Occhi al cielo.

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Toni's pov
È l'ora di matematica ed io voglio solo morire. Non ho mai sopportato questa materia, o almeno l'ho fatto finché si trattava di addizione e sottrazione, moltiplicazione e divisione. Dalle espressioni ha iniziato a starmi antipatica e con il tempo quest'antipatia è cresciuta fino a diventare odio puro.
Poi le professoresse non aiutano di certo a farmela stare simpatica questa materia. Tutte quelle che mi sono capitate nel corso degli anni erano tutte o incapaci di fare il loro lavoro come quella dell'anno scorso, o stronze fino al midollo come questa rossa matta che si trova dietro la cattedra in questo momento.
Come ho detto è arrivata quest'anno e sarebbe stato meglio se non l'avesse fatto. Ogni cosa di lei mi da sui nervi. Se non fosse così bella l'avrei già mandata a quel paese. Già perché oltre a rompere le palle ed avere la voce da gallina quando urla, ha un viso stupendo. Un naso all'insù da sogno, dei semplici occhi marroni che però sono la fine del mondo, un corpo da urlo e dei lunghi capelli rossi che sembrano le più fiamme dell'inferno. "Inferno" letteralmente perché ogni volta che entra lei in classe il pensiero di ogni studente è: "si salvi chi può." Per carità, è brava a spiegare, se non ho capito comunque nulla è solo perché non sto attenta e non studio le regole, ma rompe troppo. Pretende che tutti ascoltino sempre senza un minuto di tregua. E questa è una cosa davvero impossibile da imporre a una come me.
Credo di starle antipatica proprio per questo. Perché lo penso? Perché durante le lezioni non fa altro se non osservarmi costantemente. Ho sempre i suoi occhi puntati addosso! Non che mi dispiaccia, ma se continua così finirà per consumarmi! Ovviamente scherzo, lo so che mi guarda solo perché faccio costantemente casino e non sto attenta.

<<ANTOINETTE TOPAZ!>> Parli del diavolo...
Alzo lo sguardo su quella rossa squadrando il suo corpo prima di arrivare al suo volto. Indossa una gonna di pelle rossa, con una camicetta bianca un po' sbottonata sul seno dove si intravede il reggiseno anch'esso rosso. Non prendetemi per maniaca, lo faccio solo perché so che le da fastidio ed io AMO darle fastidio. Ci infastidiamo a vicenda. Lei infastidisce me solo vivendo ed io infastidisco lei con commenti e sguardi che potrei risparmiare ad una professoressa. Approposito, sono sorpresa che non mi abbia ancora mandata dal preside per questo. Sarà che forse le fa piacere in fondo in fondo.
Ritornando a lei, è ferma con le braccia incrociate che mi guarda con un sopracciglio alzato mentre aspetta una mia risposta.
<<Si bel diavolo?>> Ho dimenticato di dire che non riesco a tenere a freno questa lingua di merda.
<<Come scusa?>> Chiede lei indignata mentre la classe ride sommessamente.
<<Niente! Non ho detto e fatto niente!>> dico alzando le mani in aria. <<Voi avete sentito qualcosa?>> chiedo ai miei compagni facendo iniziare un coro di "no". <<Visto? Io non ho detto nulla.>>
Lei mi guarda con la rabbia negli occhi.
<<Faresti meglio a stare attenta una buona volta! Ora che consegno le verifiche vedremo se riderai ancora.>> dice cacciando ben 23 fogli dalla sua borsetta di Gucci.
Merda, le verifiche. Avevo completamente rimosso che settimana scorsa le avessimo fatte e che oggi le avrebbe riconsegnate. Secondo me è un 4 che si aggiungerà alla collezione sul registro. Porca merda.

