"Bombshell"

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Toni's pov
Era finalmente finita un'altra giornata di scuola.
Chiusi l'armadietto e mi diressi verso l'uscita.
Mancavano ancora 10 minuti alla fine vera a propria delle lezioni, ma io avevo completato il progetto in laboratorio prima del previsto ed il professore aveva deciso di lasciarmi andare.
Non vedevo l'ora di tornare a casa in modo da potermi dedicare alle cose che amavo di più: il mio piccolo cane Sky, la fotografia e...

"Ehi scrittrice da quattro soldi, quando mi farai leggere il tuo bellissimo romanzo?" mi chiese Reggie mentre si avvicinava con il suo gruppetto.
La merda non finiva mai di inseguirmi.
"Com'è che si chiamava? Ah si: "Bombshell"! Hai scelto questo nome perché credi che sarà una bomba? Mi dispiace deludere le tue aspettative, ma l'unica cosa che scoppierà saranno le palle di qualsiasi persona che oserà leggerlo." continuò battendo il cinque a tutti i suoi amici tra cui Veronica, la persona che consideravo migliore amica fino a qualche mese prima.

Come stavo dicendo prima, una delle cose che amavo di più era scrivere. Adoravo farlo ma mi ero sempre vergognata di dirlo. L'unica a cui lo avevo detto era Veronica e avrei preferito non farlo a questo punto. Appena ne ha avuto l'opportunità lo ha detto a Reggie perculandomi soltanto per farsi piacere un pochino da lui. Era sempre stata pazza per quel ragazzo senza cervello, ma non si era mai resa conto che lui la voleva solo per il suo corpo e prima o poi si sarebbe stancato di lei e l'avrebbe buttata come spazzatura.

"Va a farti fottere Reggie, anzi andate a farvi fottere tutti quanti." dissi per poi ignorarli continuando a dirigermi verso l'uscita.

"Eddai Toniii, non te la prendere, ti prometto che cercheremo di leggere la prima pagina senza vomitare, va bene?? disse Veronica.

Mi fermai e mi girai verso di lei.
Ma come faceva? Con quale coraggio mi trattava così? Ci conoscevamo da sempre, c'ero sempre stata per lei. Ero sempre stata io ad asciugarle le lacrime quando Reggie non se la cagava o quando aveva dei problemi con la sua famiglia. C'ero sempre io per qualsiasi cosa. Ed ora mi ritrovavo ad essere lo zimbello della scuola proprio per colpa sua.

La campanella di fine lezioni mi risvegliò e mi resi conto che ero rimasta ad osservare Veronica senza dire nulla mentre lei e gli altri se la ridevano. Tutti tranne Reggie, che era impegnato a guardare culo e tette di tutte le studentesse che passavano di lì dopo essere uscite dalle proprie classi. Colsi proprio questo fatto per colpire Veronica.

"Invece di rompermi il cazzo ogni giorno, perché non tieni d'occhio il tuo ragazzo che si scopa con gli occhi le altre proprio sotto il tuo naso? Siamo all'ultimo anno e lui guarda quelle di primo. Che schifo. Per che belle persone hai buttato anni e anni di amicizia, complimenti. Ti facevo più intelligente, ma sei tale e quale a loro. Se non peggio."
E con questo andai verso la mia moto e tornai a casa.

Appena entrata in casa corsi in camera senza nemmeno salutare i miei.
Non avevamo mai avuto un bel rapporto, ma andava bene così. Ero abituata dalla nascita.
Alla fine Veronica non era l'unica ad avere genitori di merda.

Appena entrai mi buttai sul letto, sprofondando la testa nel cuscino e urlai.
Urlai, urlai e urlai.
Era l'unico modo che avevo per sfogarmi.
Continuai a farlo per non so quanto tempo mentre il cuscino attutiva le mie urla.

Non ero forte come sembravo, nonostante avessi detto quelle parole come se non mi importasse nulla, mi era costato tanto pronunciarle.
Io non sono così, anche se non dovrei, soffro. E tanto.
Soffro nel trattare male anche le persone che lo meritano.
Io non sono così, non lo sono mai stata, ma purtroppo le persone ti cambiano.
Devi cambiare o gli permetterai di calpestarti.
Ed io non potevo permetterlo.
Non potevo permettergli di abbattermi con così poco.

Alzai lo sguardo e puntai lo sguardo sulla scrivania.
Lì sopra c'era il mio computer ancora accesso.
Sorrisi.
Forse urlare non era il mio unico sfogo.

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