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Quel giorno era il giorno in cui Bella avrebbe saputo che io ero un vampiro. Grande, non aspettavo altro. No, apparte gli scherzi, durante la notte avevo maturato la convinzione che lei dovesse sapere, quindi ormai non si poteva tornare indietro.

Mentre gli altri cucinavano, io continuavo a ripetere ad Alice e Jasper il discordo che mi ero preparata per Bella in balcone, e loro continuavano a dire che era perfetto e che sarebbe andata bene. Quando vidimo la volvo di Edward parcheggiarsi fuori casa, decidemmo di entrare.
Finalmente vidi Edward sbucare dall'angolo della cucina, e mi inziarono a tremare le gambe dall'ansia, ma ormai non potevo il danno era fatto.
Infatti appena Bella mi vide, sobbalzò per la sorpresa. "Oh. Annie" Mi salutò. Io feci un cenno col capo. Esme si avvicinò a lei porgendole una mano da stringere. "Piacere Bella. Io sono Esme, la madre, a tutti gli effetti, di Edward" Si presentò. Bella sorrise e le strinse subito la mano. "Immagino tu abbia fame. Ti abbiamo preparato del pesce" Disse Esme. Però, ancor prima che Bella potesse rispondere, Edward parlò per lei: "Mamma...ha già mangiato" Bella era terribilmente imbarazzata, e lanciò uno sguardo assassino a Edward.
"Be', io so che non mangiate, quindi...Però non importa, sembra tutto molto invitante e visto che c'è anche mia sorella...cioè, non c'è problema" cercò di rimediare al disagio. Alice, a quel punto, mi diede un colpetto sulla spalla, facendomi capire che quello fosse il momento perfetto per dirglielo. Quindi, anche se con molta ansia e rimorso dell'ultimo secondo, mi feci avanti.
"Bella...in realtà...C'è una cosa che dovresti sapere, visto che sembra che rimarrai di più di quanto stabilito a Forks" Iniziai, male, perchè non stavo seguendo il copione mentale che mi ero creata. Ma alludendo al fatto della relazione con Edward.
"Non è un caso che io stia sempre con i Cullen, in disparte da tutti gli altri studenti..." Bella sembrava già aver capito, o almeno semrava aspettarselo, ma continuai comunque.
"Insomma. Un anno fa ho avuto un incidente mortale in macchina. Ero ubriaca, drogata e arrabbiata. E anche se per come mi ero lasciata morire non meritavo una seconda possibilità -al contrario di tutti loro- Carlisle mi salvò nell'unico modo possibile" Spiegai tutto d'un fiato. L'espressione di Bella mi sembrava ancora insoddisfatta, però. Quindi chiusi in bellezza: "Si, sono un vampiro, Bella." Mi sentii liberata. Come se mi si fosse appena tolto un peso dalla schiena. A quel punto mi potevo aspettare di tutto, ma non quello che fece. Si avvicinò per abbracciarmi. E per qunto possa sembrare romantica la cosa, dovetti fermarla.
"Ah-ah. Niente abbracci. Apprezzo la tua comprensibilità ma vorrei evitare di rischiare di ucciderti...di nuovo" Tutti si misero a ridere, e quello fu proprio quello che mi serviva per sentirmi ancora più leggera. Anche Bella rise.
"Lo sapevo già" Disse ancora tra i sorrisi. "Cioè, quando ho saputo di Edward l'ho subito immaginato. Insomma, non mangi mai, quando mi avevi abbracciato il primo giorno eri più gelida del vento che tirava, e sei più pallida di me!" Io ridacchiai. "Ho semplicemente aspettato la tua conferma" Spiegò. "Adesso mi sento più tranquilla" Continuò. Io tirai un sospiro di sollievo, e mi girai verso Alice, che aveva uno sguardo molto fiero. Le saltai addosso per abbracciarla, e lei mi dondolò nelle sue braccia. "Te lo avevo detto che sarebbe andata bene" Disse. Io, se avessi potuto piangere, in quel momento sarei stata in lacrime. Poi mi girai verso Carlisle, che anche lui mi guardava con occhi orgogliosi, quindi andai ad abbracciarlo e lui mi diede un bacio sulla testa.

