Capitolo 36

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ALTAIR

Sono a casa mia e questa mattina passerò a casa di Moon per prendere lei e Sun e accompagnare quest'ultimo a scuola. Ormai sono tre settimane che facciamo sempre così.

Tutte le mattine li passo a prendere per portare Sun a scuola. Subito dopo accompagno Moon alla tavola calda e rimango lì con lei per un paio d'ore. Torno a casa e cerco di trovare un modo di liberarmi della mia famiglia, o almeno di nascondere tutto a Moon.

Se scoprisse tutta la verità mi caccerebbe dalla sua vita e io non posso permetterlo.

Il pomeriggio passo di nuovo a prendere Moon e poi andiamo insieme a prendere Sun. Torniamo tutti e tre a casa e qualche notte mi fermo a dormire lì. Io e Moon siamo costretti a tapparci la bocca per non svegliare Sun e soprattutto per non traumatizzarlo. È ancora troppo piccolo per sapere come funziona il mondo.

Questa mattina non sarà diversa dalle altre. Mi sveglio presto e inizio a prepararmi, quando il mio cellulare squilla.

È Elio e per un secondo ho la tentazione di ignorarlo, ma molto probabilmente mi farà seguire e non posso permettermi che scopra di nuovo di Moon. In queste settimane è stato difficile tenerla nascosta alla mia famiglia, ma ci sono riuscito e mio padre non ha più sospettato niente.

Prendo un respiro profondo e rispondo, mentre finisco di allacciarmi i bottoni della camicia.

"Che vuoi?" chiedo non appena accetto la chiamata.

"Sempre la solita allegria, Al. Attento che se continui a mantenere quel sorriso sul volto rischi una paresi facciale" dice con sarcasmo.

"Elio, non ho la minima intenzione di sentire le tue cazzate. Se hai chiamato per dirmi una cosa importante dimmela subito, altrimenti attacco".

"Non cambierai mai. Continuerai sempre a essere un guastafeste" dice, sospirando. "Comunque ti ho chiamato per sapere che cosa hai fatto stanotte".

Perché questa domanda? Che sa? Che cosa ha scoperto? Che diavolo vuole da me?

"Niente. Sono stato a casa. Perché me lo chiedi?" domando, cercando di non far trasparire alcuna emozione dal mio tono di voce.

"Quindi non sei stato al Red Lights?" chiede.

Il Red Lights? Che cazzo c'entra il Red Lights? Ovvio che non ci sono stato. Ho convinto Moon a non andare più lì e da tre settimane né io, né lei mettiamo piede lì dentro.

"No, non ci sono stato. È parecchio tempo che non ci vado più" dico.

"Oh, ok. Te l'ho chiesto solo perché le ultime volte che ci sei stato hai ammazzato il vecchio proprietario e poi hai pestato quello nuovo. Viste le tue abitudini credevo che fossi stato sempre tu a combinare il casino di questa notte" dice.

A questo punto però divento curioso e inizio ad avere voglia di capirci di più.

"Che casino?"

"Pare che un cliente si sia incazzato con una ragazza che all'ultimo si è rifiutata".

"E che è successo?"

"L'ha massacrata di botte e credo che ci sia finita di mezzo anche un'ex ballerina di quel posto".

Un'ex ballerina? Non può essere Moon. No, mi ha promesso che lì dentro non ci sarebbe più andata. Mi ha promesso che sarebbe rimasta fuori da tutto quello. Non può essere lei l'ex ballerina.

"Chi sono le due ragazze?"

"Non ne ho idea. Ma perché tutto questo interesse?" chiede Elio.

"Niente. Pura curiosità" mento, ma subito dopo riattacco perché ho altre priorità.

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