-Rebecca vai via da qui! Corriii!!
-No mammaa,ho pauraa! Non ti lascio sola!
-Non pensare a me,salvati tu!
-Ma mamma!!
-Scappaa!
Questa fu l'ultima coversazione con mia madre,le sue ultime parole. Mio padre l'aveva freddata così,dopo 25 anni di matrimonio e una figlia insieme. Era stato chiaro,le aveva detto:"se me la porti via,ti ammazzo" e lei,fregandosene,mi aveva portata via da quell'inferno che allora chiamavo 'casa'. Girovagando per l'Italia,ci nascondemmo in un piccolo paese del Molise,in cui certamente non avrebbe potuto trovarci con facilità.
Un colpo,poi due,poi tre,poi tanti altri da perderne il conto e poi il silenzio,solo il rumore del mio respiro affannoso mentre corro. Sento le lacrime scorrermi velocemente,una dietro l'altra,finché sento una voce familiare.-Rebecca! Rebecca! Svegliati,tesoro!
-Mammaaaaaa!!-urlo spaventata e finalmente mi sveglio.
-Tesoro,calmati,é stato solo un incubo,é tutto ok-mi dice mia madre,con sguardo rassicurante.
-Mamma sembrava così vero,pensavo fosse la realtà-proferisco,appena prima di scoppiare a piangere tra le braccia di mia madre.
Ormai sono 2 anni che ogni notte faccio quell'incubo terrificante e ogni sera,prima di addormentarmi,spero di non sognarlo nuovamente.Ma eccolo che compare costantemente a rovinarmi il sonno e purtroppo,anche a mia madre.
-Tesoro,so che tu lo odi e ne hai tutte le ragioni,io ti appoggerò sempre,ma devi anche andare avanti e vivere la TUA vita,non pensare a me,io sto bene.
Eccola,la stessa frase che ormai sento ripetermi da mesi.Ma io non ce la faccio! Capite? Io non ci riesco a non pensarci. Le ferite più dolorose sono quelle del cuore, sanguinano e non ci sono cerotti che reggano. Ed é proprio per questo che ad ogni festa del papà,ad ogni 'sei brutta',ad ogni derisione,piango..piango perché é l'unica cosa che posso fare,l'unica cosa che so fare..the only think that I can do.
Mia madre mi dà un bacio sulla fronte e resta a vegliarmi finché non mi addormento. Spegne la luce ed esce,sperando che un giorno tutta questa sofferenza abbia fine.Sento il cellulare vibrare e lo schermo illuminarsi,é Nina. "Giorno Reby♡ dove sei? Ti aspetto all'entrata?". Come al solito,Nina é sempre paziente con me e forse é anche per questo che le voglio bene.
"Sono appena salita sull'autobus,aspettami please"-le scrivo frettolosamente.
Merda. Merda. Merda.
C'é il ragazzo della penna e oggi ho delle occhiaie spaventose.
L'unico posto libero é accanto a lui e mi sento fissata. Merda,mi avrà riconosciuta?
-Ti vuoi sedere o rimarrai impalata tutto il tempo?-mi fissa con aria derisoria.
"Che bastardo" penso tra me e me. Senza rispondergli mi siedo e fisso il cellulare sperando che Nina mi scriva. Dopo due secondi arriva un suo messaggio "c'é Lele oddiiooo". Lele é il ragazzo di cui é innamorata da mesi ma che purtroppo é fidanzato.Però sognare non costa nulla,no?
"Ahahah non fissarlo o se ne accorgerà. Indovina chi c'é vicino a me" le rispondo prontamente,facendo in modo che il ragazzo della penna non possa leggere.
"Stai raccontando di me alla tua amica?"
Oh merda.
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Innamorata di un angelo
Teen FictionRebecca|14 anni|primo superiore|sono tremendamente alla ricerca di affetto e di sicurezza,quella sicurezza che mio padre non ha saputo darmi.