Il giorno dopo, al tavolo della mensa, si sedette con noi anche Bella. La cosa era strana, cioè, insolita, però tutti eravamo molto tranquilli. Stavamo discutendo sul tempo, il quale sembrava star bramando un temporale. Temporale voleva dire solo una cosa: Baseball.

Dopo scuola, infatti, ci recammo alla solita vallata in mezzo al bosco, dove ci preparavamo per iniziare a giocare
Poco dopo arrivarono Edward e Bella. La salutai con un cenno del capo, continuando a riscaldarmi. A un certo punto, Alice diede il segnale. "Ora si può!" Annunciò, preparandosi a tirare la pallina. Io dovevo iniziare. E quando Alice tirò la pallina, io la spedii lontano con una forza incredibile persino per un neonato come me, con la mia mazza da baseball. A quel punto, iniziai a correre cercando di fare tutto il giro del campo prima che Edward potesse raggiungere la mia pallina e rilanciarla nel campo. Mi buttai per terra, cercando di arrivare in tempo, ma Edward era nettamente più veloce di me, e solo per qualche centimetro non riuscii a fare un home run. 
"Out!" Annunciò Bella, che faceva l'arbitro. Io feci una smorfia, alzandomi e superandola con un sorriso beffardo e di sfida sulla faccia.
Dopo di me toccò a Jasper, poi a Carlisle. Poi, Alice ci allarmò. "Fermi!" Pochi secondi dopo tutti avvertimmo ciò che lei aveva predetto: vampiri. Tre, precisamente, che si avvicinavano a noi. Corremmo tutti verso Bella, parandoci davanti a lei per proteggerla.
"Sciogliti i capelli" Le ordinò Edward.
"Pft. Come se bastasse" Sbuffò Rosalie, spostandosi velocemente vicino ad Emmett.

In un attimo, i tre vampiri erano davanti a noi. Uno di loro, quello che parlò, aveva la nostra pallina da Baseball in mano.
"Credo che questa vi appartenga"
Lo sconosciuto lanciò quindi la pallina e Carlisle la prese al volo, prima che potesse colpire Jasper in faccia.
"Grazie" Rispose.
"Io sono Laurent, questa è Victoria, e James" Disse.
"Carlisle. E questa è la mia famiglia" Rispose.
"Piacere" Carlisle, senza voler divagare troppo la conversazione, e dopo aver riconosciuto i soggetti, arrivò a ciò che ci interessava.
"Temo che le vostre attività venatorie possano causarci qualche guaio"
"Le nostre scuse. Non pensavamo che il territorio fosse già rivendicato" Laurent era molto elegante, linguisticamente parlando. Credo venenisse dalla Francia, a giudicare dal suo accento.
"Be', io e la mia famiglia risediamo qui stabilmente" Spiegò Carlisle.
"Capisco. Comunque stavamo solo attraversando la zona. Non saremo più un problema." Continuò, sempre con tono cordiale.
"Ottimo" Rispose Carlisle. 
"Be'... vi possono servire altri tre giocatori?" Chiese poi entusiasta Laurent. A me sembrava una pessima idea, e espressi la mia opinione anche nella mente di Carlisle, ma nulla.
"Perché no. Qualcuno se ne stavano giusto andando, potete prendere il loro posto" Rispose con altrettanto entusiasmo
"Benissimo"
Poi parlò la femmina, che per provocazione disse: "Lancio una palla curva micidiale"
"Oh, credo proprio che ce la caveremo" Risposi io con tono di sfida. Che male c'era a fare una partitella? Dopo tutto, Bella se ne sarebbe andata, e non avevo mai visto nessun'altro della mia specie oltre ai Cullen.
L'unico che non mi convinceva era James. Aveva gli occhi neri, segno che era sazio e non aveva bisogno di bere. Però fissava Bella con aria omicida, la stava uccidendo con lo sguardo penetrante che possedeva, seppur non avesse ancora capito che fosse umana.

Annabella Swann Cullen -Twilight story- (x Jacob Black)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora