5. Una lunga passeggiata al mare

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Era domenica e la Roma aveva giocato il giorno precedente, durante l'anticipo di Serie A. Aveva vinto 4 a 2 con la Fiorentina. Così, Diana colse l'occasione per stare a casa. La mattina la dedicò alla spesa e alla sistemazione dell'arredamento. Nel pomeriggio, preparò un infuso alla cannella e si mise comoda sul divano. Scelse un film e gustò la sua tisana. Le bastavano queste piccole cose per essere felice e serena. Le giornate passate in solitudine le piacevano. L'idillio cessò, quando iniziò a suonare il citofono. Ma chi è adesso? Sì sollevò dal divano, svogliata, e percorse il corridoio per andare a rispondere. Era sicura che fossero i suoi, dato che spesso stavano insieme durante i weekend.

-"Sì?"

"Diana, sono Radja. Apri!" Cazzo. Bisbigliò, coprendo l'altoparlante con la mano. Il battito del suo cuore accelerava vertiginosamente. Il calciatore era arrivato fino a casa sua per fare chissà cosa e questo la mandava in agitazione. Inoltre, si erano parlati a malapena dopo l'ultima discussione.

-"Che cosa ci fai qui? E' domenica." Replicò infastidita.

"Ti porto al mare a mangiare il pesce. Dai, aprimi!"

-"Sto in pigiama, cazzo!"

"E allora? Ti ho vista praticamente nuda."

-"Oh mio dio. Tu mi farai diventare matta. E poi perchè non mi hai chiamata prima? Sei piombato qui, senza un minimo di preavviso."

"Se ti avessi telefonato, mi avresti detto di no. Quindi sono venuto qui, così non puoi rifiutare l'invito."

-"E io cosa dovrei fare adesso?"

"Mi fai salire, aspetto che ti prepari e andiamo via."

-"Che palle. Dai, sali." Diana tenne premuto il pulsante per aprire il portone. Radja entrò e prese l'ascensore. Lei lo accolse con un'espressione che era tutt'altro che entusiasta. "Non guardarmi così. Andiamo a cena fuori, non a un funerale."


-"Entra.." Diana spalancò la porta, per permettergli di entrare. Il belga mise piede nell'appartamento e attraversò il corridoio d'ingresso. "Accomodati sul divano, vado a prepararmi." Andò in camera da letto e aprì l'armadio. Scelse dei jeans chiari, da abbinare ad un maglioncino giallo. Passò al bagno per sistemarsi i capelli e mettere un po' di trucco sugli occhi. Fece cadere qualche goccia di profumo sui polsi e poi lo sparse ai lati del collo. Infine, infilò un paio di stivali neri scamosciati con il tacco. Fece un giro su sé stessa di fronte allo specchio, per controllare che non avesse nulla fuori posto. Di sicuro, l'unica cosa fuori posto era il suo umore, come spesso accadeva. Si rese conto di essere stata troppo dura con Radja. Aveva attraversato tutta la città, per convincerla ad andare a cena con lui. Prese un respiro profondo e tornò in salotto."Oh, sei pronta?" Il centrocampista si alzò dal divano e la guardò, sorridendole.

-"Sì." Lei ricambiò il sorriso. Si sforzò di cambiare radicalmente il suo atteggiamento verso il belga.

"E' un sorriso quello?"

-"Sì."

"E' un po' insolito." Disse lui, facendo ironia.

-"Senti, Radja. So che ultimamente non andiamo molto d'accordo, ma.. Vorrei ripartire con il piede giusto. Perciò, scusami per prima. E grazie per avermi invitata a cena." Gli parlò in modo sincero ed esaustivo.

"Grazie per avermelo detto, lo apprezzo tanto."

-"Figurati, non c'è di che."

"Comunque stai benissimo."

-"Grazie. Dai, andiamo." Uscirono di casa e raggiunsero l'auto di Radja. Lui le aprì lo sportello, per farla salire per prima. Poi fece il giro della vettura e si sedette al volante. Le località di mare più vicine si trovavano a circa quaranta kilometri dalla Capitale. Dal tragitto, sembrava che stessero andando a Fregene. Il calciatore aveva scelto La Baia, il miglior ristorante di pesce del litorale. Li accolsero e li fecero accomodare ad un tavolo vicino alla vetrata, per poter godere della vista del mare. Sfogliarono il menù, leggendo con attenzione gli ingredienti di ogni piatto. Alla fine optarono per un crudo misto e due primi. Radja prese un risotto alla crema di scampi e Diana un risotto con tartare di tonno, burrata e pistacchi. 

Un pezzo di cuore | Radja  Nainggolan🥷🏻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora