Capitolo 2

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POV MARTINA

Le prime due ore di diritto aziendale vanno in archivio con discreta velocità, il professore Nascimento, un uomo piuttosto giovane di colore, sembra davvero molto preparato e riesce con grande naturalezza farti piacere la sua materia. In più Mechi mi faceva troppo ridere perché ogni tanto se ne usciva fuori qualche battuta a mo' di presa in giro nei confronti di qualche nostro compagno o del professore stesso. 

"A me sono piaciute molto queste due ore" dico sinceramente alla bionda, che nel frattempo tira fuori un panino visto che ora abbiamo una pausa di 15 minuti prima delle prossime due ore "A me il prof sa tanto di matto maniaco, che sarà un grande stronzo all'esame. Però non è male, quanto meno ha finito prima" mi fa ridacchiare, per poi prendermi di colpo la mano trascinandomi così verso i bagni. 

Solo poco dopo noto che sta uscendo dal bagno una ragazza con i capelli mori ricci e occhi dello stesso colore, molto bella. "Ehi Alba" la saluta la bionda al mio fianco "Ciao" risponde con accento spagnolo l'altra, sorridendo anche a me "Lei è Alba, la mia coinquilina, è un anno più grande di noi" mi spiega "Martina, ma chiamami Tini" le porgo sorridendo di rimando e presentandomi. 

"Siete amiche?" chiede Alba, alternando lo sguardo "Andavamo a scuola insieme a Buenos Aires, ci conosciamo abbastanza bene" rispondo mentre lei annuisce "Beh certo, chi non conosce Mechi Lambre della quinta A" mi fa ridere la mia amica "Non fare troppo la splendida che Tini ti tiene testa" arrossisco per il complimento di Alba, mentre Mercedes ridacchia "Oh si, la Stoessel del quinto C, anche lei strage di cuore" "Basta, mi fate diventare tutta rossa voi due con tutti questi complimenti" scherzo ridacchiando e con una punta di imbarazzo.

"Siete fidanzate?" chiedo entrando nel discorso "Negativo, entrambe cerchiamo ancora l'uomo che ci faccia perdere la testa" risponde per entrambe Alba "Tu invece? Girava voce che ti frequentassi con De Paul" mi guarda con fare sospettoso la Lambre, alludendo a Rodrigo, un ragazzo argentino 4 anni più grande di me, con cui sono uscita, ma senza avere una relazione vera e propria.

"Nah, niente di concreto" alzo le spalle "Una cosa di sesso e basta insomma" arrossisco violentemente quando Mechi senza problemi esterna ciò che pensa, e vorrei sotterrarmi per lei quando proprio alle nostre spalle passa il professor Nascimento, che per fortuna fa finta di non sentire. 

"Oddio mio, avrà sentito?" "Oh ti assicuro che ha sentito" ride Alba. 

"Beh, noi dobbiamo andare a farci queste due bellissime ore di Economia" da uno sguardo rapido all'orologio Mercedes che fa per incamminarsi, bloccandosi quando nota uno sciame di persone correre in una direzione. 

"Che diamine sta succedendo?" chiedo confusa "Basta seguire la mandria per scoprirlo'" dice senza pensarci neanche un secondo Alba, che di fatto segue la scia di persone che si sta dirigendo verso il giardino sul retro. 

Non sapevo ci fosse un giardino così grande anche sul retro.

Proviamo senza successo a farci largo tra la folla, ma senza grande successo "Che diamine sta succedendo qui?" una voce femminile e girandomi capisco che appartiene ad una donna sulla cinquantina con capelli scuri ed occhi dello stesso colore. Si avvicina verso di noi e la miriade di persone si apre ai lati un pò come le acque del mar Rosso per consentire il passaggio a Mosè. 

"Ma chi è?" chiedo sottovoce ad Alba, che si accosta al mio orecchio per rispondermi "Carla Perez, è la responsabile del dipartimento, è come se fosse la preside dell'università, insomma comanda lei qui" mi spiega la riccia mentre io rivolgo ancora uno sguardo alla donna, che devo dire tiene davvero molto bene gli anni.

Si sente un leggero brusio e successivamente diverse persone iniziano ad allontanarsi dalla scena, così anche a noi di vedere cosa stesse succedendo. E avrei preferito di certo non vederlo: ai piedi della preside che ha le mani tra i capelli  disperata giace una ragazza, della mia età più o meno: è stesa in terra e dietro la sua testa vi è una macchia di sangue. 

