Supero l'immenso traffico con delle manovre molto pericolose, infatti sento più di qualche volta un suono fastidioso non appena supero una macchina. Non mi importava quanti clacson mi suonavano contro, non mi importava di quante multe potevo prendere e neanche di quanti semafori ho passato col rosso rischiando di creare altrettanti incidenti.
Non mi importava nulla del mondo. La cosa più importante adesso? Più importante di avere lasciato la mia migliore amica senza una spiegazione, senza un saluto che sarebbe stato un addio? Sì. E' più importante tornare a casa.
Scendo dalla moto e mi tolgo il casco mentre mi avvicino verso la porta, direi quasi di corsa. "Mamma, sono arriva-" comincio a urlare mentre entro in casa, ma mi blocco di fronte al salotto. Vedo mia madre seduta sul tavolino che usiamo per appoggiare il cibo quando guardavamo la televisione insieme. Di fronte a lei, chi c'era? Due teste rosse e una bianca. Si voltano tutte e tre le teste e subito incrocio lo sguardo con un anziano dagli occhi azzurri.
"Non servono le presentazioni, signor Silente, so già chi è lei" comincio fredda e infastidita. Come cazzo ha fatto questo vecchio a trovarmi in un borgo della Toscana? "Addison, dovresti essere un po' educata col preside di Hogwarts, no?" disse mia madre scherzosa, ho preso da lei questo carattere pacato e ne sono fiera. "Senti mamma, che diritto ha lui di inviarmi lettere di ammissione a Hogwarts dopo che quel rincoglionito di Voldemort ha ucciso papà e Samuel?" comincio a ribattere al quanto irritata. "Dopo tutto quello che è successo, crede ancora di obbligarmi ad andare a Hogwarts? Nel posto dove anche tu hai perso tuo marito e tuo figlio? Non se ne parla, io mi rifiuto" continuo, rivolgendo a mia madre.
"Signorina Bellatrix-" comincia Silente, ma lo blocco. "La chiami Black, lei non ha nessun diritto di chiamare mia madre per nome e non ha nessun legame confidenziale con lei" lo correggo.
"Addison! " mi rimprovera stranamente mia madre, non lo fa mai, non difende mai nessuno dalla mia verità nuda e cruda. Giro gli occhi veramente irritata. Siamo proprio spacciate, se lei è disposta a mandarmi in quella ridicola scuola. "Vada avanti signor Silente" borbotto con le braccia incrociate al petto.
"Signorina Lestrange abbiamo cercato in vari modi di comunicare a lei che sua figlia è attesa ad Hogwarts da ormai tre anni.." comincia il vecchio. "Non se ne parla proprio!" dico irritata, "non verrò mai in quella stupida scuola dove la maggior parte degli studenti insulta quelli che non sono purosangue" continuo, bloccando uno delle teste rosse prima che possa parlare. "E sì, sono a conoscenza delle etichette che voi idioti vi distinguete" dico rivolto a uno rosso. A quanto è palese sono fratelli. "Con tutto il rispetto Addison, ma questo è proprio troppo, come ti permetti di parlare così di noi se neanche hai mai frequentato la scuola!? E poi cosa ne sai, non tutti di Hogwarts etichettano gli altri per la propria discendenza!" disse quello più basso tra i due. "dai Ron, lascia perdere, non ha senso sprecare fiato con una pazza come lei, tale e quale alla madre" disse quello più alto. E questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Come se io e mia madre fossimo una testa unica, quello più alto si ritrovò due bacchette puntate alla gola.
"Senti caro, non so se ci sei o ci fai, ma con me non si scherza" dico avvicinando la mia bacchette più vicino alla sua gola. Con la coda dell'occhio vedo il vecchio fare un passo in avanti. "Fermo là, signor Silente" dice mia madre e lui si blocca mentre io mi avvicino sempre di più al ragazzo.
"E non se lo hai notato prima, ma sei a casa mia, sotto il mio tetto e quindi ti conviene scegliere bene le parole prima di parlare, perchè non ricordo l'ultima persona che ha provato a insultare me o mia madre, se ne è uscito illeso o no" continuo mentre la mia bacchetta gli preme la gola.
"Addison, può bastare così, credo proprio che l'ha capito" parla mia madre. Negli occhi del ragazzo vedo terrore, come se avesse appena visto la morte. In effetti è vero, puntare la bacchetta in gola è uguale a dire che sei morto. Faccio un passo indietro, soddisfatta del mio avvertimento, sorrido e i due fratelli mi guardano inorriditi. Ora il gioco si fa divertente.
"Sapete una cosa, mi è venuta voglia di ad andare a Hogwarts, è ora di smettere di nascondere chi è la figlia di Bellatrix Lestrange" dico voltandomi verso mia madre. "Mamma, vado ad Hogwarts" le dico sorridendo e lei lo ricambia. "Saggia decisione" dice quel vecchietto.
"Le tue valigie sono già ad aspettarti" mi annuncia mia madre.
"Perfetto... Andiamo?" dico e finalmente sento che la mia promessa inizia a prendere forma. Rivendicherò mio fratello e mio padre in quella scuola. I fratelli si scambiano uno sguardo preoccupato. "Non promette bene" li sento sussurrare tra loro.
Sorrido, saluto mia madre e mi avvio alla porta d'ingresso aprendola per 'gli ospiti'. Prima di chiuderla, mia madre mi ferma un secondo. "Non fare la fine di Samuel e tuo padre" mi ammonisce. "Ah mi dimenticavo... non metterti incinta per favore" dice ridendo. "Tranquilla mamma, i ragazzi starano alla larga da me" rispondo e lei sorride di nuovo, capisce da chi ho preso quel carattere che tutti odiano.
Sto arrivando stupidi maghetti. Addison Smith sta arrivando a Hogwarts...
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Nessuno mi ferma
FanfictionMi chiamo Addison Smith, ho sedici anni, vivo con mia madre a Firenze e sono una strega. Mia madre e io ci trasferiamo spesso. Perché? Beh, per stare lontani dal mondo della magia e da una persona in particolare che ha rovinato la mia famiglia uccid...