Capitolo 2

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È mattina presto, Keith è nel letto a dormire. La sera precedente, dopo la lieta notizia di 'My Generation' era esausto. Una telefonata improvvisa lo sveglia.
"Ma chi può essere a quest'ora del mattino?"
Mugugna il batterista, alzadosi e maledicendo il telefono.
"Ehy, Keith! Sei sveglio?"
Al telefono è Pete, con voce allegra. Evidentemente è sveglio da un bel po'.
"Oh Pete, sì, sono sveglio. Dimmi tutto."
"Stasera ho organizzato una cena a casa mia con tutta la mia famiglia e la band. Credo che sia il momento di presentarvi i miei parenti, e festeggieremo il terzo posto. Ti va?"
Keith rimane un attimo perplesso ma accetta. Dopo aver riattaccato si stende sul letto, guardando il soffitto. Conoscere la famiglia di Pete lo turbava, nonostante non ne avesse nessun motivo, il fatto di presentarsi ai genitori, agli eventuali fratelli o sorelle gli sembrava una cosa assurda e ridicola. Cercando di scacciare quei pensieri così molesti, decide di alzarsi dal letto per mangiare qualcosa. Un altra telefonata, questa volta da Roger.
"Keith, stasera vieni alla cena di Pete?"
"Sì, vengo. Tu e John?"
"Certo, veniamo tutti. Puoi passare acasa un attimo, dobbiamo rivedere un pezzo."
Keith raggiunge l'appartameto di Roger per provare, ma nota che Pete non c'è.
"Come facciamo senza chitarra?"
"Faremo giusto due prove, nulla di che, Pete sta sistemando per stasera."
Risponde John, che sta accordando il basso,
Keith si posiziona alla batteria.
Due ore dopo arriva Pete, ma non è solo.

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