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"Crowley,

non ho molto tempo, quindi mi scuserai se questa lettera risulterà breve."

Se l'era ritrovata in tasca senza avere la minima idea di come ci fosse finita. Probabilmente un miracolo, oppure Aziraphale gliel'aveva lasciata addosso quando si erano baciati. Il solo ricordo gli fece sorgere un sorriso involontario sul viso. Hai perfezionato il tuo trucco di magia, eh, angelo?

Crowley se l'era rigirata tra le dita per qualche momento prima di aprirla, percorrendo con lo sguardo gli eleganti svolazzi che componevano il proprio nome. Non immaginava perché Aziraphale potesse aver ritenuto opportuno lasciargli una lettera, dal momento che si erano appena visti. Qualcosa non tornava.

"Iniziamo con le cose importanti: riscrivi questo indirizzo sulla prima superficie adatta che trovi, persino sulla mano, se non hai niente di meglio."

Seguiva l'indicazione di un cottage nel South Downs. Il demone non comprendeva il perché dell'urgenza, però decise di non mettere in dubbio le ragioni di Aziraphale e recuperò carta e penna dallo scrittoio. Una volta fatto, tuttavia, si accigliò: qualcosa gli diceva che avrebbe finito con il perdere il foglietto. Fece spallucce e si riscrisse tutto sul palmo.

"È il luogo in cui ho nascosto la nuova Messia, all'insaputa di tutti. Vorrei che la raggiungessi e la aiutassi a nascondersi da Paradiso e Inferno. Resta con lei e cercate di non causare la nuova Fine dei Tempi, mi raccomando, altrimenti tutto questo sarà stato vano."

Crowley avvertì il morso dell'ansia serrarsi intorno al cuore. «Angelo, che hai combinato?», borbottò, cercando di tenere a bada la preoccupazione crescente.

"Mi rendo conto di non avere alcun diritto di chiederti qualcosa di così grande, ma non c'è nessun altro di cui mi possa fidare – o comunque nessuno di cui mi fiderei come mi fido di te – e il tempo stringe."

Anche le dita del demone si strinsero sulla carta, stropicciandola. Come aveva potuto dubitare di Aziraphale? Come aveva potuto pensare di non contare abbastanza per lui?

"Metatron si sarà già accorto della sparizione e di certo me ne chiederà conto presto. Però non voglio che ti preoccupi: mentirò e sono sicuro che mi crederà. Sto scrivendo queste righe soltanto per precauzione, ma vedrai che riuscirò a raggiungervi al cottage."

Crowley si ritrovò a combattere contro l'istinto di accartocciare il foglio e buttarlo via; il suo sesto senso gli diceva che sarebbe stato meglio non leggere oltre. In quel momento gli tornò alla mente la sensazione che aveva provato poco prima di baciare Aziraphale: il suo atteggiamento era stato a dir poco inconsueto, ora il demone se ne rendeva pienamente conto. E la ragione doveva essere nascosta tra quelle parole. Rilesse le ultime righe, certo che gli stesse sfuggendo qualcosa di importante.

Aziraphale poteva anche essere un buon bugiardo – e lui non ci avrebbe scommesso –, ma la grafia tremolante l'aveva tradito. Poteva essere dovuta alla fretta, però Crowley non ci credeva. Non credeva a una sola parola. Inoltre, c'era soltanto un motivo che spiegasse tutta quella segretezza: l'angelo rischiava di incorrere in una punizione molto seria. E perché gli aveva fatto ricopiare l'indirizzo, poi? Aveva la sua lettera, bastava quella. Sgranò gli occhi quando l'orribile ipotesi si affacciò alla sua mente. No, non poteva essere.

«Maledizione, Aziraphale!», sbottò, stringendo i denti per l'ira e il terrore.

"So che ora sarai arrabbiato perché non ti ho detto nulla prima, ma non potevo escludere l'eventualità che qualcuno fosse in ascolto. Non volevo metterti in pericolo, sebbene sia consapevole di averlo appena fatto dicendoti dove si trova Manuela. Però so che riuscirai a non destare sospetti. Non devi in alcun modo destarli, intesi?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 26, 2023 ⏰

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