Alla fine avevamo ragione entrambe. Ho preso 4 e ho smesso di ridere. Come se non bastasse quella rossa pazza mi ha chiesto di rimanere a parlare dopo la lezione ed ora siamo io seduta a primo banco, cosa che odio, e lei dietro quella benedetta cattedra che mi fa la ramanzina del cazzo.
<<Antoinette, non puoi continuare così. Il voto più alto che hai nella mia materia è 4. E da quel che so, la situazione non cambia nelle altre materie. Non è assolutamente accettabile questa cosa!>>
Lei urla. Io la guardo cercando di non ridere. Ormai questo è un rito che succede ogni santo giorno. Non riesco proprio a rimanere seria. Ovviamente lei se ne accorge e questo non fa altro che aumentare la sua rabbia.
<<Ridi pure?! Io cerco di spronarti e farti capire che così non va bene e tu mi ridi in faccia? Ma non ti vergogni?>> Alzo gli occhi al cielo per le solite parole che usa ogni volta, ma quello che dice dopo è qualcosa di totalmente nuovo.
<<Prova ad alzare un'altra volta gli occhi al cielo e giuro che ti darò un altro motivo per farlo.>>
La mia espressione cambia totalmente. Se prima cercavo di trattenermi dal ridere e risultavo menefreghista ora sono totalmente sotto shock.
Che ha detto? L'ho sognato vero?
<<Cosa?>> chiedo incredula.
<<Hai sentito bene. Ora dimmi da dove sono iniziati i problemi con la matematica.>> dice appoggiandosi allo schienale della sedia con un sorrisetto stampato in faccia per via della mia reazione.
<<Dalle espressioni.>> Decido di rispondere e collaborare lasciando perdere quel che è successo prima. Sicuramente sono solo io che ho la mente troppo sporca che mi fa pensare che intendesse quello.
Lei alza nuovamente il sopracciglio incredula.
<<Davvero?>> Annuisco. Lei sbuffa.
<<Almeno le basi le sai? Addizioni e sottrazioni?>> La guardo male facendole capire che va bene tutto, ma non sono così tanto ignorante.
<<Moltiplicazioni e Divisioni?>>
<<Queste stronzate le sanno anche i bambini dai.>>
Il mio linguaggio la fa innervosire di nuovo lo posso percepire.
<<Ah sì? Sei sicura di saperle? Come stai messa con le tabelline?>>
Merda. Non me le ricordo tutte!!
<<Bene>> dico cercando di sembrare convincente ma fallendo miseramente.
<<Mhhh, 9x8?>> La mia risposta è il silenzio tombale.
<<6x7?>>
Ci penso un attimo. <<40?>>
<<Gesù, Antoinette! 3x4? Almeno questa, è facile!>>
Distolgo lo sguardo per l'imbarazzo di non saper rispondere.
<<Non ci posso credere! Nemmeno questa? Ma come hai fatto ad arrivare qui con questo livello di matematica? Neanche un bambino delle elementari!>> dice ridacchiando.
Ah sì? Si diverte a prendermi in giro? Adesso mi diverto io.
Alzo gli occhi al cielo aspettando una sua reazione.
Lei in tutta risposta smette di ridere, vedo la sua mascella indurirsi e come se nulla fosse si dirige verso la porta e la chiude a chiave. A chiave. La porta. Con me e lei dentro. MERDA.
All'improvviso mi manca l'aria.
<<Quindi vuoi giocare? Va bene, giochiamo" dice tornando a sedersi. <<Facciamo così, ti faccio un'ultima domanda, se riesci a rispondere riceverai una ricompensa invece se sbagli una punizione.>>
La guardo incredula non credendo alle mie orecchie. Mi sto immaginando tutto vero? Dai, è impossibile.
<<Allora? Ora hai paura, Antoinette?>>
Paura io? Pfff, col cazzo.
<<Va bene, fai la domanda.>> dico e per la volta in vita mia mi concentro per dare la risposta giusta.
Lei sorride in modo strafottente come il suo solito. E poi, come se non bastasse, fa la bastardata.
<<258x288>> I miei occhi si spalancano e mi chiedo se è seria oppure no. Non dice nulla e questo mi fa pensare che lo è. Cerco di fare i calcoli a mente, ma ovviamente fallisco. Mi tocca affidarmi allo spirito santo...
<<70.000?>> dico speranzosa.
<<Quasi, 74.304>> dice vittoriosa.
Senza nemmeno che me ne rendessi conto, alzo nuovamente gli occhi al cielo. Il suo sguardo si indurisce per l'ennesima volta mentre io cerco di sprofondare sulla sedia.
<<Hai sbagliato. Metti le mani dietro la schiena.>> Il suo tono è autorevole e sembra che non accetti obiezioni quindi, dopo un iniziale scetticismo, faccio quello che dice. Lei si alza e con passo lento si dirige verso di me per poi sedersi a cavalcioni sulle mie gambe. Ormai non so più che fare e cosa pensare. Mi godo ogni momento e basta.
<<Stai ferma, non muoverti. Non ti devi muovere. Soprattutto le mani. Non muoverle.>> È stata molto chiara. Annuisco.
<<Ora ti farò un'ultima domanda. Ti consiglio di rispondere bene, non te ne pentirai.>> dice mettendo le mani intorno al mio collo.
<<5x10?>>
Ma questa è semplicissima... Me la poteva fare prima!
<<50>> Un sorriso compiaciuto nasce sul suo viso.
<<Bravissima. Ora tu starai ferma mentre per 50 volte faccio questo..." Si abbassa sul mio collo e... inizia a baciarlo.
Inizialmente lo bacia, poi inizia a mordere e leccare in vari punti. Sono senza fiato, non so cosa pensare. Cosa sta succedendo?
<<Porca puttana, questa dovrebbe essere una punizione?>> dico tra i sospiri.
Lei ride e vedendo il mio tentativo di toccarla mi blocca le mani tra le sue e si avvicina al mio orecchio.
<<Ti ho detto di non muoverti. E non parlare nemmeno.>> e torna a fare il suo lavoro sul mio collo.
Cazzo se ci sa fare questa bella rossa. Sto vedendo il paradiso. Ovviamente faccio come dice e non dico e faccio nulla per un bel po' di tempo.
A questo punto penso che si stia divertendo a torturarmi perché il numero 50 lo ha superiore da un pezzo.
All'improvviso sento una familiare sensazione salire. Non ci credo... devo venire.
Lei sembra rendersene conto perché si stacca dal mio collo e mi guarda sorridendo mentre io sono troppo intontita per dire o fare qualcosa.
Nel momento in cui mi lascia andare a di alza dalle mie gambe mi riprendo però.
<<Ma che cazzo?! Perché?!>> urlo frustrata mentre la guardo sistemare le cose nella sua borsa.
<<Che c'è? Stavi per venire per due baci?>> Mi prende in giro.
DUE BACI?
<<Sei stata attaccata per mezz'ora al mio collo>> dico spazientita alzandomi in piedi.
Mi squadra e si avvicina. È più alta e non posso fare a meno di intimorirmi dallo sguardo che mi dà.
<<Doveva essere una punizione, ricordi? E se basta così poco per farti venire, mi dispiace ma oggi non succederà.>> La guardo dirigersi verso la porta con la voglia di ucciderla che sale. Prima di girare la maniglia però si gira.
<<Cerca di andare bene al prossimo compito. Magari questa volta sarai ricompensata>> ride e mi fa l'occhiolino uscendo.
Non so cosa dire. Per la frustrazione prendo a calci la sedia facendola cadere.
<<Prendi almeno la sufficienza!!>> La sento urlare dal corridoio.
Brutta stronza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28 ⏰

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