Mio Dio.

Chiudo istintivamente gli occhi a quella visione, mentre intravedo i vari bidelli apporre delle transenne per far allontanare la gente dalla zona incriminata. "Ma come può essere successo?" dice con voce difficilmente riconoscibile Alba, Mechi non ha proferito una singola parola, sono profondamente turbata. 

Neanche il primo giorno non si può stare tranquilli. 

"Per me si è uccisa" sento qualche voce in lontananza, altri invece iniziano a ipotizzare su un possibile omicidio "Ma chi è la ragazza, qualcuno la conosce?" chiedo alternando lo sguardo fra le due mie amiche "Onestamente, non so chi sia" parla dopo tipo 10 minuti di silenzio Mercedes.

"Si dovrebbe chiamare Rosanna" una voce femminile ci fa girare e vedo una ragazza mora con i capelli a caschetto e non troppo alta "Seguiva le mie stesse lezioni" continua con voce turbata la ragazza misteriosa, che poi si avvicina per vedere meglio, si vede il suo sconforto dovevano essere evidentemente amiche.

"Ma chi era quella?" mi anticipa Mechi, che squadra la ragazza che ci lancia un'altra occhiata  prima di andarsene con gli occhi lucidi "Si chiama Macarena, ha la mia età ma è di un altro indirizzo" "Conosci proprio tutti eh, Alba?" le chiedo facendola annuire. 

Poco dopo si iniziano a sentire in lontananza i rumori delle sirene della polizia, oltre che a quella di un'ambulanza "Andiamo?" dice Mechi, ma Alba non è dello stesso avviso "Ma proprio ora? Vediamo la polizia almeno, sono curiosa" "Mah, sei stramba fidati" le dice la bionda, che si incammina senza rivolgerci un altro sguardo. 

Sono scossa e vorrei andarmene, ma qualcosa di più forte, che non so spiegare, mi trattiene al fianco di Alba "Prendo qualcosa alle macchinette e torno, vuoi qualcosa?" "No, grazie sto apposto così" mi allontano rientrando all'interno della struttura per prendere una merendina, mentre al mio fianco vedo correre nella direzione opposta uomini con la divisa della polizia. 

Mentre sto per selezionare il numero di un invitante kinder bueno sento qualcuno toccarmi la spalla, è un ragazzo dai capelli corti marroni, non troppo alto e con gli occhi marroni. Indossa una camicia e una giacca, molto elegante, un po' come quello stronzo che ho incontrato stamattina, anche se obiettivamente, occhi verdi era davvero molto più bello. 

"Scusa il disturbo, sono il dottor Gambadè, sono un medico legale, sai per caso dirmi dove è stata trovata morta quella ragazza" alla parola morta sento un brivido percorrermi la schiena, come può una ragazza così giovane morire, come?

Ecco perché non vorrei mai fare medicina, non riuscirei mai a reggere tanto dolore e ingiustizia. 

"Da quella parte" indico il giardino mentre mi viene da sorridere quando il dottore si gira ed in lontananza compare una ragazza un po' goffa con in mano una telecamera ed una borsa, sta correndo. "Allora Comello? Guardi che anche se è la mia migliore allieva, questo non vuol dire che può prendersela comoda" la rimprovera Gambadè, che poi s'incammina dopo avermi rivolto un sorriso a mo' di saluto. 

Trattengo una sonora risata quando la povera ragazza, con le mani piene, borbotta "Perché non si mette a correre lui con i tacchi, ma andasse a fanculo"

Mi sta già simpatica. 

"Ma chi è quel dottore così bono" mi fa prende un colpo Alba, comparsa non so quando "Mm sai che sembra proprio stronzo?" "Oh, ancor più interessante" mi fa ridacchiare "E poi magari si fa quella specializzanda" "Non sei simpatica, Stoessel" mi fa ridere "Andiamo a cercare Mechi" 

E proprio mentre ci mettiamo a caccia della bionda, mi rendo conto che non avevo avuto molto tempo materiale per pensare al ragazzo col quale mi ero scontrata. 

Lui si che era figo, altroché il dottore.

ANGOLO AUTORE:

Io che aggiorno per due giorni consecutivi? Sta per piovere? Per nevicare? Può essere, o semplicemente è merito dei capitoli stupendi con ritmi forsennati di qualcuna. Lo so che volete gli Jortini, nel frattempo beccatevi questo capitolino che poi vi assicuro che poi quei due vi faranno divertire. Grazie a chi legge e commenta!



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