Fuori Gioco

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Le squadre del corpo di ricerca si incontrarono nuovamente all'interno delle mura, purtroppo il gigante femmina era riuscito a liberarsi uccidendo molti compagni. Mikasa si era preoccupata di portare personalmente il corpo di Lia, si sentiva tremendamente in colpa, se fosse morta non se lo sarebbe mai perdonato.
Levi: che è successo ad Igarashi?
Mikasa: dei giganti l'hanno ferita.
Levi si avvicinò alla ragazza per vedere se il suo cuore batteva ancora e disse: mhm, è viva per ora, ma dobbiamo portarla subito dal medico, oppure non lo sará per molto.
Reiner sentì tutto e si avvicinò velocemente a Mikasa e Levi
Reiner: Mikasa, posso portarla io?
Mikasa: si certo, ma fa piano.
Reiner la prese in braccio e disse: non ti preoccupare, andrà tutto bene, sei la ragazza più forte che conosco.
Intanto si avvicinò anche Bertholdt
Bertholdt: esatto, non ti lasceremo morire cosi.
Portarono la ragazza dalla dottoressa, una donna di quasi mezza età, con capelli biondi ed occhi castani.
Dott: Poggiatela sul lettino, ci penso io.
La dottoressa la visitò e disse: ha riportato ferite abbastanza gravi, non so dirvi sinceramente se e quando si riprenderà.
Reiner visibilmente irritato e preoccupato disse: come non lo sapete?
Bertholdt tenne Reiner per un braccio e disse: calmati, non è il momento ora.
Reiner: Berth lasciami, si che è il momento, non posso lasciare che muoia.
Bertholdt: non morirá, lascia fare alla dottoressa il suo lavoro.
Reiner: io rimango qui con lei.
Dott: va bene, basta che ti calmi cadetto, solo che siete troppi, se rimane lui dovete andare via tutti, verrete a trovarla in piccoli gruppi.
Tutti: d'accordo.
Reiner rimase li vicino a lei tenendole la mano mentre la dottoressa le medicava le ferite, non poteva perderla, non ora, sarebbe rimasto tutto in sospeso, ma lui infondo sapeva che si sarebbe svegliata, quella ragazza era una roccia, e non sarebbero state certo delle ferite a fermarla.
Dott: mi dispiace dirtelo cadetto, ma ora deve riposare, puoi tornare domani.
Reiner: non posso stare con lei durante la notte?
Dott: purtroppo no, ci penso io qui, starà bene.
Reiner le diede un bacio sulla mano ,uscí dalla stanza ed andò dagli altri, che si precipitarono a chiedergli come stesse.
Mikasa: mi dispiace, è tutta colpa mia.
Eren: cosa stai dicendo Mikasa, se non fosse stato per te l'avrebbero divorata.
Mikasa: ma non sono stata abbastanza veloce, altrimenti sarebbe qui con noi.
Reiner si avvicinò a Mikasa, le mise una mano sulla spalla e disse: Mikasa, sei stata grande, è grazie a te che lei ê ancora qui viva e si sveglierà presto.
Mikasa aveva le lacrime agli occhi, si sentiva tremendamente in colpa, ma ormai non poteva farci nulla.
Reiner e Bertholdt rimasero soli per un pò.
Reiner: dobbiamo dirlo a Zeke?
Bertholdt: sei fuori di testa? Per quanto ci tiene a lei potrebbe mandare al diavolo il nostro piano e distruggere tutto.
Reiner: quando le manderà altre lettere come dovremmo fare a rispondere se lei è in questo stato?
Bertholdt: cercheremo di imitare la sua calligrafia e diremo cio che direbbe lei, nessuno a Marley saprá dell'accaduto.
Reiner annuì.
