Stupido aereo.
Possibile che gli aerei dovevano fare ritardo solo quando io avevo degli impegni?
Non appena sentii il carrello toccare terra, guardai per l'ennesima volta l'orologio. Erano le 6:20. Pregavo mentalmente, affinché il pilota si decidesse a farci scendere, e fortunatamente due minuti più tardi eravamo giù.
Purtroppo la fila e il lungo corridoio, mi costrinsero ad aspettare ancora più a lungo.
Quando finalmente superai la dogana, recuperai il più velocemente possibile la valigia, e poi mi avviai verso l'uscita. Non mi sembrava il caso di lasciare altra roba in quell'aeroporto.
Presi il telefono dalla tasca e lo accesi. Erano le 7:15.
Misi piede fuori dall'edificio, ringraziando che non ci fossero molte fan, dato che credevano tutte che fossi ancora a Los Angeles. Almeno Serena non aveva detto niente a nessuno. Forse mi ero sbagliato su di lei.
Cominciarono ad arrivare messaggi sul mio telefono, riportandomi alla realtà.
Uno di essi era proprio da parte del mio numero inglese, ovvero di Serena. Mi diceva che era in ritardo e non poteva aspettare più a lungo di così. Ma che aveva nascosto il telefono tra la prima panchina di fronte all'ingresso e la pianta dietro di essa.
Corsi a controllare ed era proprio lì.
Lo sbloccai, controllando che fosse il mio e lo era. Non mancava proprio niente.
Si, mi ero davvero sbagliato su Serena. Aveva ragione lei. E io avevo perso una amica. Clifford, sei il solito idiota.
Aprii le note, era lì che avevo salvato l'indirizzo della casa del mio amico, quando qualcosa catturò la mia attenzione.
"Non so se lo vedrai mai, o quando succederà. Ma hai ragione, non stavamo giocando pari.
Io sono Serena, ho 21 anni (compiuti oggi) e vengo da Londra. Sono nata e cresciuta qui. Sono bassina, né tanto magra, né tanto grassa. Ho i capelli castano chiaro, gli occhi scuri e la mia pelle è più bianca del latte.
Non conosco nessuna celebrità, a parte te, e nonostante tu non mi abbia voluto credere, non me la sono presa. Anche io faccio fatica a fidarmi delle persone, ma capisco quanto per te sia più complicato.
Davvero, non ho mai detto a nessuno che tu eri... Tu. Neanche ai miei migliori amici.
E mi dispiace perché io davvero credo di volerti bene.
Non so più cosa dire, non sono brava con le parole, e non so perché ti sto scrivendo questo, e onestamente non so neanche perché abbia salvato il mio numero tra i tuoi contatti.
Okay, scusa, non volevo sprecare il tuo tempo.
Ciao, Michael."
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Lost phone [m.g.c.]
FanfictionIn cui Michael perderà un telefono, ma troverà qualcos'altro