Dodicesimo capitolo-Taehyung/Jungkook

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POV TAEHYUNG:

Non riesco a sfogarmi e ad esprimere abbastanza la rabbia che provo nei suoi confronti per avermi ridotto così Minie, che mi abbandona nel suo ufficio in un attimo.

Cosa cazzo è successo? Davvero non ci tiene poi così tanto a Jimin e ha fatto del tutto per scappare da me o dalla verità? Sembrava però, sinceramente preoccupato e in ansia.

Starà andando da lui?

Sbuffo, prendo il cellulare dalla tasca e scrivo al mio migliore amico:"Minie chiamami se hai bisogno di qualcosa, sono andato a fare delle compere".

Concentrato a scrivere il messaggio, non mi accorgo di un'altra persona che è fuori dall'ufficio, poggiata con le spalle contro il muro, come se fosse in attesa di qualcosa, di qualcuno.

O semplicemente di me.

Vengo distratto dal suono di una finta tosse e con sguardo scocciato, pongo la mia attenzione verso la fonte di questo rumore ma ciò che vedo mi paralizza.

È lui, Min Yoongi in tutta la sua fottuta bellezza e perfezione.

Questa mattina indossa degli skinny neri strappati sulle ginocchia, un maglioncino largo che egli arriva alle ginocchia e lascia intravedere le sue scapole bianche e sporgenti. I capelli neri e corvini gli ricadono morbidi davanti al viso e sulle spalle.

Il suo sguardo tagliente, affascinante.

Deglutisco.

Fingo di non vederlo e a testa alta tento di superarlo, ma il tutto risulta essere vano siccome vengo trattenuto per un polso e sbattuto al muro.

Questo fottuto Dio Greco, che è molto più basso di me, adesso mi ha intrappolato tra la porta e il suo corpo.

Arrossisco inevitabilmente ma lui finalmente, mi sorride, facendomi sentire più tranquillo.

Dolcemente alza una mano e mi accarezza una guancia, facendomi socchiudere gli occhi.

Quanto mi erano mancate le sue mani su di me.

Rapito dal suo tocco, vengo distratto dalla sua voce profonda e roca:<cosa ci fai qui, mh?> mi chiede dolcemente.

Io riapro gli occhi e tento di formulare una frase logica siccome la sua voce mi ha appena fatto sciogliere contro il muro:<e-ehm... mh..>

Sospiro, chiudo gli occhi e mi faccio forza:<sono venuto a parlare con quel bastardo del tuo migliore amico> sputo acido.

Lui alza un sopracciglio e annuisce:<anche io sono venuto qui con questo intento. Ho visto le luci accese ma ho potuto constatare che ci hai pensato prima tu. Sei sempre stato così cazzuto> sorride.

Io sbuffo ma dentro di me sto facendo salti di gioia:<è un bastardo, non puoi biasimarmi>

Mi lascia andare e si allontana da me, invitandomi a seguirlo per ritornare in auto:<lo so, l'ho sempre detto. È da un'eternità che si comporta come un immaturo, deve cominciare a cacciare le palle e lottare contro tutto e tutti>

Annuisco e lo guardo di sottecchi:<siete grandi amici, vero? Quando vi siete conosciuti?>

Lui sembra sorpreso da questa mia domanda e sembra perdersi un po' ma subito riacquisisce la sua sicurezza, guardandomi dritto negli occhi con un pizzico di mistero:<è tanto tempo, non saprei nemmeno come quantificarlo> alza le spalle con fare indifferente.

Continuo a guardarlo, siccome sono sicuro che ci sia qualcosa sotto, qualcosa di più profondo che mi nasconde ma lascio stare, almeno per ora, almeno per oggi.

Your Blood (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora