unica compagnia, la melodia del vento. Ma prima di partire diede un ultimo sguardo alla sua terra dicendo: <<Addio! Addio terra cupa e fredda, terra odiosa che mi hai tenuto in disparte. Il passero solo se ne và, ma ora sei tu a rimanere sola senza il mio canto!>>. Una lacrima inumidì il suo viso ma poi si voltò dinanzi a sè.

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