1. Caramello

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Linda
Che notte tremenda. Cavolo, è letteralmente impossibile dormire su quella pietra! Ore? Mhh 7:25. Massì dovrei farcela. Mi lavo, mi vesto e scendo giù in cucina: addento una brioche bella calda, prendo lo zaino, il giubbotto e inizio immediatamente ad imprecare contro mio fratello:<Edmund, ti dai una mossa!? Mamma e papà non aspetteranno tutto il giorno!>
Ma prima che lui possa ribattere mamma ci interrompe:< A proposito, io e vostro padre dobbiamo scappare al lavoro, non riusciremo ad accompagnarvi, dovete prendere il bus che passa davanti alla pasticceria di fianco, quinta fermata e siete a scuola>
< Ma è il primo giorno!> Mi anticipa mio fratello
< Lo so cari, ci dispiace> Si giustifica mamma <Linda, bada a tuo fratello mi raccomando. Ed, non fare stupidaggini > ci ammonisce
Non trovo neanche la forza per ribattere, figuriamoci: d' altronde è semplicemente il primo giorno di scuola in un nuovo liceo, che sarà mai?!
Annuisco debolmente, poi prendo Ed dall' orecchio e lo trascino fuori casa < Muoviti, razza di bel addormentato>
Una volta alla fermata mi chiede :<Perché razza di bel addormentato?>
<Perché tu non sei bello.> Ribatto mentre salgo sul pullman, lui mi scimmiotta stupidamente.
Mi siedo e mentre osservo il paesaggio scorrere dal finestrino infilo le cuffie, la voce di Olivia
Rodrigo mi accarezza le orecchie.

"Cause always one step forward it' s three steps back, I' m the love of your life, but you think I'm bad."

Mi sento esattamente così: i miei dicono che io ed Ed siamo la cosa più importante della loro vita, ma non tengono minimamente conto delle nostre scelte.
Il bus si ferma, è la nostra fermata: riprendo Ed dalla felpa e lo trascino via all' entrata: " Ok Linda, inspira ed espira"
<E mollami!> gracchia Edmund liberandosi dalla mia presa, fa per andarsene, ma una signora sulla sessantina ci ferma e ci squadra dall' alto al basso. <Voi siete Linda ed Edmund Finnagal ? >
<Si, siamo noi> rispondo tirando una gomitata più forte del dovuto a un Ed disattento.
<Bene, seguitemi> i lunghi capelli grigi raccolti nello chignon ordinato e il vestito stirato alla perfezione indicano al mio sesto senso che questa è una STR ( nel linguaggio mio e di Ed stronza), dunque ci guida ad un ufficio con la targhetta in oro laccato perfettamente lucidata, ci apre la porta ed un vecchio signore - con un' altra targhetta sulla scrivania che indicano Mr Brown, Preside- ci accoglie calorosamente
<Buongiorno ragazzi! Benvenuti alla Central Chicago Street School!> esclama
" Però, che entusiasmo!"
<  Come avrete capito siamo una scuola pubblica  nella fascia centro-ovest di Chicago. Qua avete molta libertà, tra corsi facoltativi e attività extra curricolari, tuttavia ci sono diverse regole da rispettare: è obbligatorio per tutti gli studenti indossare le divise, le vostre sono queste qui affianco alla sedia>
Guardo le divise: sulla sedia spiccano una gonna grigia,delle calzamaglie nere,una giacca dello stesso colore con ricamato sopra lo stemma della scuola e una camicia bianca per me...fantastico...
Un bussare alla porta mi risveglia dal disgusto in cui stavo sprofondando <Avanti!> dice il Preside. Una ragazza bionda e con la pelle candida entra affiancata da due ragazzi: uno ha i capelli castani chiari e gli occhi azzurri e l' altro neri e occhi marroni scurissimo.
<Siccome la scuola è grande, Adeline, Simon e Derek vi faranno un tour della scuola, ma prima andate negli spogliatoi e indossate tranquillamente i vostri indumenti.> Arrivederci  signorina Linda> mi stringe la mano < signor Edmund> fa lo stesso con mio fratello, ma ovviamente lui è troppo impegnato a divorare la biondina con gli occhi... perfetto ora è pure rimbambito! Intanto i ragazzi ci guidano agli spogliatoi, chiudo la porta e inizio a cambiarmi: infilo per prima la camicia, poi passo alle calzamaglie è noto che mi arrivano al ginocchio, la gonna, le scarpe e la giacca. Osservo il mio riflesso allo specchio e vedo il suo volto. Esco, scrollandomi di dosso quel pensiero e raggiungo il gruppetto che ci farà da guida turistica ... poco dopo ci raggiunge anche mio fratello e iniziamo a camminare.

La ragazza che leggeva le nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora