POV JUNGKOOK:
"è una giornata assolata, anche abbastanza afosa per i miei gusti. Come sempre sono un adolescente annoiato e come sempre ogni giorno, trovo un pretesto per scappare via da queste mura di casa in cui i miei genitori sembrano essere spesso assenti per faccende private loro, dicono. Una delle mie grandi passioni è la danza e spesso mi cimento in passi mai visti in vita mia, mai provati. Solitamente fallisco ma non demordo. Danzare è l'unico modo che mi aiuta ad evadere da una vita che, nonostante l'età giovane, mi sta troppo stretta. Cammino senza una meta, fino a quando non raggiungo una grande piazza abbandonata, con l'erba fin troppo alta in alcuni punti e inesistente in altri. Alzo le spalle con fare indifferente e mi dirigo velocemente verso uno spazio abbastanza ampio, in cui posso dar libero sfogo alla mia passione. Prima però, mi accomodo a terra, stendendomi e guardando fisso il cielo libero da nuvole. Sospiro, chiudo gli occhi ma li riapro istantaneamente poiché un particolare ha catturato la mia attenzione: qualche passo più lontano da me, nascosta da una moltitudine di alberi, c'è una torre altissima che a tratti mi incute terrore. Essendo che la mia caratteristica migliore o peggiore, dipende dai punti di vista, è la curiosità; lentamente mi avvicino a questa grande struttura che mi intriga ma vengo immediatamente rapito da un movimento fugace proveniente da una piccola finestra all'apice di questa torre. Mi sporgo per poter accertarmi della presenza di qualche essere vivente e subito la mia curiosità viene saziata: nascosto vedo un bambinetto, poco più che ragazzino, spiarmi timidamente. Ciò che mi attrae non è solo il mistero che vi si cela dietro la presenza di un ragazzino nascosto in una torre ma è la sua evidente bellezza, nonostante la lunga distanza che ci separa. Ha i capelli argentati e delle guanciotte da prendere a morsi. Sorrido e alzo una mano in segno di saluto ma lui continua a nascondersi, facendo sorgere in me un sorriso a trentadue denti. È timido e ha evidentemente paura degli estranei ed è per questo che mi impongo di venire qui, in questo luogo, ogni giorno, per potergli tenere un po' compagnia e magari stringere un legame sincero, leale. A casa, tutti mi trattano come il "signorino Jeon" e se mi portano rispetto è solo perché i miei genitori sono rispettabili e hanno una certa influenza nella società. Prima di ritornare a casa, in quella che spesso può apparirmi come una prigione, saluto di nuovo il ragazzino che continua a nascondersi timidamente e me ne vado. Continuo così anche per i giorni a venire, fino a quando il ragazzo non prende coraggio e si affaccia, facendo sussultare il mio cuore con un sorriso genuino. È indubbiamente bello, lo ripeto e questo posso assicurarlo anche se non lo vedo benissimo ma ciò che mi ha reso schiavo di questo luogo è il suo sorriso e i suoi occhi che sembrano chiudersi in due mezze lune mentre lo fa. Sorrido e alzo la mano, lui ricambia ed è così che comincia la nostra amicizia segreta e silenziosa, che però fa un rumore assurdo nel mio cuore palpitante e speranzoso. Oggi ho deciso di voler fare un regalo al mio amico e comincio a danzare per lui ma improvvisamente la voce di un angelo lontano, comincia a farsi spazio nelle mie orecchie e nel mio cuore. Mi blocco e mi guardo in giro per capire da dove provenisse questo canto soave ma quando alzo gli occhi verso il mio amico, non mi sorprendo nello scoprire che a cantare e ad avere una voce così perfetta e angelica è proprio lui. Rimango inebetito a fissarlo e lui se ne accorge smettendo istantaneamente di cantare, privandomi così del paradiso. Non posso vederlo bene, quindi non posso scorgere il suo stato d'animo reale, ma potrei giurare che in questo momento sembra essere arrossito per l'imbarazzo, forse crede erroneamente che io abbia smesso di danzare perché il suo canto mi ha distratto. Per invogliarlo a continuare gli sorrido incoraggiante e urlo: <ti prego, continua a cantare per me!> e lui non se lo fa ripetere, ricominciando a farmi sognare con quella voce così dolce e decisa. È diventata un'abitudine ormai, venire qui e danzare per lui, sperando che anch'egli possa cantare per me. Nessuno di noi due chiede qualcosa in cambio all'altro, sembriamo come legati da un destino. Siamo cresciuti insieme senza nemmeno esserci scambiati mai una parola, non conosco la sua storia e nemmeno del perché lui è sconfinato lì sopra ma adesso, crescendo e riuscendo a percepire meglio lo stato d'animo di una persona solo attraverso lo sguardo e il linguaggio del corpo, mi sono posto un obiettivo: salvarlo. Quel ragazzo aspetta qualcuno che lo salvi, quel ragazzo spera che qualcuno possa accorgersi della sua commiserata tristezza per aiutarlo a sorridere davvero, ha bisogno di qualcuno che lo protegga e che lo porti con i piedi quaggiù, sulla terra, per raccogliere fiori e scambiarsi abbracci e baci. Ti salverò, mio principe. Ti salverò piccolo raggio di sole. Ti salverò per poter salvare me stesso."
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Your Blood (Jikook)
FanfictionLa storia narra di un vampiro d'alto rango, di nome Jeon Jungkook che si sforza di non bere sangue umano poiché la sua famiglia lo ha educato con determinati principi e valori. Nemico acerrimo dei licantropi e amministratore delegato dell'agenzia pi...