Tempo dopo avevano saputo dalla dottoressa che Lia era entrata in coma, e per ora non sembrava aver riportato troppi danni, anche se era preoccupata per la brutta ferita alla testa, i suoi amici la andavano  a trovare tutti i giorni, persino Levi molto spesso si preoccupava di lei e andava a trovarla non di nascosto, infatti questo gesto stupì in molti, lui non era solito dimostrare  esternamente interesse per i cadetti feriti, al massimo li andava a trovare solo una volta, e si informava dagli altri, ma non aveva mai fatto come stava attualmente facendo. Reiner si allontanava da lei solamente dopo l'orario delle visite, non voleva lasciarla, e soprattutto era importante che se si fosse svegliata all'improvviso avrebbe trovato accanto a se qualcuno di familiare, soprattutto perché quel luogo era tutto fuorché accogliente, era tutto totalmente grigio, con due finestre molto piccole, i letti allineati con accanto dei comodini leggermente rovinati, dove vi erano dei vasi con dei fiori che aveva messo Sasha per dare un po' di colore a quella stanza grigia.
Reiner: scusami davvero Lia, dovevo esserci io li, se ti avessi protetta tutto questo non sarebbe successo, ti prego perdonami.
Le lacrime gli rigarono il volto e caddero anche sul volto candido di lei mentre le stringeva forte la mano , non aveva mai tenuto a qualcuno come teneva a quella ragazzina, non aveva mai provato cio che provava nei momenti in cui lei era presente, anche solo con uno sguardo, era il suo porto sicuro, e se l'avesse persa si sarebbe smarrito totalmente. Fortunatamente tra lui e Bertholdt erano riusciti a scrivere a Zeke in modo che non destasse alcun sospetto, non potevano permettersi alcun errore, però con Lia in quelle condizioni non riuscivano neanche a rimanere concentrati per la loro missione sotto copertura, e piu di una volta avevano rischiato di farsi scoprire da Hanji che era diventata particolarmente sospetta.
Bertholdt: perché si sta comportando in modo cosi strano Hanji?
Reiner: io credo che sospetti.
Bertholdt: e come facciamo se ci scopre? Senza Eren non possiamo andarcene.
Reiner: quando Lia si riprenderá, prenderemo Eren e ce ne torneremo a Marley.
Bertholdt: ci conviene, prima che ci tendano trappole.
Era passata ormai una settimana dall'incidente, Lia era da sola in quel momento, si dimenò leggermente nel letto, per poi aprire pian piano gli occhi, quel posto era tutto fuorché familiare, non riusciva a capire nulla di cio che le stava accadendo in quel momento, si mise seduta, reggendosi la testa con un braccio, le pulsava molto forte, in quel momento arrivò la dottoressa che rimase sbalordita alla vista della ragazza sveglia finalmente.
Dott: Igarashi, oh mio dio, non sforzarti troppo.
Lia: d.dove m.mi trovo? Chi è lei?
Dott: sono la dottoressa, sei al sicuro non preoccuparti.
Lia: cosa mi è successo? Il gigante?
Dott: gigante?
Lia: l'anomalo, è stato catturato?
Dott: stai parlando della tua missione?
Lia: si.
Dott: quindi ti ricordi tutto? Qual'è l'ultima cosa impressa nella tua memoria?
Lia: mi ricordo che eravamo fuori dalle mura, io e Mikasa stavamo combattendo dei giganti e c'era un anomalo da catturare.
la dottoressa fu molto contenta di scoprire che i ricordi della mora erano ancora lucidi e soprattutto sembravano essere tutti al loro posto.
Dott: suppongo tu voglia sapere dove sono i tuoi compagni giusto?
Lia: si, stanno bene vero?
Dott: si, sono venuti a trovarti ogni giorno, e un ragazzo è stato sempre qui seduto affianco a te.
Lia: chi era?
Dott: biondo, alto, fisico atletico, ho sentito Levi chiamarlo Braun.
Gli occhi della ragazza si illuminarono di gioia, era Reiner, le era stato sempre affianco.
la dottoressa sorridendo disse: è il tuo ragazzo?
Lia arrossì e disse: b.beh no, non lo è.
Dott: stento a crederci, comunque i tuoi compagni torneranno a breve dalla missione, se ti va di accoglierli ti fai una doccia e ti preparo dei vestiti puliti, te la senti?
Lia: certamente.

Say Yes To HeavenWhere stories live. Discover now